Dopo qualche giorno ecco tutti i numeri della mia Black Forest, corsasi in condizioni di temperatura accettabili - io tutta in divisa estiva, ma più di qualcuno aveva l'antivento o i manicotti o i gambalotti - tra i 12°C stimati nei punti più alti della gara sotto una coltre di foschia ed una leggerissima pioggia, principalmente nelle prime 4 ore di gara, fino ai 23°C di temperatura massima in prossimità dell'arrivo, quando invece era il sole a prendere finalmente il comando delle operazioni di questa bella gara.
Il chilometraggio totale della gara a me risulta leggermente inferiore rispetto a quello dichiarato dagli organizzatori, 112,2 chilometri, ma qualcosa è andato sicuramente perso sul mio ciclocomputer su una rampa, dove la velocità era talmente bassa che non venivano contati nemmeno i giri della ruota.
Il dislivello totale è più o meno in linea, con 3077 metri di ascesa e 3088 di discesa, probabilmente dovuti alla variazione di condizioni meteo tra il mattino e l'arrivo. Il tempo totale pedalato è di 5 ore e 58 minuti, segno che ho lasciato in giro quasi 8 minuti tra fermarmi ai ristori, una sgrullatina ed un'oleatina alla catena, tanto è vero che si possono persino contare dal grafico della velocità tutti i punti in cui essa è andata a zero, cioè 7 volte, che sono proprio il numero dei ristori a cui mi sono fermato, più la sosta tecnica e un tappo in cui ho spinto la bici a piedi per una decina di metri.
Impressionante la mia scalata all'Alpe de Fiddlebrugg dove ho dato il massimo dopo 78 chilometri dal via: non ho preso nota in gara del punto esatto di inizio e fine di questa salitella piena di gente a fare il tifo e a incitare i ciclisti, ma in quel minuto in cui ho percorso nemmeno 200 metri, ho riscontrato una pendenza media da 17% ed una VAM di 1600 metri/ora, per cui si può dire che ai miei tifosi occasionali ho dato una bella soddisfazione, spremendomi come un limone arrivando a 178 battiti al minuto!
Al contrario il battito medio della gara è di 156 colpi al minuto, decisamente più basso rispetto ad altre marathon fatte anche lo scorso anno, ma c'è da dire che il ritmo tenuto nella prima frazione è stato decisamente sotto rispetto alle mie possibilità, ma non dimentichiamo che l'età avanza anche per il sottoscritto, visto che questa era la mia prima gara da quarantenne; 4733 chilocalorie sono pur sempre una bella pedalata, il cui ammanco merita di essere placato con tante "spocegade" tedesche - prevalentemente insaccati di maiale... - tanto che mi ritrovo ancora coi brufoli a 4 giorni dalla gara!
Ed ora un po' di numeri sulla mia prestazione in classifica: più di 1000 partenti sul percorso lungo, l'ULTRA, 967 i classificati all'arrivo, di cui 924 uomini e ben 31 donne, compresa la nostra inossidabile Francesca Lonardelli. Tra tutti questi arrivati mi ritrovo 271° assoluto, col 98° piazzamento di classe "SENIOREN 1" col tempo di 6h05'41"5 a "solo" 1h43'39"8 dal panzer svizzero del Team Bulls, Urs Huber, maratoneta e ultramaratoneta che non se ne perde nemmmeno una (di vittorie), tranne la Absa Cape Epic 2013, dove Urs, in coppia col compagno di squadra Karl Platt, ha chiuso secondo assoluto alla ruota del duo olimpico Sauser-Kulhavy di casa Specialized. Nella speciale classifica degli italiani - 114 sono i compaesani che hanno preso il via tra tutti e cinque i percorsi della Black Forest - mi ritrovo 10° sul percorso ULTRA tra i 72 che lo hanno iniziato (in 7 si sono ritirati), segno che gli italiani partono da casa sostanzialmente per fare l'ULTRA e ci mancherebbe. C'è da dire che tra gli amici di spedizione Lauro Peretti e Flavio Brunelli del Team Syntec sicuramente sarebbero arrivati davanti a me, se avessero tirato dall'inizio alla fine, invece di scortare il Geky nella prima metà di gara, ma lo spirito agonistico delle gare all'estero non è così accentuato come da noi, per cui a loro il merito di aver "interpretato" appieno questo grande evento. Tutte le classifiche le trovate comunque qui sul sito degli impeccabili uomini di Datasport.
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