Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Tempo fa un articolo preso dall'Accademia della Crusca, ero andato a spulciare la regola della declinazione al plurale delle parole che finiscono per "-cia" o "-gia", come camicia e valigia. Oggi mi è capitato di scrivere una lettera ad un cliente della Concrete e mi è ritornato il dubbio sulla parola "striscia" declinata al plurale.
La regola diceva che se la sillaba "cia" o "gia" è preceduta da una vocale, al plurale rimane la vocale e cioè il plurale è "cie" o "gie", quindi "camicia" diventa "camicie", mentre "valigia" diventa "valigie".
Se invece la sillaba finale è preceduta da una consonante, al plurale la sillaba finale diventa "ce" o "ge", cioè "torcia" diventa "torce", mentre "orgia" diventa "orge".
Chiaro che c'è sempre il sottocaso, cioè l'eccezione che confema la regola. E' il caso delle parole che finiscono con "-scia", come fascia, angoscia o ascia. Dopo aver googlato un po', vi rimando pertanto ad una domanda seguita dalla relativa risposta sul sito della Treccani.
Qual è la corretta regola generale per la formazione del plurale di parole che terminino in -scia? Segue la stessa regola delle parole in -cia? Ci sono eccezioni al riguardo dovute all'evoluzione della lingua italiana?
La regola è molto semplice: i nomi femminili che escono in –scia al singolare, al plurale escono in –sce. Perciò avremo: angoscia/angosce, ascia/asce, biscia/bisce, coscia/cosce, fascia/fasce, striscia/strisce, ecc. Nel caso che la i sia tonica, cioè accentata (scìa), nel plurale la i tonica verrà mantenuta (scie).
Senza dubbio la gara più lunga e frequentata dell'Isola, i miei amici cagliaritani me ne hanno parlato parecchio durante le mie due settimane "carbonare".
Mi riferisco alla Serpilonga, quest'anno anche in versione Marathon, per un totale di 70 km e circa 2000 metri di dislivello! Una gara del genere meriterebbe giusto le 4 stelle, se fosse inserita nel Prestigio 2010.
Non mi rimane che fare pubblicità di questa gara, cosa che, purtroppo, rimane quasi ad esclusivo appannaggio dei biker sardi, a parte qualche special guest dalla penisola, visti i costi non indifferenti per permettersi un weekend nell'isola dei nuraghi. Già un paio di volte me lo hanno chiesto Paolo e Rossano di Villasimius: per il momento mi limito a promuovere la "loro" gara, ma prometto in un futuro più o meno remoto di mettere la Scale nel borsone e di volare a Cagliari per correrla anch'io!
Ai più non dirà molto questa foto del Miglio, ma il luogo circostante el campion de noantri, al secolo Massimiliano Miglioranzi, mi è parso subito molto familiare, quando l'ho visto, essendoci passato poco meno di un mese fa, di ritorno dalle vacanze con la mia famiglia a Villasimius.
La cosa singolare di questo incrocio stradale è che evidentemente qualcuno del posto, stufo dei forestieri che sbagliavano strada o che continuavano a chiedere informazioni, ha ben pensato di mettere delle pittoresche indicazioni stradali, al posto della classica cartellonistica obbligatoria per legge. E la cosa ha una sua ragion d'essere, se per caso vi capita almeno una volta nella vita di passare da Orgosolo, capitale della contestazione sociopolitica in chiave artistica a partire da fine degli anni Sessanta.
Altra cosa singolare che ho notato in Sardegna è che la segnaletica verticale non è "standard" come tutto il resto d'italia. Capita spesso di imbattersi in segnali stradali, che non usano il tipo di carattere imposto per legge. Avrò visto almeno 2 o 3 font diversi da quello solito, solo che non mi son preso la briga di scattare qualche foto.
Ecco un autentico sogno nel cassetto per tutti gli amanti della MTB moderna, VINTAGE NO GRAZIE.
Trattasi della Felt di Mario, aggiornata con una forcella molto sexy, la Lefty by Cannondale!
Siccome anche il Papataso ha manifestato interesse nel pedalare coi Turnover nel giro sociale in programma per domenica prossima, eccomi a postare al momento qui sulla mailing-list il percorso previsto. Ho riesumato da un messaggio del Radu risalente allo scorso 12 febbraio il giro dei Monti Berici intitolato dal Papataso Monti Berici ghiacciati.
Ho approfittato per aggiungere all'inizio e alla fine della traccia il trasferimento da via Carrara, Grezzana fino al Bareta di Caldiero, per la bellezza di 168 km. A dire il vero volevo specificare degli ulteriori punti di passaggio, però Google Maps non me lo ha consentito. In ogni caso il giro sociale Turnover dovrebbe essere indicativamente questo:
Visualizzazione ingrandita della mappa
Vediamo ancora se passo in Turnover oggi pomeriggio o mercoledì pomeriggio per ratificarlo esattamente, anche se si parlava della sosta al lago di Fimon. In ogni caso la partenza da Grezzana è per le 7.30, questo vuol dire che saremo in zona Strada della Giara per le 7.45 e da Bareta verso le 8.10-8.15.
Riprendo la news dal sito UDACE Verona, anche se l'avevo già sentita qualche giorno fa.
A partire dal 27 settembre 2010, parte l'obbligo per i ciclisti di indossare giubbino o bretelle catarifrangenti quando circolano nelle ore serali fuori dai centri abitati, quindi solo in ambito extra-urbano, e in tutte le gallerie dove sia loro consentito il transito, anche quando queste si trovino in città.
Tale norma diventa vigente 60 gg dopo l'entrata in vigore della legge 120/2010 del 29 luglio scorso che ha modificato il codice della strada (D.L. n. 285 del 1992).
Cliccate la foto qui sotto per andare alla gallery del 20° Trofeo Benini Auto, la Mediofondo Benini, la Gran Fondo d'Autunno, la Bruno Benini Deus Ex Machina Competitio, tutto quello che volete...
L'Anonimo Turnover scatta parecchie foto nel pregara e nel postgara, dove i momenti di convivialità e divertimento sono stati davvero belli e familiari per tutto il movimento della MTB veronese.
Per il sottoscritto 18° posto nella categoria più numerosa, cioè la Senior, dopo essermi scambiato più volte col mio compagno di squadra Anonimo Turnover.
Gara organizzata sempre molto bene:
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Incroci ben vigilati
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Ristoro di fine gara fornitissimo
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Ottimo risotto e bocconcini vari
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Panino col salame ottimo
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Procedura di partenza sempre un po' caotica, ma secondo consuetudine
Solo il percorso era abbastanza infame nella parte dai Gaspari fino quasi a Case Vecchie, ma la colpa è tutta delle precipitazioni dei giorni scorsi, che hanno reso viscidi i "Sassoni".
Per me, la borraccia persa e recuperata subito mi fa perdere preziosi secondi nei confronti degli altri concorrenti col mio stesso passo, ma grazie ad una discesa su asfalto a manetta verso ristorante "Bella" e una doppia discesa a tutta verso Villa Novare riesco a rientrare su di loro. Un lieve cedimento sul finale di gara, per le gambe ormai con principi di crampi, ma un buon miglioramento rispetto alla mia ultima partecipazione nel 2008.
Domenica prossima tutti i veronesi della MTB sono ad Avesa, per prendere parte alla Mediofondo Benini Auto, conosciuta anche come "Gran Fondo d'autunno di Mountain Bike", stando a quello che recita il volantino.
Quest'anno siamo addirittura arrivati alla ventesima edizione e Bruno Benini, patron e factotum della gara, merita sicuramente il nostro applauso per l'impegno profuso anche quest'anno!
Cercherò anch'io di onorare al meglio la sua gara, vedendo di essere presente ai nastri di partenza.
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