Prendo volentieri il testimone della cronaca della mattinata dal blog dell'Anonimo per continuare con quella del pomeriggio, visto che la star di giornata è più che mai l'Orlando.
Dopo aver condotto il gruppetto sulle nevi della Translessinia, si lancia in una cronodiscesa da San Giorgio fino a Romagnano in 25' e arriva alla gelateria Ciao verso le 14.20, pronto per l'appuntamento col sottoscritto.
Oggi il Paolo mi conduce su un percorso in buona parte inedito per me: penso che ora della fine ci saranno almeno 5-6 km assolutamente inesplorati dalla mia Scale.
Si comincia subito dalle scuole medie di Grezzana su uno sterratino molto pedalabile, che presenta solo un piccolo guado, più che sufficiente per sporcare subito la mia Scale, più linda che mai, dopo qualcosa come 10 giorni di stop assoluto.
Arrivati alla contrada Cavolo si raggiungono i Casotti tutti su asfalto e solo dai Casotti si comincia a fare sul serio. Dopo aver aggirato le proprietà Signorini ai Casotti, ci butta a capofitto verso Salvalaio di Alcenago, nonostante i miei timori di fango e sassi smossi. Indosso infatti l'ultima divisa ricevuta dal team, quella che Paolo chiama la "divisa del Gabibbo" e l'ultima delle mie intenzioni è di sporcarla...
Per mia fortuna l'antivento messo sopra il giubbino invernale lo protegge totalmente da qualsiasi macchia e spruzzo di fango. Così arriviamo ad Alcenago che le bici son "nefande", ma il divertimento e la guida sono stati al massimo livello.
L'attraversamento di Vigo è fatto su asfalto, ma decidiamo che è l'ora di fare sul serio col fango e ce ne andiamo a cercare un po' di quello speciale in località Saline, dove guadiamo sia acqua che ghiaccio e scavalchiamo la parte alta del vaio di Reolto e raggiungiamo così la lunghissima carrareccia delle cave di Coda di Alcenago. Era da bambino che non ci tornavo!
Breve, ma tosta strada cementata di porta in cima a Coda e poi breve trasferimento su asfalto verso il GPM di giornata, cioè prima il capitello di Fiamene e poi la sella di Fiamene stesso, dove svoltiamo a destra per attraversare la boscaglia alpina del Monte Nuvola, altro posto dove non passavo da tempi immemori e sicuramente la mia prima volta in assoluto in MTB.
La vista dell'alta Valpantena dalla costa orientale del Monte Nuvola è a dir poco esagerata: io mi fermo qualche secondo a contemplare, ma la temperatura è decisamente rigida e bisogna andare.
Una serpentina in discesa ci fa abbassare rapidamente di quota e arriviamo alle case isolate dei Fratoni, con deviazione a sinistra verso i Saletti, che ci ritroviamo praticamente sotto a Giare. Guadiamo per ben due volte il corso d'acqua e poi la lunghissima pedalata in direzione sud mi fa scorgere altri stupendi quadretti dell'Alta Valpantena. Qua comincio a pensare che bisogna battezzare al più presto la cosa con qualche altro nome suggestivo, tipo "Valpantena Overland", ma non corriamo troppo.
Estraggo il telefono e scatto una foto di pessima qualità puntandolo verso l'altro versante della vallata, dove si vede chiaramente il tornantone della provinciale che collega Lugo al Corso. Da qui la differenza di altitudine è spaventosa: saremo almeno 250 metri al di sopra dell'oggetto della foto!
Il tempo di spartire la barretta alla mela verde col Paolo e poi "avanti col pezzo"! Si ritorna in picchiata verso la cava di mio suocero, cioè cava del Boarol, dove ricordo a tutti giace la mia Graziella Carbon Grandis, e poi giù per l'ultimo pezzo forte di giornata, cioè il canyon del Boarol, appunto.
Lungo circa 40 metri, largo circa 4 metri e alto 5-6 metri, non è completamente praticabile con le nostre front, ma se avessimo una buona freeride, penso che non ci sarebbero grossissimi problemi a scenderla tutta in sella fino in fondo!
Dopo alcuni altri gradini impraticabili, arriviamo alla Chiesa di Lugo in pochi minuti e anche oggi portiamo a casa un giro eccellente, dove io ho provato un sacco di pezzi nuovi, che non avevo mai provato prima. Il buon Paolo manderà la traccia GPS quanto prima.
Il trasferimento finale da Lugo fino a Quinto prevede una brevissima sosta in Turnover per gli ultimi aggiornamenti e sera è già ormai.
Ringrazio il Paolo per l'ottima escursione: direi che adesso non mi manca più nulla delle zone alcenaghesi in MTB, ma mai dire mai!
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