Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il Miglio, letteralmente ipnotizzato dal binomio "donne e motori", non se ne fa sfuggire una in quel di Milano...
Era senza dubbio il più potente di tutti ed era anche il più indomabile di tutti perché non ne voleva sapere di stare dritto: chiaro che non era per la potenza di cui disponeva, ma solo perché la scatola guida originale della Ford era davvero una cosa vergognosa. Guidarlo in autostrada o su una statale era una cosa da equilibristi sul filo sospeso.
Stiamo parlando di uno dei pezzi forti del fulgente parco macchine "Parrocchia di Alcenago anni '80-'90", gestito dal Gitos, con cui scarrozzavamo in lungo ed in largo piccoli e grandi per tutte le attività del paese, paese che abbiamo fatto diventare quello che è adesso, cioè una frazione moderna e al passo coi tempi!
Non so se riconoscete la strada, ma trattasi del lunghissimo pezzo sterrato che da Pedenosso portava ai laghi di Cancano, un autentico tratto alla Gigi Galli tutto sterrato e pieno di curve, dove ci si poteva divertire anche col Ford Transit, figuriamoci se era quello arancione, che invece si teneva sempre per sè Don Giuliano... era proprio una questione di cavalli...
Ma appena avevamo la possibilità di salirci sopra, io o il Giòdondolo, era festa ed era tutto un traverso da in fondo fino alla diga...
In questi giorni a casa mia fervono i preparativi per la partenza verso il Sudamerica.
E' chiaro che la parola giusta è evidentemente "valigie", ma vi ricordo e ricordo soprattutto a me stesso la semplice regola grammaticale che stabilisce com'è il plurale delle parole che al singolare finisco per cia o gia.
"Se la c e la g sono precedute da una vocale (ad esempio ciliegia, camicia, fiducia), il plurale si forma con la i, mentre se sono precedute da una consonante (come invece pioggia, pancia, pronuncia), il plurale si forma senza la i".
Aggiungo inoltre un utilissimo link verso un articolo sul sito dell'Accademia della Crusca:
Plurali difficili
Per la gioia dell'Anonimo Turnover l'articolo conclude sostenendo che ormai sono di uso comune anche le "versioni errate" delle parole:
"La cosa migliore da fare è controllare i plurali difficili sul vocabolario. Oltre a indicarvi la forma giusta, esso avverte che, accanto ai plurali considerati corretti, anche forme come ciliege, valige, e provincie sono ormai usate e largamente accettate."
Le ultime 48 ore per noi, famiglia Marcante "allargata", sono state un po' impegnative dal punto di vista delle ore dormite, ma tutto sommato non abbiamo faticato molto per passare, da una lounge all'altra, dal sedile di un aereo ad un check-in: sicuramente la cosa più di impatto è quella di essere stati catapultati in mezzo all'estate.
Per fortuna che a San Paolo e a Jundiaì non abbiamo trovato il classico clima tropicale sudamericano di fine primavera, cioè una temperatura non altissima ed un'umidità relativa esagerata. Abbiamo così goduto appieno l'incontro coi nostri amici brasiliani Giarola.
Oggi la famiglia Marcante-Bioti ha affrontato la grande città di Buenos Aires nel più classico dei modi turistici, cioè col city tour organizzato dall'agenzia.
Dopo una lauta colazione all'Hotel Colon, dove staremo fino a sabato, siamo saliti sulla corriera verso le 9. Il tour prevedeva di puntare subito verso la Plaza de Mayo, teatro delle principali manifestazioni politiche e sociali di Buenos Aires e dell'intero Sudamerica ed abbiamo visto la Catedral Metropolitana, Casa Rosada e la Plaza stessa.
Poi giro sportivo al quartiere de La Boca, dove il fanatismo calcistico supera ogni livello possibile in tutto il pianeta, con decine e decine di negozietti con qualsiasi gadget del Boca.
Giretto poi al quartiere degli artisti, Caminito, dove siamo letteralmente assaliti da proposte commerciali, enogastronomiche, artistiche e folcloristiche, alla faccia del "No solicitation, obligation".
Il giro cittadino prosegue verso la zona del porto vecchio, Porto Madero, Porto Nuevo, poi passiamo nei quartieri Recoleta, Palermo, Belgrano e via dicendo...
Davvero una città enorme, altro che le nostre città italiane. Buenos Aires, coi suoi 13 milioni di abitanti - considerando l'intero anello di città minori, di fatto conglomerante nella Grande Ciudad de Buenos Aires!
Qualche nota storica sull'origine del nome della città può esservi utile: la città fu fondata per la prima volta dallo spagnolo Pedro de Mendoza il 2 febbraio del 1536 col nome di Ciudad del EspÃritu Santo y Puerto Santa MarÃa del Buen Ayre. La seconda e definitiva fondazione fu nel 1580 col nome di Ciudad de la SantÃsima Trinidad y Puerto de Nuestra Señora de los Buenos Aires: la città fu battezzata con questo nome in onore del santuario di Nostra Signora di Bonaria di Cagliari in Sardegna. Occupava un'area di 2,3 km² ed ospitava 63 abitanti.
Nel 1611 fu inaugurato il primo ospedale.
Pubblico qualche foto online e poi ci aggiorniamo a domani. Stasera ci aspetta il Tango Show, senza vedere il quale ci hanno detto che non si può dire di aver visitato "Buone Arie".
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