Di Marco Tenuti (del 01/12/2009 @ 19:37:41, in viaggi, linkato 1734 volte)
Oggi la famiglia Marcante-Bioti ha affrontato la grande città di Buenos Aires nel più classico dei modi turistici, cioè col city tour organizzato dall'agenzia.
Dopo una lauta colazione all'Hotel Colon, dove staremo fino a sabato, siamo saliti sulla corriera verso le 9. Il tour prevedeva di puntare subito verso la Plaza de Mayo, teatro delle principali manifestazioni politiche e sociali di Buenos Aires e dell'intero Sudamerica ed abbiamo visto la Catedral Metropolitana, Casa Rosada e la Plaza stessa.
Poi giro sportivo al quartiere de La Boca, dove il fanatismo calcistico supera ogni livello possibile in tutto il pianeta, con decine e decine di negozietti con qualsiasi gadget del Boca.
Giretto poi al quartiere degli artisti, Caminito, dove siamo letteralmente assaliti da proposte commerciali, enogastronomiche, artistiche e folcloristiche, alla faccia del "No solicitation, obligation".
Il giro cittadino prosegue verso la zona del porto vecchio, Porto Madero, Porto Nuevo, poi passiamo nei quartieri Recoleta, Palermo, Belgrano e via dicendo...
Davvero una città enorme, altro che le nostre città italiane. Buenos Aires, coi suoi 13 milioni di abitanti - considerando l'intero anello di città minori, di fatto conglomerante nella Grande Ciudad de Buenos Aires!
Qualche nota storica sull'origine del nome della città può esservi utile: la città fu fondata per la prima volta dallo spagnolo Pedro de Mendoza il 2 febbraio del 1536 col nome di Ciudad del EspÃritu Santo y Puerto Santa MarÃa del Buen Ayre. La seconda e definitiva fondazione fu nel 1580 col nome di Ciudad de la SantÃsima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires: la città fu battezzata con questo nome in onore del santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari in Sardegna. Occupava un'area di 2,3 km² ed ospitava 63 abitanti.
Nel 1611 fu inaugurato il primo ospedale.
Pubblico qualche foto online e poi ci aggiorniamo a domani. Stasera ci aspetta il Tango Show, senza vedere il quale ci hanno detto che non si può dire di aver visitato "Buone Arie".
Di Marco Tenuti (del 01/12/2009 @ 11:30:28, in viaggi, linkato 889 volte)
Le ultime 48 ore per noi, famiglia Marcante "allargata", sono state un po' impegnative dal punto di vista delle ore dormite, ma tutto sommato non abbiamo faticato molto per passare, da una lounge all'altra, dal sedile di un aereo ad un check-in: sicuramente la cosa più di impatto è quella di essere stati catapultati in mezzo all'estate.
Per fortuna che a San Paolo e a Jundiaì non abbiamo trovato il classico clima tropicale sudamericano di fine primavera, cioè una temperatura non altissima ed un'umidità relativa esagerata. Abbiamo così goduto appieno l'incontro coi nostri amici brasiliani Giarola.
Di Marco Tenuti (del 25/11/2009 @ 14:19:56, in viaggi, linkato 15432 volte)
In questi giorni a casa mia fervono i preparativi per la partenza verso il Sudamerica.
E' chiaro che la parola giusta è evidentemente "valigie", ma vi ricordo e ricordo soprattutto a me stesso la semplice regola grammaticale che stabilisce com'è il plurale delle parole che al singolare finisco per cia o gia.
"Se la c e la g sono precedute da una vocale (ad esempio ciliegia, camicia, fiducia), il plurale si forma con la i, mentre se sono precedute da una consonante (come invece pioggia, pancia, pronuncia), il plurale si forma senza la i".
Aggiungo inoltre un utilissimo link verso un articolo sul sito dell'Accademia della Crusca:
Per la gioia dell'Anonimo Turnover l'articolo conclude sostenendo che ormai sono di uso comune anche le "versioni errate" delle parole:
"La cosa migliore da fare è controllare i plurali difficili sul vocabolario. Oltre a indicarvi la forma giusta, esso avverte che, accanto ai plurali considerati corretti, anche forme come ciliege, valige, e provincie sono ormai usate e largamente accettate."
Di Marco Tenuti (del 23/11/2009 @ 21:42:44, in rally, linkato 1236 volte)
Era senza dubbio il più potente di tutti ed era anche il più indomabile di tutti perché non ne voleva sapere di stare dritto: chiaro che non era per la potenza di cui disponeva, ma solo perché la scatola guida originale della Ford era davvero una cosa vergognosa. Guidarlo in autostrada o su una statale era una cosa da equilibristi sul filo sospeso.
Stiamo parlando di uno dei pezzi forti del fulgente parco macchine "Parrocchia di Alcenago anni '80-'90", gestito dal Gitos, con cui scarrozzavamo in lungo ed in largo piccoli e grandi per tutte le attività del paese, paese che abbiamo fatto diventare quello che è adesso, cioè una frazione moderna e al passo coi tempi!
Non so se riconoscete la strada, ma trattasi del lunghissimo pezzo sterrato che da Pedenosso portava ai laghi di Cancano, un autentico tratto alla Gigi Galli tutto sterrato e pieno di curve, dove ci si poteva divertire anche col Ford Transit, figuriamoci se era quello arancione, che invece si teneva sempre per sè Don Giuliano... era proprio una questione di cavalli...
Ma appena avevamo la possibilità di salirci sopra, io o il Giòdondolo, era festa ed era tutto un traverso da in fondo fino alla diga...
Di Marco Tenuti (del 22/11/2009 @ 21:46:00, in MTB, linkato 2017 volte)
Comincia a muoversi la macchina organizzativa della Gran Fondo del Pandoro 2009, in programma per domenica 20 dicembre, occasione per i biker della zona per scambiarsi gli auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Il percorso subirà qualche leggera variazione rispetto all'edizione 2008, nel senso che verrà tagliata la parte iniziale da Marzana fino a Stallavena, passando per Case Vecchie e discesa degli Americani, in favore dei tratti caratteristici nei dintorni di Alcenago e Monte Comun.
L'appuntamento è previsto per le ore 9.30 presso il piazzale del campo di calcio a Stallavena, dove c'è buona disponibilità di posti auto, mentre per chi vuole invece arrivare direttamente alla Chiesa di Alcenago, si può lasciare la macchina anche nel parcheggio vicino alla Chiesa.
Il percorso prevede da subito l'ascesa da Stallavena in direzione Basalovo, ma si girerà subito a destra poco sopra Balzare e si scenderà in località Torre. A seguire contrada Mulini, vaio dei Bosemai, Oliare, Vigo, Salvalaio e Monte Comun.
Dalla cima Coppi del giro in MTB della Gran Fondo del Pandoro, cioè a 770 metri sul livello del mare, si scenderà verso Chieve, poi Saline e scollinamento a Fiamene. Si continuerà verso contrada Sengie, dentro il suggestivo viottolo lastricato in rosso Verona e poi rapidamente si scenderà verso Coda, Vigo e passaggio veloce giù verso Costeole.
Lasciata la piazza della Chiesa, si entrerà nella palestra di motor trial e bike trial permanente in località Castel e poi sosta ristoratrice presso la corte Marcante sempre sotto Chiesa di Alcenago.
Il percorso non è affatto lungo come chilometraggio, ma è senza dubbio abbastanza selettivo, come pendenza e altimetria, per cui la media sarà molto bassa e ci si dovrà aspettare abbastanza, onde evitare problemi organizzativi, che si hanno spesso quando il numero dei partecipanti supera la dozzina.
Riporto con piacere questa notizia da Macity, il più aggiornato sito di notizie Apple della rete in lingua italiana, che mette luce su una delle piaghe dell'umanità, cioè il tabagismo. Oltre ad essere nocivo per gli esseri umani, sembra che lo sia anche per i computer ed ovviamente chi li ripara.
Consumerist, un sito web statunitense che si occupa d'informazioni per consumatori, riporta due casi nei quali il servizio di assistenza in garanzia è stato negato a causa di danni causati dal fumo di sigaretta. In entrambi i casi, la lavorazione è stata rifiutata, poiché Apple considera il fumo dannoso per la salute e una violazione delle regole imposte dall'Occupational Safety and Health Administration (OSHA), l'agenzia del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti.
Impiegati di un Apple Store avrebbero in un caso riferito ad un cliente che il computer non è in condizioni economiche di poter essere riparato a causa della presenza di catrame e fumo di sigaretta.
In entrambi i casi, i proprietari dei due computer hanno inviato una lettera a Steve Jobs e in un caso un cliente ha ricevuto una lettera nella quale veniva dettagliata l'impossibilità di procedere con la riparazione, essendo la nicotina tra le sostanze ritenute pericolose dall'OSHA e dunque non è possibile mettere a rischio di salute i dipendenti.
Consumerist è in attesa di ricevere da Apple una risposta ufficiale sulle politiche e su quali siano i parametri di operatività su macchine nelle quali sia presente catrame e residui del fumo.
La dipendenza da tabacco, oltre che essere un enorme danno per la salute nostra e di chi ci sta intorno, comporta potenziali danni anche alle apparecchiature elettroniche. Il fumo oleoso e i depositi di catrame si posano sulle schede madri creando patine oleose, imbrattando e insudiciando ventole e componenti che servono a raffreddare e far lavorare alle corrette temperature le macchine.
Da parte di chi scrive, possiamo garantirvi di aver visto decine di casi di PC e Mac con schede madri e altri componenti danneggiati dalla presenza in ambienti con forti fumatori. Ad un nostro amico fumatore è bastato mostrare le condizioni di una puzzolente e irriconoscibile scheda madre del suo PowerMac G5 per farlo smettere immediatamente di fumare!
Di Marco Tenuti (del 19/11/2009 @ 09:29:03, in MTB, linkato 1241 volte)
Il buon Fabio Casali, conosciuto nell'ambiente MTB come Fabione ha postato sul suo profilo di Facebook questa interessante interpretazione urbana napoletana dello stile freeride.
Nonostante conosciamo tutti la città partenopea per la sua bellezza, ma anche per la caoticità del traffico, nonché del degrado di alcuni quartieri, ho avuto modo di apprezzarla da un lato senza dubbio avvincente e sportivo, cioè quello di "scenderla tutta a gradini" in MTB. Dal video gli amanti del freeride partenopeo non usano delle biciclette da downhill, ma riescono a fare parecchi numeri con MTB front o full, non dotate di profonde escursioni.
Per spostarsi in città o per scendere sequenze di rampe di scale non serve certo avere un'escursione da 180 mm: serve solo un po' di manico e questa edizione della Befana Carbonara è davvero la dimostrazione che ci sanno fare e si divertono, tanto quando Brumotti.
Reading
Fabio Volo - E' una vita che ti aspetto
Michael Guillen - Le 5 equazioni che hanno cambiato il mondo
Sophie Kinsella - I love shopping a New York