Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Stasera la tentazione di andare con gli Aspetime per una pedalata memorabile è stata tanta ed alla fine ho ceduto!
Ho optato per l'uscita "salvagamba", più che altro perché non volevo far prendere troppo freddo ai miei arti inferiori, dopo l'esperienza dell'inverno scorso, e così mi son portato via la 307 di famiglia chiedendo a mio figlio Enrico se voleva far parte della comitiva.
Tutti entusiasti siamo partiti per l'appuntamento delle 18.30 presso Turnover, dove c'erano il Fix e il Diego Anselmi, pronti per partire verso le alte quote.
A Bellori, ad aspettarli, anche il Paolo GPS Orlandi, lo jeti della Lessinia, assieme a suo cugino. Io mi son perso questo ricongiungimento, perché ero preso ad organizzare altre faccende in Turnover, ma grazie ad una prova speciale da Bellori fino quasi a Boscochiesanuova lungo la vecchia strada Lughezzano-Bosco su un asfalto decisamente a corto di tenuta, mi ha consentito di prendere il gruppetto dei quattro impavidi, poco dopo la contrada Valbusa, cioè a 2 km scarsi dalla capitale della Lessinia.
Già all'altezza di Lughezzano i fiocchi di neve cominciavano a vedersi e l'asfalto era sempre più viscido. A Boscochiesanuova era neve garantita!
Ora non vorrei rubare la cronaca che dovrebbe arrivare dal Fix sul blog degli Aspetimebike, ma il termometro segnava una temperatura non proprio delle più miti e il gruppetto cominciava davvero a fare sul serio con le prime rampe in direzione San Giorgio.
Tutta la scalata da Bosco fino ai Tracchi è stata pedalata ad una temperatura tra i -3°C e i -4°C, con una neve che cadeva sempre più insistente e la gomma che faticava ad avere grip, costringendo tutti a starsene seduti in sella.
Ovviamente foto e video a tutto spiano, di questa uscita facilitata enormemente dai fari abbaglianti della mia Peugeot, che ha illuminato tutte le fasi salienti della pedalata. Probabilmente già stanotte o domani mattina qualcosa comparirà anche su YouTube, quindi state collegati!
Parte sicuramente spettacolare è stato anche il terzo tempo gastronomico al Hotel Piccole Dolomiti a Branchetto, cima Coppi della notturna. Notturna organizzata con in mente il chiaro della luna piena, ma la luna non si è proprio visto a causa della precipitazione. Per il Fix canederli in burro fuso, mentre per il sottoscritto, Enrico e il Diego minestrone di verdure con canederlo a dominare la scena nel piccolo tegamino. Il Paolo optava per un più sobrio panino al salame, mentre per tutti alla fine c'era una torta mantovana con crema di zabaione!
Il ritorno è stato senza dubbio più impegnativo per i bikers, sia per la temperatura che andava abbassandosi a valori tra -5°C e -6°C nel tratto tra i Tracchi e Grietz, che per la discesa, visto che sotto il nuovo manto nevoso di ormai 10 cm era presente uno strato ghiacciato insidioso per i Maxxis e gli altri copertoni che equipaggiavano la compagnia.
Degne di nota le "cappole" dell'Orlando e dell'Anselmi, ma niente di che! La stanchezza comincia a farsi sentire, la concentrazione viene qualche volta meno, ma la neve è soffice e ci si alza in fretta!
Numeri acrobatici anche per la Peugeot, che con un pistoncino dei freni bloccato sulla posteriore destra, procurava un'avaria completa all'elettronica. L'attuatore e il relativo sensore mandavano in tilt tutto quanto e ESP/ASR e ABS erano completamente disinseriti, costringendo il Marcante ad improvvisarsi per l'occasione un po' Mikko Hirvonen, con una ruota bloccata e pneumatici estivi sul posteriore. Solo a Bosco, dopo alcuni tentativi falliti di reset, la macchina si riprendeva dalla panne e i sistemi elettronici tornavano a fare il loro dovere.
Breve sosta in piazza a Bosco, non per riempire le borracce come d'estate, ma per la foto di rito. Poi giù di nuovo per la Lughezzano-Bosco al contrario, con le temperature che si alzavano verso i -2°C.
A Bellori nessuno più sentiva le punte delle dita nè di mani e piedi, ma la soddisfazione massima era già raggiunta e l'adrenalina si manteneva ancora a livelli molto alti.
Anche noi, da dietro, ci siamo goduti la pedalata ed il terzo tempo e non mi dispiace affatto di essere rimasto in macchina a +22°C a seguire l'intera pedalata e a dar man forte a questi quattro spericolati!
Complimenti a loro per la prova di carattere dovuta all'esposizione a simili intemperie e per aver indovinato una serata indimenticabile!
Stamattina io non ne avevo "banane" di andare, vuoi per il freddo, vuoi per la sbornia di neve di ieri sera. Mi son bastati due minuti di ripresa video con la mano nuda fuori dal finestrino per rendermi conto che l'esposizione al freddo la si paga subito, ma a volte ne vale assolutamente la pena... ah, guardare pure le immagini degli articoli di stanotte per rendervi conto dell'uscita degli Aspetimebike...
E' proprio il caso del Conte che con l'uscita di stamattina in solitaria si ritrova a pedalare in sella della sua Verdona fino in cima al Monte Santa Viola, dove non sembra essere passato nessuno prima di lui.
Solo qualche problema nello scendere da Lugo fino a Marzana, con la neve sulla strada principale trasformatasi ormai in paciarina e acqua.
Il mio programma personale prevede un'uscita su strada nel primo pomeriggio col trenino del GC Grezzana, solo che se l'asfalto non si rimette in condizioni accettabili, si va direttamente a domani in compagnia del mio team per la solita folata fino a Bardolino, o male che va, posso sempre tirare fuori la Scale e farmi un giretto in MTB fino ad Alcenago e dintorni.
Da parte del Conte Savoia più tardi dovrebbe arrivare anche la sua cronaca, una volta che sarà debitamente riscaldato ed uscito come nuovo dalla doccia...
Approfondisco il commento del caro Marcante sulla mia uscita odierna sulla neve. All'alba delle 7 c'è stato un intenso scambio di sms con il Marcante, ma non sono riuscito a schiodarlo dalla sua alcova...non voio saver altro ...
Nonostante la consapevolezza che avrei ballato come un bravo lupo solitario, alle 8,45 ho inforcato la mia verdona e sono partito con l'obbiettivo di provare a salire sino al Monte Santa Viola, via Piccolo Stelvio. Appena uscito dalla mia corte, mi becco subito una traccia lasciata sulla neve fresca da qualcun altro in MTB.
Le tracce non lasciavano dubbi anche questo biker aveva avuto la mia stessa idea. Speravo di beccarlo per fare il giro insieme, ma nonostante un Piccolo Stelvio innevato preso allegramente e chiuso in 10' scarsi, non ci sono riuscito. Da bravo lupo solitario ho seguito le sue tracce fin sopra alla Gualiva, allo scollinamento lui, però, ha scelto di girare a sinistra, mentre io ho svoltato a destra per farmi il tratto nel boschetto. Alla Pesa di Romagnano ho affrontato la salita dritta e ripida e finito il tratto in asfalto, ho potuto godere nell'essere il primo a violare lo spesso manto di neve.
SPETTACOLO!!! la neve ricopriva tutto e solamente i fili spinati che delimitano i prati mi facevano tenere la retta via, se retta si può dire visto che non si vedeva cosa c'era sotto il manto nevoso. Infatti quasi allo scollinamento mi sono imbarcato e ho dovuto mettere il piede a terra, paz...è stata l'occasione per scattare un paio di foto con il cell. Il paesaggio era veramente strepitoso: alle mie spalle, la bassa Valpantena e Verona erano avvolte dalla nebbia, davanti a me invece la neve ed il cielo bianco mi abbagliavano. Riprendo a pedalare quasi convinto di girare verso Azzago non appena arrivato all'incrocio, ma lì ribecco le tracce di quello di prima in MTB che salivano sul cementone verso Santa Viola, allora, punto nell'orgoglio, sono ripartito all'inseguimento e finalmente lo becco, davanti ad una casa che stava cercando di smessaggiare vanamente con qualcuno. Lo conosco, ma non mi ricordo il suo nome, fa parte del gruppo di Federico VRBike.
Dopo 4 ciacole in scioltezza, ci siamo salutati ed io ho proseguito con l'intento di fermarmi al solito bar a Cerro per la meritata "pausa Brioche". Purtroppo ho dovuto desistere perchè la paciarina sulla strada provinciale era di un inquietante color marrone e le auto, che mi superavano, alzavano delle vere e proprie onde anomale e rischiavo di soccombere ad esse.
Ho girato la verdona e mi sono lanciato in discesa, poi ho girato a Praole e mi sono fatto, con la dovuta prudenza, la discesa verso Lugo. Fin qui sono riuscito a non bagnarmi esageratemente e a non soffrire troppo il freddo. La botta finale, invece, è stato il tratto Lugo-Marzana che mi ha letteralmente bagnato e fatto desistere dal fare un altro Piccolo Stelvio per chiudere alla grande una bella uscita sulla neve.
Domani, sperando che le strade principali siano meno bagnate, salirò sull'Eurostar Turnover per fare una bella sgroppata fino ai miei possedimenti lacustri, magari in compagnia del Marcante. Spero di onorare la "pausa brioche" domani, visto che oggi, cn mio profondo rammarico, è saltata causa avverse condizioni meteo.
Hola a todos!!!
Stamattina ore 7.20 breve giro di SMS e vengo a sapere che il Conte Savoia nol ghe nà banane de salire sul treno Turnover e se ne torna a letto.
Anch'io son tentato, più che altro perché a guardare fuori dalla finestra del bagno, il cielo è tutto coperto, sui vetri e sui tetti delle automobili parcheggiate nella via ci son un paio di centimetri di neve, ma decido lo stesso di vestirmi e mi faccio una colazione nutriente a base di caffelatte, biscotti e cereali.
Salito in bici, comincio a pedalare in direzione Grezzana, quando arriva un treno Turnover abbastanza poco rappresentato dai miei compagni di squadra, ma soprattutto dagli amici del GC Grezzana, con tanto di presidente presente nel gruppo.
Solito tragitto breve in direzione lago, cioè Verona Ponte Catena, diga del Ceo, Bussolengo, salita del Flover a tutta, Lazise e Bardolino, dove i vagoni del GC Grezzana non ci sono più e lo sparuto gruppo dei Turnover - oggi senza Remo Rossi - attacca il Pigno a ritmo medio, col Lucio Bellorio e il Mirko Lavagnoli davanti, mentre dietro tutti gli altri, in 7-8 per la verità.
In cima al Pigno ci ricongiungiamo con l'Avvocato in sella alla MTB Merlin in titanio, aspettiamo 2-3 minuti, non ne arrivano altri e così ripartiamo in direzione Affi con le nostre divise rosse bianche e azzurro.
Rientro "tranquillo" per Sega di Cavaion, Domegliara, San Pietro in Cariano, Parona, Lungadige Attiraglio e poi in cinque ultimi irriducibili, io, il Lucio, Mirko, Malascorta e Soprano ci "concediamo" l'ultima salita di giornata, cioè i Mondiali, mentre rimaniamo io, il Lucio e Malascorta per il pezzo finale sulle Torricelle e la discesa dei Cavalli, abbastanza sporca e infangata di neve.
All'arrivo a casa un bagnetto in tempo zero, vestizione veloce e partenza in direzione Coda di Alcenago, dove il menu prevedeva lasagna al forno, leggi pasticcio per i veronesi, verdurette in padella e lesso ed infine torta Daim dell'Ikea come dolcetto finale.
Il ciclocomputer dice 87 km ai 28,7 km/h, cadenza media ad 84 pedalate al minuto e la maggioranza dell'uscita fatta a ritmo medio, quindi ottimo allenamento anche oggi, un po' meno invece per la forma fisica il pasticcio e la torta Daim, secondo le parole di Roman Kreuziger, ma va ben così.
Stamattina rapidissima occhiata a Cyclingnews.com per vedere cos'è successo nel fine settimana. A parte tutte le squadre ProTour in giro per il pianeta e soprattutto nell'emisfero australe per fare le varie gare al caldo australiano o tropicale, in questi giorni le più modeste squadre professionistiche italiane si stanno cimentando col giro della Provincia di Reggio Calabria.
Ieri Ale-jet, al secolo Alessandro Petacchi, ha calato la sua prima vittoria stagionale, tra l'altro la prima in assoluto con la maglia della Lampre.
Ieri durante il mio giro sul Freccia Rossa Turnover la temperatura è oscillata sempre tra 1-2°C, mentre questi qua a Reggio Calabria se ne vanno a fare la volata in pantoloncini e maniche corte!
Cercando sul web, son riuscito a trovare la temperatura massima di Reggio Calabria, cioè +15.8°C. Alla faccia!
Stamattina quando son salito in macchina per fare il giro scuolabus, segnava -5°C. Su ad Alcenago il sole era eccezionale e cominciava a scaldare qualcosina, ma ci vorrà tutto il giorno per andare sopra lo zero. Alché scatterà quasi sicuramente un giretto sciogligambe...
Mi ero accordato con Paolo lunedì sera per andare a ciaspolare, visto che la luna in cielo è ancora abbastanza piena e il cielo previsto per ieri sera era relativamente pulito, così c'è scappato il mio debutto sulla ciaspole.
Paolo metteva sul banco le ciaspole per me e la sua immancabile presenza, così Elisa, quando ha saputo che io sarei andato con Paolo, si è prodigata per trovarsene un paio al più presto. Ed infatti è riuscita a farsele imprestare da una mamma di bambini che frequentano la scuola con Enrico.
Dopo il rapido rientro da Padova, minestrina calda con quadretti e tramezzino al formaggio e mortadella come cena, segue una rapida vestizione per la marcia sulla neve.
L'appuntamento è alle ore 21.00 in Turnover con Paolo GPS, il quale ha mollato la bici da poco più di un'ora ed è riuscito in pochissimo tempo a farsi doccia e una bella bisteccona.
Così via con la Puntopower da Grezzana a Passo Branchetto in 22' netti, cioè ai 78 km/h di media, tanto per far sentire al Paolo il tiro da 6000 giri in sù dello scorpioncino.
A Branchetto le prime difficoltà tecniche nell'indossare gli indumenti, ghette e ciaspole, ma l'intervento e il supporto di Paolo è totale e puntuale, per cui ci incamminiamo verso il Monte Tomba.
Paolo parte subito spedito, neanche avesse alle calcagna i Pezzo Brothers, ma non ha i gemelli montoriesi. Infatti io ed Elisa impieghiamo qualche secondo a trovare il ritmo ed il passo giusto, tant'è che dopo qualche minuto io son perfettamente sincronizzato col Paolo e ci chiacchero assieme, mentre Elisa è già fuori soglia.
Elisa lamenta subito il colpo inferto dal Paolo, ma quest'ultimo la rinfranca, dicendo che in un altro giro assieme ad un'altra coppia di amici, moroso e morosa, a quel punto del tragitto la morosa aveva già alzato bandiera bianca, mentre Elisa si è ormai definitivamente stabilizzata e si può procedere serenamente verso la cima.
Arrivati alla sella a metà della salita, qualche piccolo esperimento con la macchina fotografica, una controllatina al Polar, che dice già -7°C e decido di indossare il tubo Rodella, perché non resisto con tutta quell'aria gelida sulla faccia.
Segue poi il muro finale verso il rifugio Primaneve: saliamo praticamente sulla pista da sci. Io e Paolo parliamo di suo cugino Elite/Under 23 nel team Campagnari, mentre ad Elisa parliamo dei sistemi di equilibratura e accoppiamento dei cuscinetti SKF, tanto è ancora fuori soglia e non ci segue più di tanto...
In cima altre foto di rito, grazie anche alla luna che si sta alzando da levante. Faccio qualche esperimento di autoscatti ed esposizioni ad otturatore tutto aperto, anche se non sono molto contento dei risultati.
La visuale notturna è fantastica: si vede tutto il "mondo" veronese. Dalle punte del Carega appena lì a destra, passando per le piste di San Giorgio parzialmente illuminate per la manutenzione ordinaria, poi Passo Malera, l'enorme distesa luminosa della città di Verona e tutti i paesi del circondario, fino ad arrivare all'intera bianca Lessinia sulla destra e sullo sfondo il Monte Baldo. Ma non solo: anche la vista verso nord, ossia verso il Trentino e l'Alto Adige è fantastica.
Altra cosa spettacolare è che non abbiamo incontrato nessuno, ma proprio nessuno, cosa più unica che rara! Sarà forse per via delle raffiche di vento e della temperatura? Il Polar, che tengo nella tasca esterna dello zaino, indica davvero una temperatura "polar", cioè -9°C proprio in cima.
Purtroppo il rifugio è chiuso, così non ci rimane che fiondarci in discesa, come più o meno faremmo in MTB e, dopo qualche cappolla sulla superficie nevosa molto compattata dallo strato superiore ghiacciato, arriviamo alla macchina in un men che non si dica.
Si è fatta però mezzanotte e non rimane che togliere le ciaspole e tornare in Valpantena. Bellissima esperienza a contatto con la natura, che merita sicuramente di essere ripetuta, magari con le stesse condizioni ideali incontrate ieri sera. E grazie ancora una volta a Paolo per averci fatto esordire sulle nevi e per averci seguito. Prossimo acquisto ciaspole allora? E' sicuro che per l'inverno 2010/2011 qualcosa arriva tra ciaspole e sci da fondo...
Ecco alcune altre foto di ieri sera.
Paolo traffica sulle ciaspole di Elisa
Elisa e Paolo posano a -7°C
E' la volta della coppia Marcante in libera uscita
San Giorgio e le sue piste al chiaro di luna
L'inquinamento luminoso di Verona con l'otturatore aperto per 4 secondi
Stamattina è arrivata dalla Cermania la chiavetta USB-IRDA, cioè il gadget tecnologico che consente di travasare i dati del nuovo acquisto, il ciclocomputer Polar CS400, dentro il computer e nello specifico nel software della Polar, il ProTrainer 5, studiato appositamente per la cosa.
Di chiavette, tanto per intenderci, esiste quella originale della Polar, che costa la modica cifra di 50 Euro e poi ci sono tutte le altre, che montano lo stesso chip IrDA della Dataman e che funzionano esattamente come quella della Polar, solo che costano un ordine di grandezza in meno...
Risultato? Vai su Ebay ed il gioco è fatto. I dati della prima settimana di acquisizione di giri in bici col CS400, li ho travasati dentro il PC si e no in un minuto.
La quantità di dati acquisiti e riversati è impressionante: la curva di altitudine, di cadenza di pedalata, di frequenza cardiaca, la velocità ogni 5 secondi di ogni giro in bici. Roba su cui l'Anonimo può sognare di farsi le pippe vere, altro che quelle mentali con l'Excel!
E adesso l'Anonimo che farà? Si parla già a breve dell'emissione dell'Anonimo Excel Bond a tasso fisso del 5% per 36 mesi, in fiorini conteali, per consentire all'atleta Turnover di reggere il passo tecnologico...
Sono già andate in onda da una buona settimana, ma sono state molto apprezzate sia dal sottoscritto che dalla Cicci: su ispirazione dei pizzoccheri, è andata in onda una versione diversa e leggermente più leggera del piatto valtellinese.
Utilizzando tagliatelle di due impasti diversi - recuperate dalla confezione di paglia e fieno dell'Eurospin - il condimento è stato fatto a base di:
- uno spicchio d'aglio
- 100 grammi di verza
- 60 grammi di burro
- 50 grammi di formaggio fontina
- sale e pepe
- 15 cc di olio di semi
- rosmarino sminuzzato finemente
A dire il vero la verza non faceva parte del condimento preparato in una padella a parte, ma è stata bollita nella stessa acqua delle tagliatelle. Ovviamente la verza ha un tempo di cottura superiore a quello della pasta all'uovo, pertanto è stata buttata nell'acqua bollente almeno 8-9 minuti prima delle tagliatelle.
Cotto e mangiato.
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