Dopo essere andato la settimana scorsa ed aver tirato un 16'36" e mercoledì scorso in solitario in 17'09", questa sera il Paolo mi ha tirato per i pochi capelli che mi rimangono ancora una volta ai lavatoi di Olivè per tentare di abbassare qualche manciata di secondi sulla salita verso il Pian di Castagné.
Il ritmo tenuto lungo la salita l'ho fatto completamente io, secondo le mie possibilità, anche se il mio mentore ha contestato l'approccio, a suo modo di vedere sbagliato, perché troppo alto nella prima fase e poi calante verso la fine.
Lo snocciolamento delle proiezioni hanno visto prima un 15', poi un ritocco a 15'25"-15'30" per poi chiudere a 15'56", segno che l'ultimo chilometro finale mi ha visto cedere il passo, invece di alzarmi su pedali per fissare una grande prestazione.
Paolo nella parte finale si è messo davanti a mo' di carota ed io dietro a fare il musso, ma non c'è stato molto da fare: quando l'aria manca: puoi pure iniettare in camera di combustione tutto il combustibile che vuoi, ma non c'è verso di bruciarlo se non c'è aria.
Ho comunque fissato il cronometro poco sotto i 16' e diventa questa la mia migliore prestazione di sempre, visto che prima era a 16'06". C'è da essere contenti, visto che sono andato sotto il muro dei 16'. La prossima volta cercheremo di fare un po' meglio, magari approcciando l'ascesa secondo le prescrizioni del trainer. Rimane però una salita ostica per il sottoscritto, perché sul più bello è necessario cambiare completamente passo, buttando giù un paio di denti, ma c'è sempre da fare i conti con l'aria respirata, sempre troppo poca...
Per dettagli ulteriori sulla salita, vi rimanndo al blog Tutto Crono a cura del Papataso.
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