Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ieri era una giornata di "relax" per il mio corpo e la mia mente, dopo le ultime due domeniche fatte a gareggiare in MTB sia alla Lessinia Bike che alla Vecia Ferovia, così tra le varie offerte ciclistiche del menu della domenica mattina (giro coi GC Grezzana, discesa dell'E5 col Pezzo, giro coi i Rodellesi per la salita della Maddalena a Brescia) ho optato per "fare fatica" con la mia squadra.
Mi son presentato alle 8.30 al classico appuntamento Turnover di fronte al negozio, dove un manipolo di ciclisti andava costituendosi, all'incirca una dozzina di persone, capeggiando dallo storico caposquadra Remo Rossi. Ci si avvia subito in salita per la Valpantena e raggiungiamo Bellori, dove deviamo per Lughezzano: non tardano le prime avvisaglie di bagarre, dove io resto ben presto quasi in coda al gruppo. Però un paio cedono al bivio per Orsara, precisamente il "Bepo Matto", al secolo Giuseppe Dinic. Da Lughezzano raggiungiamo Bosco per la vecchia strada, ma la fuga è ormai andata ed ognuno fa il suo ritmo, con l'unica speranza di ricongiungersi in piazza a Bosco al rubinetto dell'acqua. Anch'io faccio il mio ritmo e tengo sempre di vista Remo e il Darietto, solo che questa vista è prima 100 metri, poi 200 metri, fino a quando non li vedo più sotto l'abitato di Bosco.
Poco male: arrivo in piazza che cinque compagni son riuscito a tenerli dietro, il che vuol dire che non son proprio così malvagio, visto che la salita non l'ho fatta proprio a tutta - ma poco ci manca...
In piazza in quei dieci minuti successivi è tutto un arrivare di ciclisti, atleti, conoscenze, in primis lo stato maggiore del GC Grezzana, col Presidente, Ceriani, Icio e Aspirina. Da lì in poi ci si muove tutti assieme ad un ritmo blandissimo da Boscochiesanuova ad Erbezzo, dove ognuno sceglierà la propria strada. Io e il Darietto, dopo aver salutato Remo, decidiamo di seguire le orme di qualcun altro e ci avviamo entrambi per una salita che non avevamo mai fatto, cioè la salita che da Erbezzo porta a Casteberto e scollina al Passo del Pidocchio - cima Coppi della giornata a quota 1580 metri sul livello del mare. Lungo questa lingua di asfalto appena gettato ho modo di apprezzare il supermezzo di cui dispone il mio compagno di salita, cioè una spettacolare Carrera Phibra montata Record e una coppia di Lightweight da capogiro: se passate alla cassa, non siamo molto lontani da 8.000 Euro...
Segue la discesa fino a Passo Fittanze, dove ci ristoriamo con un saccottino alla marmellata e una "sana" Coca Cola. Un'occhiatina al telefono mi informa di raggiungere la famiglia su Monte Comun, così i miei programmi cambiano leggermente e mi portano a scendere in compagnia fino a Selvavecchia e Barozze, dove saluto gli aggregati dell'ultima mezz'ora, cioè un mix di ciclisti provenienti da svariate squadre, Lamacart, Traguardo Volante, GC Grezzana.
Dalle Barozze fino a Sant'Anna d'Alfaedo e poi giù fino al bivio da Fane a Fiamene, pedalo invece in compagnia di uno della "squadra sponsorizzata McDonald" di Verona. Io salgo su al passo di Fiamene e nel mezzo chilometro che mi separa dal capitello decido di raggiungere Monte Comun dal versante occidentale, cioè quello che guarda la Valpolicella. Si alternano così le contrade di Saline, Chieve e Colombare che la gamba ancora c'è nonostante più di 70 chilometri di pura montagna.
L'ascesa a Monte Comun è infine premiata verso le 12.30 con una tavola imbandita, dove ci sono già fette di pane, sacchetti di patatine già mezzi aperti, una vasta gamma di bevande in bottiglia e soprattutto un profumo proveniente dalla greola, che promette davvero bene. Il recupero proteico a base di bistecche, brasole, pollo ai ferri e pancetta è senza dubbio quello più adeguato dopo questo giro in Lessinia. Il giro si concluderà per il sottoscritto solo verso le 18.30, quando riprenderò la bici per godermi gli ultimi 15 km di discesa, cioè da Monte Comun a Quinto, con un totale di 92 km e quasi 2000 metri di dislivello.