Per chi non lo sapesse già, domenica sono stato a correre la Black Forest Ultra Bike Marathon 2013 a Kirchzarten, poco fuori da Friburgo in Germania. Questa è la gara più importante per i tedeschi, ma vista la vicinanza alla Francia e alla Svizzera, c'è pieno di tantissimi ciclisti provenienti dai paraggi.
Cominciamo subito col dire quello che avete letto chissà quante altre volte nel leggere articoli o report di altri italiani in gara all'estero, come Stefano De Marchi: gli stranieri sono diversi, anzi sono avanti anni rispetto a noi.
E non sto qua a dilungarmi molto nello spiegare il perché: l'agonismo lo si lascia ai primi cinquanta concorrenti; per tutti quelli che stanno dietro c'è solo da divertirsi e magari dimostrare non solo a se stessi, ma anche ai propri amici che il titolo per ULTRA biker lo si merita veramente.
Insomma non importa se arrivate 5 o 10 minuti dopo del vostro tempo teorico, quel tempo del "Se quello mi avesse fatto passare, Se al ristoro mi avessero riempito subito" e via dicendo. L'importante è che voi chiediate "Acthung rechts" quando volete superare e soprattutto che diciate "Danke" quando vi viene data strada.
Non ho mai visto tanta gentilezza quando una pulzella - che, tra l'altro, andava più forte di me - si è girata indietro, mi ha fatto un sorriso ed in tedesco penso che mi abbia più o meno detto "Scusami, se ti ho chiuso un po' la traiettoria".
E non sono stato a contare tutti gli zainetti a spalla dei concorrenti un po' più lenti, quando invece non c'era assolutamente bisogno di portarsi dietro alcunché, visto che ad ogni ristoro c'era ogni bendidio e c'era praticamente a tutti anche il bike-service per il "ristoro meccanico" della bici, che dopo 4 ore di pioggerella fine fine lamentava non poco olio alla catena. Ci ha pensato un ragazzetto che avrà avuto si e no un anno o due più del mio Enrico a prendere in mano la pedivella del mio XX e con un tempismo eccellente lubrificare tutta la catena!
Infine la cosa che vale tutta la gara: il tifo che c'è sull'Alpe di Fiddlebrugg, un muro lungo si e no 200 metri almeno al 20%, ma probabilmente arriva quasi al 25%, dove c'è un casino assordante tra gente che urla, campanacci di vacche ed ovviamente il "chitarrista pazzo" col suo rock a manetta!
Quando la si vede in lontananza, la frazione di Fiddlebrugg, capisci che stai per arrivarci dal rumore. A quel punto ti sistemi la divisa, pulisci il numero ed il tuo nome sul pettorale, perché lo speaker leggerà il tuo nome "Margo Tenuti, von Italien" e tu non devi fare altro che ripagarli con la stessa moneta, cioè dare il massimo con una VAM ben oltre i 2000 m/h, tanto che, appena girato l'angolo, che non ti vede più nessuno, ti ritrovi col cuore a 178 bpm e ti devi prendere 5 minuti di pedalata in soupless per recuperare per lo sforzo immane!
Ecco, della gara e di tutto il contorno, vi scriverò nei prossimi giorni, ma Fiddlebrugg vale un'intera stagione di bici!