Il treno ha fischiato. lo scriveva Pirandello e oggi lo scrivono anche gli uomini della
Polisportiva Molina di Fiemme che chiamano a raccolta il popolo dell'offroad per una nuova
edizione de La Vecia Ferovia dela Val de Fiemme.
Appuntamento quindi il 4 Agosto ad Ora (BZ) per scattare sui pedali nel percorso
unico che tra viadotti, gallerie e tanto sterrato condurrà a Molina di Fiemme, ripercorrendo il vecchio tracciato della strada ferrata che un tempo collegava la Val d'Adige con la Val di Fiemme
I numeri del tracciato:
44 km complessivi
1.060 metri di dislivello in salita - 440 metri di dislivello in discesa
1.099 m slm GPM Passo San Lugano "Cima Coppi" di giornata
Lievita il percorso che passa dai 39 km delle passate edizioni ai 44 km dell'attuale. Il tratto inedito sarà in apertura di gara e seguirà la nuova pista ciclabile che attraversa il Parco Biotopo di Castelfeder.
La ciclabile, tutta su sterrato, è stata ricavata da quello che un tempo era il percorso della ferrovia Ora - Predazzo. Nei circa 4 km aggiunti le pendenze si aggirano attorno al 4-5%.
Il Biotopo di Castelfeder è collegato al Parco Naturale del Monte Corno ed è tutelato come
Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Qui, dopo la Val Venosta, si trovano i prati aridi più estesi della Provincia di Bolzano, boschi di natura submediterranea popolati in prevalenza da roverella (una tipologia di quercia) e anche alcune torbiere presenti nelle conche.
La collina di Castelfeder risultava di importanza strategica fin da epoca preistorica e ancora
oggi possiamo ritrovarvi resti di insediamenti e fortificazioni risalenti ad epoche diverse.
I più antichi sono collegabili alle popolazione retiche, ma tra i resti troviamo anche tracce di epoca romana e di costruzioni successive. Nel VI sec. fu eretta una cappella dedicata a Santa Barbara oggi in rovina, ma i visitatori potranno scoprire molto altro facendo due passi su questo cucuzzolo che domina la Val d'Adige e che per il suo clima mite era conosciuto anche con il soprannome di Arcadia.
Traguardi volanti:
Sono previsti premi in denaro ed in natura
Pinzano km 18,35
GPM Passo San Lugano km 34,35
Segheria Berti km 38,53
Cronoscalata Muro della Pala km 40,70
Ricco montepremi (a cui si aggiunge il montepremi in denaro previsto dalla tabella federale).
In palio Skipass Dolomiti Superski e Fiemme Obereggen, Mtb Torpado e Olympia, Orologi Locman, Cardio GPS Polar, Giacche a vento Scame, rullo bike professional, borse e zaini One-Way, set doccia Wellness e gustosi prodotti tipici.
E ancora. weekend per 2 persone in Umbria ed in Sicilia in occasione degli altri appuntamenti in
calendario per il Bike Tour delle Vecchie Ferrovie 2013. E per finire. estrazione tra tutti i partecipanti presenti alla premiazione finale di un soggiorno di 4 notti per 2 persone a Budapest, offerto da Viaggi Swissar di Salorno.
Di Marco Tenuti (del 28/06/2013 @ 11:43:34, in rally, linkato 1266 volte)
Sta debuttando in questo weekend la nuova Peugeot 208 R5 al Geko Ypres Rally 2013, sessantesima edizione tra l'altro, valido per il Campionato Europeo Rally 2013, campionato supportato ufficialmente non solo dalla FIA, ma anche mediaticamente da Eurosport.
Il nordirlandese Kris Meeke la sta guidando probabilmente come vettura apripista, visto che non risulta nè nell'elenco iscritti, nè nella classifica online dopo la prima tappa.
La vettura di casa Peugeot è la prima a soddisfare interamente le specifiche della categoria R5, anche se specifiche tecniche simili hanno caratterizzato l'allestimento sia della Ford Fiesta RRC, che della Mini RRC. La vettura di casa Peugeot è dotata di un motore a 1600 centimetri cubi sovralimentato, con una potenza massima accreditata di 280 CV e 400 Nm di coppia.
Ecco qui sotto alcuni test imminenti al via della gara belga.
Di Marco Tenuti (del 27/06/2013 @ 13:52:43, in MTB, linkato 856 volte)
In giro per l'Europa ce ne sono tante di gare MTB, ma certamente quelle che acclamano il più grande numero di persone sono quelli che destano più curiosità, per capire cos'è che le caratterizza.
La versione per ruote grasse arriva nel 2013 alla sua sedicesima edizione e gli organizzatori puntano a superare i 6.000 iscritti, divisi su due percorsi, cioè l'89 e il 40 km. Non presenta particolari difficoltà tecniche: un lunghissimo mangiaebevi che viene "deglutito" dai professionisti ben sotto il tempo di tre ore, roba insomma dai 35 km/h di media per loro! Dislivello sostanzialmente non ce n'è: il paesaggio è molto simile alle dune della tundra finlandese, quindi si oscilla tra i 50 e i 200 metri sul livello del mare e il dislivello totale non arriva a superare i 1000 metri totali, guardando a spanne il profilo altimetrico.
L'edizione 2013 si terrà domenica 15 settembre, con partenza alle ore 10.00 per il percorso lungo e alle 13.00 per il percorso corto. A differenza di tante altre gare più o meno famose il costo dell'iscrizione è contenuto e si limita entro i 30 Euro se ci si iscrive prima dell'ultimo mese prima della gara.
Non dimenticate di guardarvi il trailer, dove si apprezza il fatto che sono in pochissimi ad avere superbici da 29, ma in compenso di fango ce n'è in abbondanza!
Di Marco Tenuti (del 27/06/2013 @ 09:03:07, in MTB, linkato 827 volte)
Dopo qualche giorno ecco tutti i numeri della mia Black Forest, corsasi in condizioni di temperatura accettabili - io tutta in divisa estiva, ma più di qualcuno aveva l'antivento o i manicotti o i gambalotti - tra i 12°C stimati nei punti più alti della gara sotto una coltre di foschia ed una leggerissima pioggia, principalmente nelle prime 4 ore di gara, fino ai 23°C di temperatura massima in prossimità dell'arrivo, quando invece era il sole a prendere finalmente il comando delle operazioni di questa bella gara.
Il chilometraggio totale della gara a me risulta leggermente inferiore rispetto a quello dichiarato dagli organizzatori, 112,2 chilometri, ma qualcosa è andato sicuramente perso sul mio ciclocomputer su una rampa, dove la velocità era talmente bassa che non venivano contati nemmeno i giri della ruota.
Il dislivello totale è più o meno in linea, con 3077 metri di ascesa e 3088 di discesa, probabilmente dovuti alla variazione di condizioni meteo tra il mattino e l'arrivo. Il tempo totale pedalato è di 5 ore e 58 minuti, segno che ho lasciato in giro quasi 8 minuti tra fermarmi ai ristori, una sgrullatina ed un'oleatina alla catena, tanto è vero che si possono persino contare dal grafico della velocità tutti i punti in cui essa è andata a zero, cioè 7 volte, che sono proprio il numero dei ristori a cui mi sono fermato, più la sosta tecnica e un tappo in cui ho spinto la bici a piedi per una decina di metri.
Impressionante la mia scalata all'Alpe de Fiddlebrugg dove ho dato il massimo dopo 78 chilometri dal via: non ho preso nota in gara del punto esatto di inizio e fine di questa salitella piena di gente a fare il tifo e a incitare i ciclisti, ma in quel minuto in cui ho percorso nemmeno 200 metri, ho riscontrato una pendenza media da 17% ed una VAM di 1600 metri/ora, per cui si può dire che ai miei tifosi occasionali ho dato una bella soddisfazione, spremendomi come un limone arrivando a 178 battiti al minuto!
Al contrario il battito medio della gara è di 156 colpi al minuto, decisamente più basso rispetto ad altre marathon fatte anche lo scorso anno, ma c'è da dire che il ritmo tenuto nella prima frazione è stato decisamente sotto rispetto alle mie possibilità, ma non dimentichiamo che l'età avanza anche per il sottoscritto, visto che questa era la mia prima gara da quarantenne; 4733 chilocalorie sono pur sempre una bella pedalata, il cui ammanco merita di essere placato con tante "spocegade" tedesche - prevalentemente insaccati di maiale... - tanto che mi ritrovo ancora coi brufoli a 4 giorni dalla gara!
Ed ora un po' di numeri sulla mia prestazione in classifica: più di 1000 partenti sul percorso lungo, l'ULTRA, 967 i classificati all'arrivo, di cui 924 uomini e ben 31 donne, compresa la nostra inossidabile Francesca Lonardelli. Tra tutti questi arrivati mi ritrovo 271° assoluto, col 98° piazzamento di classe "SENIOREN 1" col tempo di 6h05'41"5 a "solo" 1h43'39"8 dal panzer svizzero del Team Bulls, Urs Huber, maratoneta e ultramaratoneta che non se ne perde nemmmeno una (di vittorie), tranne la Absa Cape Epic 2013, dove Urs, in coppia col compagno di squadra Karl Platt, ha chiuso secondo assoluto alla ruota del duo olimpico Sauser-Kulhavy di casa Specialized. Nella speciale classifica degli italiani - 114 sono i compaesani che hanno preso il via tra tutti e cinque i percorsi della Black Forest - mi ritrovo 10° sul percorso ULTRA tra i 72 che lo hanno iniziato (in 7 si sono ritirati), segno che gli italiani partono da casa sostanzialmente per fare l'ULTRA e ci mancherebbe. C'è da dire che tra gli amici di spedizione Lauro Peretti e Flavio Brunelli del Team Syntec sicuramente sarebbero arrivati davanti a me, se avessero tirato dall'inizio alla fine, invece di scortare il Geky nella prima metà di gara, ma lo spirito agonistico delle gare all'estero non è così accentuato come da noi, per cui a loro il merito di aver "interpretato" appieno questo grande evento. Tutte le classifiche le trovate comunque qui sul sito degli impeccabili uomini di Datasport.
Di Marco Tenuti (del 27/06/2013 @ 07:45:32, in MTB, linkato 1954 volte)
Apprendo prima dal blog di Eliflap e poi dall'articolo di Ser Pecora su bdc-forum.it che la Scott ha presentato la nuova Addict, che torna ad essere il top di gamma della casa svizzero-americana.
La nuova Addict è sviluppata, come è sempre stato, all'insegna della massima leggerezza e di altrettanta rigidezza, e non arriva ad stabilire un nuovo record come si è visto recentemente con la Supersix di Cannondale o il top di casa Cervélo, però i 720 grammi del telaio, che non arrivano ai 1000 grammi includendo anche la forcella sono senza dubbio un bel biglietto da visita, se ci ferma alle valutazioni da grammomaniaci.
La Scott dichiara alcuni numeri dei miglioramenti apportati rispetto la vecchia versione: +6% di rigidità torsionale a livello di movimento centrale, +32% di flessibilità verticale e -25% di resistenza aerodinamica.
Tra le altre novità il telaio Addict è il primo prodotto da Scott completamente in carbonio, nel senso che ha persino i cable stoppers e l’attacco del deragliatore in carbonio.
L’ingegnere responsabile del progetto ha affermato che il loro target era basato su un telaio leggero a livello di Cervélo California, ma da produrre su scala industriale, quindi sfida doppia, visto che certi pesi su grandi numeri sono tutt’altro che una cosa scontata.
Di Marco Tenuti (del 26/06/2013 @ 10:55:25, in MTB, linkato 835 volte)
Molto schietta la campagna pubblicitaria dell'Associazione delle strade norvegesi (NPRA), a favore della convivenza sulla strada per ciclisti e automobilisti, che si è rivolta al professionista Thor Hushovd, in forza alla team BMC.
Se in Italia i gatti hanno sette vite, pare che in Norvegia ne abbiano nove...
Di Marco Tenuti (del 25/06/2013 @ 07:52:27, in MTB, linkato 973 volte)
Per chi non lo sapesse già, domenica sono stato a correre la Black Forest Ultra Bike Marathon 2013 a Kirchzarten, poco fuori da Friburgo in Germania. Questa è la gara più importante per i tedeschi, ma vista la vicinanza alla Francia e alla Svizzera, c'è pieno di tantissimi ciclisti provenienti dai paraggi.
Cominciamo subito col dire quello che avete letto chissà quante altre volte nel leggere articoli o report di altri italiani in gara all'estero, come Stefano De Marchi: gli stranieri sono diversi, anzi sono avanti anni rispetto a noi.
E non sto qua a dilungarmi molto nello spiegare il perché: l'agonismo lo si lascia ai primi cinquanta concorrenti; per tutti quelli che stanno dietro c'è solo da divertirsi e magari dimostrare non solo a se stessi, ma anche ai propri amici che il titolo per ULTRA biker lo si merita veramente.
Insomma non importa se arrivate 5 o 10 minuti dopo del vostro tempo teorico, quel tempo del "Se quello mi avesse fatto passare, Se al ristoro mi avessero riempito subito" e via dicendo. L'importante è che voi chiediate "Acthung rechts" quando volete superare e soprattutto che diciate "Danke" quando vi viene data strada.
Non ho mai visto tanta gentilezza quando una pulzella - che, tra l'altro, andava più forte di me - si è girata indietro, mi ha fatto un sorriso ed in tedesco penso che mi abbia più o meno detto "Scusami, se ti ho chiuso un po' la traiettoria".
E non sono stato a contare tutti gli zainetti a spalla dei concorrenti un po' più lenti, quando invece non c'era assolutamente bisogno di portarsi dietro alcunché, visto che ad ogni ristoro c'era ogni bendidio e c'era praticamente a tutti anche il bike-service per il "ristoro meccanico" della bici, che dopo 4 ore di pioggerella fine fine lamentava non poco olio alla catena. Ci ha pensato un ragazzetto che avrà avuto si e no un anno o due più del mio Enrico a prendere in mano la pedivella del mio XX e con un tempismo eccellente lubrificare tutta la catena!
Infine la cosa che vale tutta la gara: il tifo che c'è sull'Alpe di Fiddlebrugg, un muro lungo si e no 200 metri almeno al 20%, ma probabilmente arriva quasi al 25%, dove c'è un casino assordante tra gente che urla, campanacci di vacche ed ovviamente il "chitarrista pazzo" col suo rock a manetta!
Quando la si vede in lontananza, la frazione di Fiddlebrugg, capisci che stai per arrivarci dal rumore. A quel punto ti sistemi la divisa, pulisci il numero ed il tuo nome sul pettorale, perché lo speaker leggerà il tuo nome "Margo Tenuti, von Italien" e tu non devi fare altro che ripagarli con la stessa moneta, cioè dare il massimo con una VAM ben oltre i 2000 m/h, tanto che, appena girato l'angolo, che non ti vede più nessuno, ti ritrovi col cuore a 178 bpm e ti devi prendere 5 minuti di pedalata in soupless per recuperare per lo sforzo immane!
Ecco, della gara e di tutto il contorno, vi scriverò nei prossimi giorni, ma Fiddlebrugg vale un'intera stagione di bici!
Gli organizzatori della gara più famosa della Germania sono ormai pronti per questo grande evento, che fa il pienone anche quest'anno, con più di 5000 iscritti.
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