Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il tratto rosso è un sentiero nel bosco del tipo "bici in spalla" e sembrerebbe essere l'unico sentiero degno di tal nome che risale a Ceredo dal vaio. Comunque sia lì non c'è traccia di segnaletica e nemmeno di passaggi umani negli ultimi mesi.
Il tratto fucsia è una bella strada sterrata (che un tempo, quando non c'era il "tornantone" di asfalto, costituiva la principale via di salita a Ceredo). Lungo di essa non ci sono tabelle o striscioline, ma in fondo, dove sbuca sulla provinciale asfaltata (620 mslm), si notano chiaramente le frecce a terra che indicano di girare verso nord.
Si segue il tratto di provinciale (nero) fino altornante a destra in fondovalle (710 mslm).
Da qui in poi le indicazioni si trovano ma sono molto poche (una ventina fra tabelle, striscioline e frecce a terra in 10 km di bosco e prati).
Si attraversa il vaio (della Marciora) guadando il progno e si risale il versante occidentale della valle su mulattiera un po' smossa ma fattibile (780 mslm). Quindi scende nel vaio (del Mortal) (680 mslm), si risale a Crestena (725 mslm) e si scende infine al Ponte di Veja(600 mslm).
Ecco il giro odierno del Campeon do Mundo: Passo Pordoi, Arabba, Passo Campolongo, Corvara, Brunico, Dobbiaco, Lago di Misurina, Cortina, Passo Falzarego, Arabba e ritorno sul Pordoi, il tutto in 5 ore e 45 minuti.
Per il nostro amico, 160 km in compagnia di tre uomini Lampre, che gli sono andati via all'ultimo chilometro, perché si sono messi a lavorare alla soglia, mentre il Miglio lo era già da un pezzo...
Niente da dire su chilometraggi del genere, che sono sempre impegnativi per i professionisti, figuriamoci per gli amatori.
Su in cima ai passi le temperature sono ancora molto basse e non c'è tempo di fermarsi, bisogna mettersi la mantellina e giù velocemente per le discese.
La Lessinia Legend 2010 torna a ripercorrere alcuni pezzi storici e ripassa pertanto anche da Alcenago. E' però solo il percorso corto a passare presso la mia frazione, quindi non avrò l'onore di pestare in gara sui tracciati che mi sono più cari, visto che io sarò un po' impegnato sul percorso lungo del Marathon.
Entrando nel merito, ad Alcenago ci si arriva scendendo dai Casotti, passando la contrada di Salvalaio, ma non prima essersi alzati quasi sotto la strada che porta a Monte Comun per imboccare il sentiero europeo E5.
Si sbuca sostanzialmente a Vigo passando dietro la casa della Bissa e ci si immette sull'asfalto in direzione nord fino alla contrada Sengie, dove ci si abbasserà verso il canyon del Boarol e poi giù per la direttissima decisamente accidentata in piazza a Lugo.
Forse la settimana prossima, se ho un po' di tempo, inforco la MTB e ci faccio pure io una scorribanda in zona, per vedere un po' com'è la mulattiera che porta da Salvalaio al sentiero E5.
Jose Hermida prova ad inseguire la sua bici...
Questo scatto l'ho trovato su Cyclingnews.com, preso durante la seconda prova di Coppa del Mondo XC, tenutasi in Belgio ad Houffalize, nel weekend dal 30 aprile a 2 maggio. Jose Antonio si lascia andare alla gioia della vittoria, facendo scorrere la sua bici da sola sul traguardo e lui dietro ad inseguirla di corsa!
Tutte le news di ciclismo, io le leggo su Cyclingnews.com.
Tutto è definito per la pubblicazione dei pettorali assegnati alla Lessinia Legend 2010.
Il sottosistema è stato predisposto per il supporto e la visualizzazione dei pettorali nella pagina dove si può visualizzare l'elenco iscritti o effettuare una qualche ricerca.
Oggi il Miglio, in compagnia degli uomini Lampre in ritiro sul Pordoi effettuerà questo giro. Son solo 177 km e qualcosa come 4500 metri di dislivello...
Visualizzazione ingrandita della mappa
Ieri, sulle collinette a ridosso di Monteforte d'Alpone, l'Orlando Fotografo scatta foto a tutti i membri del PFC e non solo, impegnati sui 46 km della Divinus Bike edizione 2010.
Un grosso ringraziamento all'Orlando per il servigio!
Ecco il mio doveroso ringraziamento e tributo all'Anonimo Turnover: sia chiaro che nella parte in discesa della gara non ho mai sfruttato la scia dell'Anonimo, nel senso che non ho tratto un vantaggio reale o tangibile, ma è bastato quello morale e psicologico nello stargli a ruota, nel momento in cui lui ha dato probabilmente il massimo. Questo è il buon risultato che io porto a casa dalla Divinus Bike 2010! Sono rimasto alquanto meravigliato domenica mattina alla Divinus Bike, quando mi ha affiancato quasi in cima a Monte Cimo! Dopo averlo visto andarsene alla partenza, ero sempre più convinto che fosse definitivamente sparito all'orizzonte e che lo avrei ritrovato all'arrivo, invece deve essersi fermato a fare plin plin o a cambiare una camera, per ritrovarmelo affiancato ai 2/3 di gara. Potrebbe anche essere che ha tagliato sul percorso e si è presentato fresco come una rosa in cima al Cimo, pronto per fare una parte finale di gara scoppiettante!
Fatto sta che avere l'Anonimo al fianco e davanti alla mia ruota nella lunga discesa verso l'arrivo è stato assolutamente determinante per il sottoscritto: ho potuto mantenere un buon ritmo in discesa senza pagare dazio o senza subire la discesa, fare pure dei bei sorpassi, come quello su Davide Arduini, in alcuni punti assolutamente inediti, soprattutto nei toboga single track appena dopo Monte Cimo.
L'Anonimo rilanciava ed io rispondevo. Nel finale di gara, nonostante temessi la comparsa dei crampi per la temperatura decisamente estiva, avevo pure ancora lo slancio di andare a tappare il buco che si creava tra me e lui, quando andava a sovrapporsi qualcuno tra di noi, visto che per l'intera discesa di fatto non abbiamo subito sorpassi, se non quelli di un paio di forti atleti Maddiline, partiti un po' dietro. Anche il piacere di salutare l'Orlando a Castelcerino a discesa ormai finita e la forza di andare a riprendere l'Anonimo nel chilometro di asfalto e nel vallonato poco dopo Castelcerino.
Senza entrare nel merito di un'organizzazione ineccepibile come sempre, la Divinus Bike 2010 mi è piaciuta molto, senza dubbio questo senso di marcia - quello in senso orario - è molto più scorrevole e veloce e devo dire che i 47 km di gara sono sfilati talmente così veloci, che all'arrivo non mi è quasi parso di aver fatto fatica. Si, perché ad inizio gara le aspettative erano assolutamente modeste, visto il raffreddore che tuttora mi attanagliava e spero che sparisca definitivamente per il prossimo "uno-due".
Eh, si, perché si parla di fare il marathon della Lessinia Legend e la Casentino Bike a Bibbiena nell'arco di 4 giorni, cioè da mercoledì a domenica. Sto parlando di 180 km in mountain bike per più di 5000 metri di salite sterrate... no digo altro, però son in felice compagnia con cui si cimenterà sulla Cunego lunga...
Ripeto ancora i miei ringraziamenti al Michele Pezzo: senza il suo sorpasso a fare da sprono, non gli sarei arrivato all'arrivo a 13 secondi e ottenendo il 218° posto assoluto a 27 minuti dal vincitore, ma probabilmente sarei arrivato almeno 3-4 minuti dopo. Hai un futuro da gregario per il Bosca: grazie Anonimo!
Oggi, giornata di mercoledì, è di rigore il Biday, la giornata è eccezionale, così ho pensato di sfruttarla quanto più possibile.
Dopo aver accompagnato Alice ed Enrico rispettivamente all'asilo nido e alla scuola elementare, verso le 9.30 sono salito dallo scivolo del condominio in sella alla Addict in direzione "montagna veronese".
Pochi minuti prima, mentre tornavo in macchina da Alcenago, la quantità di ciclisti incrociati lungo la strada era dilagante: tutti a provare la Cunego!
Pertanto il mio pensiero è andato subito al percorso medio della Cunego, solo che il tempo a disposizione per me non consentiva di stare fuori molto, pertanto mi son sparato in sequenza questa tabella di marcia:
- 9.28 partenza da Quinto
- 9.45 Reolto di Stallavena (fino a Stallavena voia de pedalar zero)
- 10.40 passo Provalo
- 10.50 Erbezzo
- 11.15 Bosco
- 11.20 Costeggiola di Boscochiesanuova (pausa dall'amico Beppe)
- 11.48 Bellori
- 12.02 arrivo a casa
La cosa più interessante è stata quella di vedere una quantità di indicazioni importanti nel vaio della Marciora e persino un furgone parcheggiato, con tanto di rumori di motosega e decespugliatore in zona percorso Lessinia Legend.
Penso che qualcuno stesse ripulendo il pezzo che dal tornante a destra che sale verso Erbezzo porta fino al Ponte di Veja.
Mi sto sempre più convincendo che la Lessinia Legend 2010 sarà davvero "leggendaria", se gli organizzatori saranno in grado di tirare fuori il percorso come si deve, cioè rimuovere tutti gli aspetti più pericolosi, che erano ancora presenti qualche giorno fa.
Non posso che augurare a Luca Poltronieri e il suo team buon lavoro, perché noi tutti vogliamo arrivare a Verona, con tanta fatica addosso, ma anche col sorriso stampato sul volto!
Il Biday, comunque, non è ancora finito...
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