Di Marco Tenuti (del 25/09/2010 @ 15:16:20, in MTB, linkato 1195 volte)
Viste le condizioni meteo della giornata e soprattutto la prescrizione di riposo in vista della Gimondi Bike di domani, stamattina c'è scappato un giretto tecnico dai Rodella e ad Iseo per il ritiro pacco gara.
Dai Rodella abbiamo dato una "rassettata" a tutto il parco bici della famiglia Marcante, o meglio, alla parte "top di gamma" della famiglia. Stiamo parlando della vecchia gloria, la Scale 10 in uso da parte del sottoscritto dal lontano marzo 2007, poi la Scaletta di Enrico con ruote da 20 pollici ed infine la new entry di inizio 2010, cioè la Addict R2, cioè la superleggera da strada. Per le bici una controllata generale a catene, cambi, ruote, serie sterzo, forcella e quant'altro.
Grande ressa in zona pacchi gara ad Iseo, ma solo perché in zona c'erano i genitori in attesa dell'uscita dei figli da una scuola superiore, ma nel giro di venti minuti tutto è tornato alla normalità. Per me ed Enrico il tempo di sbavare allo stand del team Scott, capeggiato da Noris, dove c'erano praticamente tutti i modelli Scott 2011.
Enrico non ci ha pensato due volte ad appropriarsi del catalogo Scott 2011, dove ci sono in bella mostra tutte le novità per l'anno venturo. A partire dalla costosissima Scale 899, dal peso inferiore agli 8 kg pronto gara, grazie al telaio da 899 grammi ed a ruotine in carbonio ultraleggere, si passa alla Scale 29RC fino all'interessante Scale 29 PRO, su cui il Bazzo ha già puntato l'occhio, ma non solo lui.
Per il sottoscritto una foto di rito, dove mi si vede impugnare il manubrio della Scale 29RC. Chi vivrà, vedrà.
Di Marco Tenuti (del 24/09/2010 @ 22:13:06, in MTB, linkato 1314 volte)
Su Facebook ho trovato che qualcuno ha postato il video di Natale Reboldi appena pubblicato su YouTube il suo video e così vi mostro cosa mi aspetta domenica alla Gimondi Bike.
Di Conte Savoia (del 23/09/2010 @ 18:03:38, in MTB, linkato 980 volte)
Eccomi qui a raccontare la notturna di ieri sera proposta da Paolo Orlandi al PFC in considerazione della congiuntura astrale positiva e che ha visto l’adesione del sottoscritto, del Marcante, dell’Ingegner Claps, di Fixj, Silvia e Massy, in rappresentanza degli Aspetime Bike.
Spiace solo la defezione dell’ultima ora di Cristian, ma ci sarà di sicuro un’altra occasione.
I partecipanti sono partiti con tre equipaggi separati con l’unico obiettivo di raggiungere entro le h. 21,15 Malga San Giorgio. Obiettivo raggiunto in pieno!
Al parcheggio scelto, abbiamo constatato la totale assenza di altri esseri bipedi pensanti e solo la presenza di quadrupedi erbivori.
Temperatura esterna 11°, temperatura corporea nostra 38° dovuta all’eccitazione di trovarsi a 1500 mt.s.m., immersi nel più assoluto silenzio ed irradiati dalla luce dell’unico satellite del nostro pianeta, ormai nel pieno del suo splendore mensile.
Tutti i nostri velocipedi erano muniti di adeguati impianti di illuminazione, ma abbiamo subito deciso, su consiglio di Massy, di non utilizzarli e di viaggiare a fari spenti nella notte!
Dopo aver sopperito, grazie al supporto di Fixj, all’inadeguato abbigliamento dell’Ingegner Claps che pensava di circumnavigare le Isole Seychelles, non pensando che eravamo ben al di sopra del livello del mare, siamo partiti con destinazione Castelberto a 1.765 mt.s.m..
Lo scenario che ci si è presentato intorno era a dir poco spettacolare e tutti ci siamo beati di cotanta meraviglia della natura. Uno più di tutti, che comunque verrà sottoposto ai test antidoping dell’UCI, ovvero il summenzionato Ing. Claps che è partito a fionda come un novello Pedrosa o, per stare più nei nostri paraggi, emulando le celebrate partenze del nostro MaxMaga e ha sempre dettato il ritmo, seppur blando, del gruppetto!!!
Unico (parziale) intoppo, la presunta foratura della gomma anteriore della MTB del Fixj. Qui, fortunamente ed anche documentati con prove fotografiche inoppugnabili già pubblicate questa notte sul Picasa Web Album del Conte, sono intervenuti i tre ingegneri che, per grazia ricevuta, erano presenti all’interno del nostro gruppo e, dopo alcuni calcoli matematici elaborati "come gnente el fuss" mentalmente in tempo reale nonché dopo un improvvisato ed animato tavolo di discussione, il danno è stato riparato ed il malcapitato ha potuto proseguire serenamente il giro. E’ d’obbligo far notare che, parte del successo, è stato dovuto all’utilizzo di un mirabolante gadget "assurdooo" pescato sempre dal summenzionato Ing. Claps dal suo cilindro: la micro pompa Swarovski acquistata nella gioielleria Tagliaro di Colognola ai Colli, residenza per chi non ne fosse ancora a conoscenza - di un atleta di chiara fama mondiale nonché idolo del nostro Fans Club. Se ne consiglia vivamente l’acquistato
Dopo aver raggiunto la nostra meta e rimirato il fondo valle atesino, costellato dalle luci dei centri abitati trentini, ed aver scattato le rituali foto, anche se alcune non propriamente centrate...sorry, siamo ripartiti scendo ad una buona velocità gli sterrati della Translessinia, sempre con il solo ausilio della luce lunare.
Giro chiuso con 26 km.percorsi, la consapevolezza di aver vissuto un momento di vita vera, e con pausa al Bar del Piace a Bosco CN.
Anch'io vorrei dire la mia, anche se non mi sento chiamato in causa, per il fatto che la raccolta porta a porta è partita anche qui nel mio paese, visto che l'articolo comparso su L'Arena di oggi è proprio relativo alle lamentele della Valpantena. Non cambia nulla rispetto agli altri paesi che fanno la "porta a porta" già da un po' di tempo. Quindi, chi si lamenta in Valpantena, si lamenta semplicemente perché prima la raccolta differenziata non l'ha mai fatta o l'ha fatta molto male.
O meglio, si che cambia qualcosa dagli altri paesi dove c'è già il "porta a porta". Gli altri paesi sono passati dalla "raccolta delle immondizie" alla "raccolta porta a porta", mentre tutti i paesi e i quartieri del comune di Verona stanno passando dalla "raccolta differenziata" alla "raccolta porta a porta". Ed un sacco di cittadini, come il sottoscritto, la raccolta differenziata l'ha sempre fatta e anche molto bene, senza alcun dubbio su come fare, su cosa mettere nell'umido, cosa nel secco e via dicendo.
Quello che trovo personalmente sconveniente è che prima potevo differenziare e liberarmi dell'immondizia differenziata quando volevo - dovevo semplicemente recarmi a questo o quel cassonetto a 100 o 200 metri da casa - adesso invece i "cassonetti differenziati" me li devo tenere in casa, perché ci sono i giorni prestabiliti.
Il problema è però, se siamo arrivati a tanto, che tanti altri cittadini la "raccolta differenziata" non si sono mai messi a farla, vuoi per sfiducia del sistema, vuoi per pigrizia, vuoi per menefreghismo, vuoi per ignoranza. E adesso, anche se ci ho perso qualcosa anch'io con questo passaggio al "porta a porta", BEN GLI STA a tutta questa gente che se n'è sempre fregata di impegnarsi a fare la raccolta differenziata! Se tutti avessimo fatto bene la raccolta differenziata, non avremmo avuto il 50% di differenziazione a giugno 2010, ma il 90%. Se tutti avessimo diligentemente separato la plastica dal vetro e la carta, l'umido dal secco, la nostra amministrazione comunale non sarebbe mai stata costretta ad arriva al "porta e porta" per alzare la percentuale. E non è pura demagogia il fatto di incensarsi di "90%" anziché di "50%", ma stiamo parlando di salvaguardare le risorse della natura e di inquinarla il meno possibile. Quindi l'unica maniera per alzare la percentuale è fare il "porta a porta", perché ci sono tanti, troppi cittadini menefreghisti. Fino ad ora mi pare di aver scritto solo ovvietà.
Se fosse stato per me, avrei messo delle microcamere sui cassonetti ed avrei controllato cosa la gente buttava prima nei cassonetti del secco e tutta la loro "merda" che non hanno mai differenziato, gliel'avrei versata in soggiorno o gliel'avrei fatta mangiare, in perfetto stile nazifascista.
E' il solito problema all'italiana: se nessuno mi controlla, io faccio quello che voglio e siccome costa un po' di sacrificio, me ne strafrego.
Dovendo essere un po' più diplomatico, io avrei introdotto un sistema molto più ingegnoso, che con gli italiani funzionerebbe a meraviglia: "se mi porti tot kg di plastica, ti dò un bonus di tot euro, se mi porti tot kg di carta/cartone, di dò un bonus di tot euro" e via dicendo, bonus da scalare dalla tassa delle immondizie con possibilità di andare pure a credito per i più virtuosi. In Scandinavia fanno esattamente così con le bottiglie di plastica e con le lattine e si che gli scandinavi non hanno bisogno di arrivare a tanto, precisi e puntuali come sono!
Con un sistema del genere, anche Napoli e tutta la Campania sarebbero talmente pulite, che non trovereste in giro neanche i cucchiaini del gelato nella pattumiera della gelateria.
Di Marco Tenuti (del 22/09/2010 @ 11:37:14, in MTB, linkato 975 volte)
Vista la particolare congiunzione astrale di queste sera, cioé cielo terso, luna piena e temperatura relativamente mite anche in quota, il buon Paolo Orlandi propone a tutti gli amici ciclisti la NOTTURNA a San Giorgio.
Saranno presenti alcuni Turnover, rappresentanti del Papataso Fans Club e alcuni Aspetime. Per quanto riguarda l'orario Paolo insisterebbe per anticipare un po' rispetto agli orari, cioè di trovarsi a San Giorgio per le 21.
Non è previsto alcun terzo tempo, però se troviamo qualcosa di aperto a San Giorgio/Bosco, magari una sosta verso la fine possiamo anche farla.
Di Marco Tenuti (del 21/09/2010 @ 09:52:35, in MTB, linkato 1495 volte)
Riprendo subito l'acuta osservazione di un mio amico ciclista del Papataso Fans Club, fatta a seguito dell'articolo comparso su L'Arena: "i ciclisti sono polli da spennare in negozio, non dei fagiani da impallinare". Effettivamente la quantità di soldi che spendiamo per le nostre superbici in materiali compositi superleggeri è notevole.
L'unica consolazione che si può constatare nel leggere la succinta ricostruzione del giornale è che il cacciatore si è immediatamente reso conto di aver commesso un errore colossale ed è corso subito ad aiutare il malcapitato ciclista, chiamando al più presto i soccorsi del caso. A volte, da alcuni cacciatori, quelli peggiori e pochi per fortuna, si sbatte contro una presunta arroganza, come se la caccia fosse un diritto inalienabile e prioritario rispetto al molto più sacrosanto diritto di camminare o pedalare nei boschi o sui crinali dei nostri bei monti, in virtù chissà di cosa, forse del fatto che pagano un sacco di tasse per la concessione della licenza.
Più o meno come quella volta, in cui mi trovavo ad un attraversamento ciclistico sulla sede stradale - gli autoveicoli venivano temporaneamente bloccati per far passare i ciclisti impegnati in una gara di mountain bike internazionale - quando ho sentito un automobilista inverecondo pronunciare più o meno le seguenti parole: "Io pago il bollo ed ho diritto di andare con la mia macchina dove e quando mi pare". Ma stiamo scherzando? Basta che lasci la macchina a casa e nessuno ti nega nessun diritto!
Non mi rimane che lasciarvi alla scansione dell'articolo: per leggere l'intero articolo basta che clicchiate sull'immagine. Vi ricordo che il quotidiano veronese è disponibile anche online, acquistandolo come servizio a pagamento.
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