Il commento del Radu sulla Vecia Ferovia
Copio e incollo il post del compagno di merende messo su MTB-Forum.
Ciao a tutti,
eccomi qua a raccontare la mia "Vecia Ferovia"; faccio una premessa, sono venuto in quel di Ora solo perché ero stufo di sentire il compagno di merende (ndr, il Marcante) che continuava con sta gara, ma non ero convinto...
Partiamo e subito a tutta: entrati nello sterrato si faceva fatica a vedere quello davanti o quasi; si frenava quando si sentiva inchiodare quello davanti. La gara vera incomincia in quel di Egna, quando si abbandona il tratto sterrato, si parte subito di buona lena e ho sorpassato un bel pò di gente, controllo il cardio che "dice vai tranquillo che tra 10 secondi muori", allora calo un pelettino e sento il Ppower da dietro che mi chiede: "Oh Radu come sito messo?"
Io gli rispondo: "No son a tutta, de più!"
E lui: "Ah manco mal, che calemo un poco?"
E ancora io: "No, no, con quel filo di fiato che mi esce".
Lui allora: "A posto!"
Di questo passo con un buon gregario a scandire il ritmo (un mio compagno di squadra che mena come un cane) arriviamo abbastanza presto al primo ristoro, bicchiere d'acqua e via.
Dopo la seconda galleria si accendono le prime spie sul cruscotto celebrale, calo un pò e faccio scendere i battiti attorno ai 160, intanto il PPower si fa sotto ciucciando una ruota VIP, quella della Paola Pezzo che ha fatto un po' fatica ad ingranare, ma quando ci ha ripreso, ci ha sverniciato di brutto.
Ad un paio di chilometri dal passo San Lugano mi sembra di aver ripreso un pò di ritmo e dico al "gregario" di aumentare il passo, così scolliniamo e dico "fatta anche questa", invece c'è ancora salita cavoli anche qua fanno il GPM e poi ci mettono salita!
Vabbè, facciamo anche questa, ci lanciamo in discesa e sono lì che ad ogni curva mi aspetto i tanto sospirati scalini prima del torrente. Nei giorni antistanti la gara vari amici che avevano fatto la gara in qualche edizione precedente, mi avevano detto di fare attenzione a questi gradini di non ben definita altezza, si andava dai 20 cm al mezzo metro, in base a chi me lo diceva.
Arrivo in fondo alla discesa e dico tra me e me in buon dialetto: "Son talmente cotto che non me son gnanca accorto dei scalini!" Solo a fine gara mi diranno che li hanno tolti.
Arrivo al prato finale prima dell'ultimo strappo; dico "E' fatta, 500 metri ora arriva lo strappo, questo me lo aspettavo, metto il 27 e su, finita anche questa!"
1 ora e 44 minuti 53 secondi e rotti il tempo.
Bellissima la cronaca, però in gara non te pol mia domandarghe al to avversario da calar parchè le come te calessi le braghe.............
Caro Anonimo, guarda che il Radu non è il mio avversario! Anche in gara continua a rimanere il mio compagno di merende, io gli faccio a volte da gregario e lui quindi da capitano, per cui, finché la differenza tra i nostri ritmi non è rilevante, ci compatiamo e resistiamo assieme. Quando invece uno dei due si vede palesemente che va di più ed è in giornata, scatta la clausola liberatoria, per cui quello che ha mangiato la pastasciutta migliore - quasi sempre el Radu da quando corriamo fianco a fianco - può sentirsi libero di andare in fuga.
Di
MT
(inviato il 05/08/2009 @ 10:27:40)
Disclaimer L'indirizzo IP del mittente viene registrato, in ogni caso si raccomanda la buona educazione.
|