Di Marco Tenuti (del 01/04/2010 @ 13:04:47, in web, linkato 1747 volte)
Ho il piacere di riportare dal sito di Macitynet, precisamente da Macitynet, la novità introdotta stamattina da Google, il colosso di Mountain View.
A partire da oggi Google porta la visione in 3D anche su Street View. Strade, incroci e il traffico cittadino di alcune vie delle città principali possono già essere ammirate con occhialini in 3D, anche per l'Italia. Per la prova diretta occorre però affrettarsi, domani tutto potrebbe essere sparito.
Street View è già disponibile nella versione in 3D. La novità introdotta oggi da Google può essere già provata direttamente per strade, incroci e alcune vide delle città più importanti anche nel nostro Paese. Si veda per esempio qui. Una nuova icona a sinistra dello schermo mostra un omino con e senza i tradizionali occhialini colorati per la visione in 3D.
Dopo il cinema in 3D e l'arrivo dei primi televisori e lettori in grado di riprodurre video 3D anche nei salotti di casa, ora la diffusione della tecnologia non sembra conoscere soste. Ancora una volta Google ha anticipato i tempi rendendo in 3D una delle funzioni più spettacolari oggi disponibili, speriamo che presto seguirano anche la Terra in Google Earth in 3D e perché no le ricerce Web in 3D.
Per la prova diretta di Street View 3D occorre però affrettarsi: è molto probabile che domani questa rivoluzionaria funzione venga rimossa...
Di Marco Tenuti (del 01/04/2010 @ 19:19:38, in MTB, linkato 881 volte)
Anche Enrico alla Tre Valli Kids sabato 26 marzo. La griglia in cui partiva, la G1, aveva una lista di gente che non finiva più e più di qualcuno ha messo in dubbio che fossero effettivamente dei G1, della serie "i genitori insegnano ai loro figli a fare i furbi già da piccoli"...
Enrico ha messo il rapportone, è partito lentamente, ma già al secondo giro superava altri concorrenti, tanto che è arrivato a metà classifica. Bravo Enrico!
Di Marco Tenuti (del 02/04/2010 @ 14:38:03, in MTB, linkato 1183 volte)
Manca meno di un mese alla Gran Fondo Paola Pezzo. L'anno scorso ero in compagnia del compagno di merende a scattare foto a tutta la truppa.
Quest'anno sarò anch'io della partita, visto che è la terza tappa del Fi'zi:k Veneto 2010 e la mia terza tappa del lungo percorso del Prestigio MTB 2010.
Il PPT e il PPS sono formati che sono stati implementati come strutture dati verificate di progetti generati da Microsoft PowerPoint. Entrambi possono essere visualizzati direttamente col PowerPoint Viewer. Ognuno dei formato si manifesta diversamente, anche se entrambi condividono parecchie similarità in termini di possibilità offerte.
Le due strutture dati differiscono parecchio
come il sistema riconosce ognuno dei formati di file di output di PowerPoint
come questi moduli vengono caricati
quali applicazioni sono più adatte ad essere invocate dal sistema all'esecuzione di ogni file
Il formato PPS è caricato ed eseguito per scopi di visualizzazione molto più velocemente
che i file in formato PPT. I file sono tipicamente creati in questo formato per saltare la fase di caricamento di PowerPoint e sono aperti direttamente da un modulo in modalità presentazione. I file PPS vanno subito in modalità a tutto schermo all'atto della loro apertura. Il modulo gestisce anche il passaggio in automatico alla slide successiva, ma questo dipende dalla sua configurazione, in modo particolare se è stato programmato per continuare automaticamente alla slide successiva o se il cambio della slide debba essere effettuato a seguito del clic di qualche bottone.
L'estensione PPT
Il file PPT sono gestiti con la struttura dati nativa di PowerPoint. Il formato PPT è di solito implementato per i progetti soggetti a modifica o per quelli ancora in costruzione. I file di output di PowerPoint con questa struttura si apriranno automaticamente in PowerPoint al loro lancio. Successivamente sarà l'applicazione che li mostrerà direttamente in modalità di progettazione come documento corrente. I file PPT possno anche loro essere sparati a tutto schermo e visualizzati tanto quanto i file PPS, visto che hanno le stesse capacità di visualizzazione e presentazione dei file PPS. Inoltre i PPT sono in formato di presentazione base per i progetti.
I file PPS hanno pertanto tempi di caricamento più veloci, ma gli utenti avranno bisogno di cambiarne il formato, peché non si può accedere direttamente dal visualizzatore dell'applicazione per eventuali modifiche. Questo significa che i PPS son stati espressamente concepiti per la mera proiezione.
Il formato PPT ha tempi di caricamento più lunghi anche per la proiezione, ma offre la possibilità di recepire modifiche per l'intera presentazione. Questa struttura di file è usata per progetti che necessitano di modifiche importanti ed ogni variazione effettuata può essere visualizzata istantaneamente.
Di Marco Tenuti (del 03/04/2010 @ 16:54:16, in MTB, linkato 963 volte)
Oggi il Papataso Fans Club, mancante del suo idolo, effettua un giro da fogo a media da gran fondo, allenante a buso. Sempre davanti a tirare a volte il Conte, altre il Paolo, il Marcante, altre ancora l'Anonimo o Benito. Visti davanti anche Walter e Davide.
Le danze cominciano sul Flover, dove il Conte si invola, ma sono Benito e il Marcante a rintuzzare subito e la volata va incredibilmente al Marcante, che non va mai sotto i 30 km/h per tutta la salita, tanto che in tanti lo hanno scambiato per il Bosca.
Velocità sempre bella alta da Eurostar Turnover fino a Torri del Benaco, dove siamo sfilati dal Tonno e dalla ISOSistem, che stanno invece puntando diritti in direzione Torbole.
La salita da Torri verso il Bivio per San Zeno di Montagna è fatta in crescendo e viene chiusa in 22'30" col Savoia primo e gli altri tutti a qualche secondo. Pausa brioches a Castion dove tutti si rifocillano. Trasferimento in Valdadige con cambi regolari e attacco della Peri-Fosse coi soliti Ganassa subito a tirare la corda.
I primi come il Conte e l'Orlando, Davide e Walter chiudono in 42', gli ultimi in 45', cioè il sottoscritto ed Alberto.
Presenti anche Alberto direttamente da Colognola, per lui i chilometri saranno almeno 150, presente anche Franceschino Signorini ed il buon Pedron che ha sofferto parecchio il Flover e la Torri-Bivio, tanto da staccarsi, anche se fa a tempo a ricongiungersi al bar di Castion dove ci siamo fermati per la "pausa brioches".
I due Franceschi tornano a casa da Verona, dopo averci salutati alle Zuanne, mentre Alberto inanella con noi la Peri-Fosse. Erano al debutto sulla Peri-Fosse sia Walter che Davide Arduini e per loro il loro primo marchio di fuoco è molto interessante, con un tempo di poco superiore ai 42'. Sul blog dell'Anonimo Turnover puntuali come non mai le sue numerose foto ed il suo articolo, oggi reporter di giornata e che stacca un 43'29" a soli 19" dal suo personale, nonostante gli 80 km nelle gambe all'attacco della salita. Io chiudo invece in 45'40", che è davvero un gran tempo, considerato che ero partito assolutamente piano e che non mi ero mai posto il problema di fare il tempo.
Alla fine della fiera, ne è uscita un'uscita a dir poco allenantissima, dove la media finale per noi valpantenesi è sui 28,5 km/h e con un totale di circa 112 km pedalati.
Di Marco Tenuti (del 03/04/2010 @ 17:10:50, in MTB, linkato 1350 volte)
Arriva la smentita della striscia ANSA battuta un quarto d'ora fa, grazie alla precisazione dell'Orlando Furioso.
Questo il suo commento:
"Notevoli imprecisioni a riguardo della Peri-Fosse probabilmente dovuti al fatto che lo scrivente (della striscia ANSA, ndr), mentre i primi arrivavano a Fosse, era ancora immerso nella boscaglia con visibilità solo sulla Val d'Adige.
Il primo ad arrivare è stato Davide, seguito a un minuto da Benito e dopo un altro minuto dai vari individui indicati nel dispaccio. Per di più, Davide è risalito da dietro in maniera piuttosto perentoria, partendo probabilmente in ritardo rispetto agli altri, per cui, per lui il tempo è sicuramente sotto i 40 minuti".
Di Marco Tenuti (del 08/04/2010 @ 07:41:52, in MTB, linkato 989 volte)
Riporto integralmente il comunicato ufficiale dal sito del Palio del Recioto dell'esito della 49esima edizione della gara, anche quest'anno valida come prova internazionale di Coppa del Mondo UCI Under 23.
Il Palio del Recioto numero 49 parla straniero: ad accendere la miccia, lungo la quarta scalata è stato il polacco Rafal Majka, sua la progressione che ha sgretolato il gruppo mentre a dominare il finale ci ha pensato lo sloveno Blaz Furdi. Questo l'epilogo di un Palio del Recioto che ha mosso le
prime pedalate sotto uno scroscio di applausi e ha regalato azioni spettacolari a ripetizione; infinita la lista degli attacchi che hanno prodotto la più classica delle selezioni da dietro. Una settantina le unità che componevano così il gruppo all'inizio dell'ultima e decisiva scalata alla salita di Fane: un plotone di altissima qualità, messo a dura prova dalle accelerazioni di Rafal Majka (Petroli Firenze) sulla cui scia riescono a riportarsi in 14: il primo a chiudere lo strappo è il giovane Francesco Bongiorno (Futura) che raggiunge il fuggitivo proprio in vista dell'ultimo Gpm di giornata. Alla spicciolata rientrano sulla testa anche Nicola Dal Santo (Mantovani), Enrico Battaglin e Marco Canola (Zalf), Tomas Alberio e Angelo Pagani (Trevigiani), Blaz Furdi (Slovenia), Luke Rowe e Erick Rowsell (Gran Bretagna), Alessio Taliani (Hopplà), Daniele Dall'Oste (Palazzago), Alessio Marchetti (Casati),Omar Lombardi (Lucchini) e Andrea Di Corrado (Bergamasca). Ai meno cinque dal traguardo è proprio quest'ultimo a rilanciare l'azione in compagnia di Alessio Marchetti; i due tentano così di staccare gli ex compagni di avventura ma la loro azione stenta a prendere il largo. Di Corrado tenta così l'assolo ma su di lui si riporta ben presto lo sloveno Furdi che lo stacca e si invola tutto solo in prossimità del cartello dei meno tre chilometri all'arrivo.
Nell'ultimo chilometro il gruppetto di testa torna a ricompattarsi mischiando ancora una volta i giochi per la vittoria finale: sul rettifilo d'arrivo è volata a ranghi ristretti dominata dal testa a testa tra Battaglin e Furdi. Ad avere la meglio è lo sloveno, già vincitore in stagione di una tappa al Giro dell'Istria e piazzato tra i primi dieci anche nelle internazionali di Pasqua corse a Col S. Martino e a Villa di Cordignano.
Sulla volata che relega al terzo posto un generosissimo Tomas Alberio cala dunque il sipario dell'ultima edizione del primo mezzo secolo del Palio del Recioto celebrata in una splendida giornata di sole sotto lo sguardo di decine di migliaia di tifosi che hanno assiepato l'intero circuito percorso dagli atleti.
Dopo il traguardo immensa la soddisfazione del vincitore "Dopo due piazzamenti finalmente è arrivata la vittoria: nel finale sapevo di poter vincere" ha affermato lo sloveno prima della premiazione sul palco "Ho cercato di giocarmi bene le mie carte, ho affrontato in testa l'ultima curva e non mi sono più voltato". Qualche riga di rammarico per Battaglin e Alberio: il vicentino della Zalf, al rientro dopo il brutto infortunio alla Piccola San Remo si è detto "Soddisfatto perchè ho recuperato in pieno dalle botte; non credevo di poter essere competitivo già oggi. Arrivare ad un passo dal successo in una gara come questa, però, brucia sempre." Generosa anche la gara di Alberio, che ha provato a rendere dura una corsa filata via ad una media record "Ho fatto del mio meglio, forse ho esagerato spendendo troppo nel finale ma quando si pedala così vuol dire che la condizione c'è" ha raccontato il veronese giunto ad un soffio dal sogno di riportare un atleta di casa sul gradino più alto del podio.
Enorme la soddisfazione per una manifestazione riuscitissima da parte del presidente di Grandi Eventi Valpolicella, Stefano Bonfioli "Oggi Negrar ha vissuto una grande giornata di sport e spettacolo: vedere tutto questo pubblico sul percorso riempie il cuore; gli sforzi che abbiamo profuso nel corso degli ultimi mesi sono serviti e il Palio del Recioto si è confermato una competizione di assoluto valore. Anche il percorso, su cui si è fatto un gran parlare, ha superato l'esame regalandoci una gara ricca di spunti che credo abbia premiato i migliori del gruppo".
Ordine d'arrivo:
1° Blaz Furdi (Slovenia) che compie i 133 km in 3h21'06" alla media dei 39.682 km/h
Di Marco Tenuti (del 08/04/2010 @ 07:52:45, in MTB, linkato 957 volte)
Sarà stato l'effetto della nuova fotocamera, ma l'Anonimo merita sicuramente il titolo di fotoreporter più in giornata martedì scorso a Negrar, nel seguire la manifestazione ciclistica.
Questa la lunga lista di link per accedere al suo materiale:
Senza dubbio i miei complimenti ancora una volta all'Anonimo per lo sforzo profuso. Certo che saltare il risotto al tastasal preparato da quelli di Isola della Scala, per non perdersi ulteriori foto, gli è valso una cottura finale sulla salita verso Fiamene, ma per il ciclismo questo ed altro...
Di Marco Tenuti (del 08/04/2010 @ 08:44:10, in MTB, linkato 1523 volte)
Anche da parte mia un grosso augurio di pronta guarigione a Davide Arduini, del Team Princycles, ultimamente sempre presente col Papataso Fans Club nelle uscite sia in MTB che in BDC, tra l'altro anche suo il record di giornata sulla Peri-Fosse, sabato scorso.
Di Marco Tenuti (del 10/04/2010 @ 21:09:52, in MTB, linkato 866 volte)
Oggi il Papataso Fans Club si divide in due gruppi, col primo gruppo impegnato sul tracciato della GF del Durello, mentre il secondo opta per la bici da strada e punta a Passo Fittanze, prendendo un giro davvero largo e badando a fare chilometri, senza voler mai strafare. L'obiettivo conclamato dei partecipanti, in primis il Conte ed il Giando, rimane quello di fare fondo in vista delle future gare marathon ed endurance, per cui conta molto tenere un ritmo medio per parecchio tempo.
A dirla tutta l'idea originale era quella, anche per noi Valpantenesi, di andare in zona Valdalpone per pedalare la GF del Durello, ma venerdì sera il Conte lancia l'idea del tortino e scombussola i piani sia del Marcante che dell'Orlando, così ci ritroviamo a Ponte Catena alle ore 9.00 tutti in bici da strada.
Presenti all'appuntamento il Conte Savoia, il Marcante, il Giando e Damiano. L'Orlando, a venerdì sera fermamente intenzionato ad andare a provare il Durello, rinuncia alla trasferta in Valdalpone per il mal di schiena e ripiega sulla bici da strada, facendosi trovare in leggero ritardo a Ponte Catena e rincorrendoci per tutta la Valpolicella. Alle 9.00 a Ponte Catena c'è anche il tempo di salutare il Mario Claps in sella alla sua Felt 29", mentre l'Anonimo abdica definitivamente, comunicando via SMS che "la foreta stamatina l'ha vinto".
Se ne vanno pertanto Parona, Pedemonte, San Pietro Incariano e a Sant'Ambrogio, svoltiamo a destra prendendo la salita verso Monte. Dopo circa 3 km veniamo raggiunti dalla telefonata dell'Orlando, che sta rinvenendo su di noi ed accusa un ritardo proprio di 3 km, ma grazie ad una sua notevole media ci raggiungerà poco sopra l'abitato di Mazzurega. Per il sottoscritto la salita da Sant'Ambrogio fino a Mazzurega passando in fianco a Monte è una novità assoluta - fino ad ora ero sempre salito dai tornanti sotto Mazzurega - che merita davvero di essere pedalata e, a parte il dente iniziale probabilmente al 10%, poi l'ascesa è assolutamente gradevole e si potrebbe quasi quasi azzardare la padella col 50.
Sfiliamo il passo del Paroletto, poi Breonio ed arriviamo a Fosse sempre con un ritmo assolutamente alla "volemose bene", con un ritmo equivalente per tutti e cinque.
Il Giando riempie l'ennesima borraccia all'Ombra delle Fosse e poi giù a Barozze in direzione Erbezzo. Il Paolo suggerisce però subito un'altra novità assoluta, cioè la variante di Vallene fino a Stifa e noi lo assecondiamo subito, mentre lui - ci parte col racconto di alcune sue vicissitudini universitarie in quel di Padova. La scollinata, sostanzialmente un cappio, se si guarda in pianta la traccia GPS, ci regala 90 metri di dislivello "sora el conto".
Se ne va così Selvavecchia, superiamo continuamente altri ciclisti, ma noi quasi ad Erbezzo mettiamo la freccia a sinistra in direzione Passo Fittanze, dove ci aspetta l'obiettivo di giornata, cioé el "tortin".
Era da ottobre che io nutrivo profonda invidia per il Conte Savoia, l'Orlando e la mia sagoma cartonata, quando se ne erano andati in quota a mangiare l'eccellente tortino che si trova solo alle Fittanze. Così si salgono i 7 km, con un ritmo costante tra 150 e i 158 bpm, solo che ai mille metri, Radio Corsa grida a tutti "1000 metri al tortino" e si passa subito a salire ai 20 e poi a 28 km/h poco prima della baita del passo, col Conte Savoia avanti si e no di una bici rispetto al sottoscritto. Quasi in cima la neve ai lati della strada è ormai sciolta tutta, ma ci fa un po' sentire i Cassani della situazione, in ricognizione sui grandi passi del prossimo Giro d'Italia.
Entriamo immediatamente per controllare nella merendiera la presenza degli strameritati tortini, ma purtroppo scopriamo che se ne sono già andati e ci sono solo crostate artigianali, che blocchiamo immediatamente prima che entri qualche altro avventore.
La proprietaria ci fa sapere che prima è passato un motociclista, che li ha comprati tutti e se li è portati a casa, lasciandoci con la bocca asciutta. Poco male: le fette di crostata erano altrettanto buone, che abbiamo accompagnato chi con cappuccino, chi con la cochetta.
Dopo un'abbondante quarto d'ora di pausa, saliamo subito in sella e ci buttiamo in discesa col Paolo Orlandi a pennellare perfette traiettorie, mentre il Marcante, che sarei io, si scambia ogni tanto in testa al gruppetto e mena con grande soddisfazione il 50/11 fino quasi a Bellori. Arriviamo a Marzana in 40 minuti scarsi, sempre belli allegri e facendo pure i Ganassa da Bellori in poi, risucchiando qualche gruppetto di ciclisti, più o meno come alla Avesani a settembre.
Alla fine del giro portiamo a casa, noi Valpantenesi, 96 km ad una media di poco superiore ai 25 km/h, un dislivello di 1600 metri, ma quello che è sicuramente più importante è che dell'uscita di quasi 4 ore, ho fatto solo 4 minuti fuori soglia, che è davvero un record per un'uscita coi Ganassa del Papataso Fans Club.
Oggi ci siamo davvero VOLUTI BENE, quale miglior allenamento come il lungo di oggi?
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