Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La partenza della prima GF del Pandoro è prevista nel piazzale antistante l'Ospedale di Marzana, il cui parcheggio è praticamente sempre vuoto:
Piazza Ruggero Lambranzi, Marzana, VR
Visualizzazione ingrandita della mappa
Gli amici rallisti ogni tanto mi richiamano per dirmi che ho abbandonato loro e il mondo dei rally in favore della bici. E invece no!
Ho appena prenotato il volo Ryanair per Oslo! Quindi non cercatemi e non cercateci per il weekend dal 12 al 16 febbraio perché io e la mia famiglia siamo in Norvegia a vederci il Rally Norway...
Per chi non lo sapesse, il Rally Norway è stato introdotto nel Campionato del Mondo WRC solo nel febbraio 2007. Nel 2008 non si è disputato a causa dell'inizio della rotazione delle prove del circus del rallismo mondiale, ma nel 2009 torna in programma come prova iridata. Esso è un evento completamente invernale, dove la fa da padrone sicuramente il freddo, la neve e il ghiaccio. La location del rally è a nordest rispetto ad Oslo, a circa 140 km, nella zona di Lillehammer, perché avesse un vago ricordo di questa cittadina in cui si sono tenute le Olimpiadi invernali nel 1994. Ad onor del vero, l'headquarter del rally è ad Hamar, più a sud di circa 40 km da Lillehammer.
A questo punto penso di avervi detto tutto, ma insomma un giretto nella patria di Petter Solberg e di Rita Gunn Dahle anche per il 2009 è messo in programma!
Ed ora cuccatevi anche la cartina! Se volete indagare meglio con Google Earth, collocatevi in Valpantena e studiatevi la dorsale occidentale, cioè quella che continua le Torricelle.
Ecco l'altimetria della Gran Fondo del Pandoro. Come vedete, di salita ce n'è abbastanza... buona parte è comunque su asfalto, quindi non preoccupatevi se non avete la gomma giusta. L'importante è divertirsi sulle discese e Jingle Bells!!!
Stasera un paparazzo ha colto il Pappataso in evidente stato di allegria alcolica alle prese con uno spuntino aperitavito in centro a Verona. E' evidente che la preparazione per la GF del Pandoro è già a buon punto e la rifinitura è questione di una o due sessioni.
Oggi il Biday era praticamente obbligatorio, dopo l'acqua precipitata nei giorni scorsi... così dovevo andare da un cliente a Garda e allora ci sono andato in bici! La giornata è stata memorabile, perché ho stabilito un nuovo record personale come Biday, cioè 88 km!
Si è tenuta oggi la prima Gran Fondo del Pandoro organizzata dal sottoscritto. L'evento era principalmente rivolto agli iscritti del Pappataso Fans Club, ma si sono aggiunti anche i migliori atleti del Team Sculazzo, a cui abbiamo proteso volentieri le braccia.
In attesa di ricevere le opinioni e i commenti sulle principali testate giornalistiche, in primis il blog del Pezzo, ma anche quello del Fabione non posso assolutamente scordare di ringraziare pubblicamente la mia dolce metà Elisa, per gli amici più intimi la Cicci, che si è prodigata per preparare un lauto banchetto, cioé il ristoro di "fine gara" che hanno apprezzato in molti.
Senza di lei, insomma, tutto questo non sarebbe potuto accadere, perché io ho pensato solo a pedalare e a preparare l'evento con un po' di fantasia - manco fossi l'organizzatore della Lessinia Legend - mentre i panini, gli affettati, il té e il vin brulé li ha preparati e messi su lei, supportata anche da mia madre.
E se ieri sono riuscito a superare la fatidica soglia dei DIECIMILA chilometri percorsi da inizio anno, é sicuramente merito anche suo, che ha sacrificato il suo tempo a favore della famiglia, per consentirmi di percorrere tutti i chilometri che sono riuscito a fare in questo 2008.
Un pensiero anche al "compagno di merende", Radu, al secolo il figlio di Aldo, che non si è potuto presentare all'evento a causa di uno stiramento muscolare che si porta dietro da ormai troppo tempo e che richiede un po' di stop. Speriamo che questo riposo gli consenta di rimettersi in sesto al più presto, in modo da andare a scoprire altre vie sterrate per l'alta Valpantena e la Lessinia, ma anche in vista degli impegni agonistici 2009. Proprio lui un paio di settimane fa era venuto a provare qualcuno dei pezzi inediti che abbiamo fatto oggi.
E un ringraziamento va ovviamente a tutti i partecipanti, al loro entusiasmo, alla loro passione e calore, con cui mi hanno fatto sentire davvero fiero di aver organizzato questa uscita. Mi dispiace solo che il tempo sia volato così rapidamente, perché c'erano tanti bei pezzi ancora da percorrere, ma ci sarà tempo più avanti di provare molti altri pezzi inediti ai più.
Con l'auspicio che nel 2009 si possa già organizzare la seconda edizione della Gran Fondo del Pandoro, non mi rimane che augurarvi un BUON NATALE!
Dopo la positiva esperienza della Gran Fondo del Pandoro tenutasi sabato scorso, oggi mi sono sentito in dovere con me stesso di aprire una nuova via che portasse fino a Ponte di Veja e così ho scoperto tutto un pezzo inedito e sterrato che conduce dalla contrada Sengie di Alcenago fino a Giare di Sant'Anna d'Alfaedo. Proporrò questo giro prossimamente assieme al gruppo del Pappataso.
Passiamo subito alla cronaca di giornata, che mi ha visto prendere in mano la MTB ancora sporca dal giro di sabato. Il trasferimento da Quinto di Valpantena fino ad Alcenago alto è avvenuto su asfalto, onde evitare di perdere tempo ed energie su ulteriori sterrati. Una volta arrivato a Crusi, sono salito dalla via più rapida e cioè dalla strada per la Chiesa di Alcenago e dalla piazza su per la salita dei Gonzi, che non è lunghissima, ma ti proietta da quota 405 metri di altitudine a circa 480 in un men che non si dica.
Arrivato in località Coda, ho acceso il tracking GPS con l'iPhone per la gioia di chi volesse ripetere in solitario questo giro. Da Coda si arriva abbastanza rapidamente a Sengie alzandoci di pochi metri, sempre su asfalto.
Al lavatoio di Sengie si scende quasi in picchiata su una carrareccia sterrata e cementata, che presenta come sella inferiore la cava di granulati della SELC, dove ha lavorato fino a poco fa mio suocero. Da qui in poi si comincia a menare con la padella media, se non subito con la piccola per un buon paio di chilometri, ma il fondo non è affatto sconnesso e la pendenza non è proibitiva. Inoltra il bosco circostante presenta in questa stagione invernale ancora dei bei colori e si vede chiaramente che è stato oggetto di un buon lavoro da boscaioli. La pace e la tranquillità sono totali e si arriva abbastanza presto alla pineta, dove mi sono imbattuto prima in una mandria di vacche, che mi hanno attraversato la traiettoria e poi in una carrareccia decisamente fangosa, più che altro per le acque cadute durante la settimana scorsa. Dirvi i nomi della contradina dove sono arrivato faccio davvero fatica, perché su Google Earth e su Google Maps non c'è indicato praticamente niente. Mi riservo di guardare nelle prossime ore la cartografia militare.
Proseguendo in questa direzione si ricomincia a scendere nel vaio che separa il monte che sovrasta Corrubio da Giare e dove si percorre via Saletti, una sterrata completamente nel bosco, molto viscida e attraversata da alcuni ruscelli a dir poco suggestivi. L'aderenza dei pneumatici non è massima, ma la velocità di percorrenza è volutamente bassa, onde evitare di imbrattare di fango la tuta Turnover 2008/2009.
Appena guadato il vaietto si presenta subito la possibilità di raggiungere il Mulino di Giare o di risalire verso l'abitato ed opto per questa seconda ipotesi. La risalita verso l'abitato di Giare è decisamente ostico, ma la salita prima sterrata, poi cementata e successivamente asfaltato presenta pendenze tra il 10 e il 18%, ma la mia gamba è quelle delle migliori e mi fermo quasi arrivato in centro a chiedere ad un signore se esiste la possibilità di stare sempre bassi ed evitare così di arrivare fino a Giare. La risposta è negativa o meglio: esisterebbe la possibilità di percorrere una sterrata molto lunga, ma questa conduce sempre su a Giare, evitando solo un po' di pendenze ripide. Sarà motivo di una futura ricognizione...
Da Giare fino al ristorante Ponte di Veja si torna a menare su asfalto e si scende abbastanza rapidamente di quota, con la possibilità di ammirare l'altro versante dell'alta Valpantena con l'abitato del Corso e le frazioni più basse di Erbezzo, come Cappella Fasani.
Al Ponte di Veja, si arriva in un attimo: il tempo di fare qualche foto e dopo subito qualche dubbio su come fare a scendere. Riesco a fare la prima scalinata senza scendere dalla Scale, ma poi i denti cominciano ad essere proibitivi e penso tra me che la Scale è ottima per salire le scale, ma non altrettanto per scendere. La vista del ponte naturale con la maggiore luce d'Europa è dir poco suggestiva. Scendo abbastanza presto ai piedi della cascata d'acqua e mi tolgo i copriscarpe, onde evitare di rovinarli troppo.
Dal pianoro del Ponte fino giù al vaio ci saranno all'incirca 7-800 metri da percorrere, di cui metà a piedi, ma ne vale assolutamente la pena per lo scenario. Arrivati quasi in fondo il corso d'acqua è tutta una sequenza di salti e scrosci che l'acqua compie. Peccato non avere con me la reflex digitale: la prossima volta vedrò di venire con lo zainetto.
Trovo perfino il tempo di mettere le ruote nell'acqua e fare l'ultimo scatto. Riesco a guadare il corso d'acqua in un punto in cui è secco e da lì fino alla provinciale delle Barozze una staccionata molto sicura mi accompagna alzandosi lievemente verso il livello stradale.
Il ritorno a casa sarà da lì in poi tutto in asfalto ad una buona andatura, nonostante la pressione del tubeless posteriore l'abbia abbassata di molto prima di intraprendere gli ostacoli del Ponte di Veja.
Ora si tratta solo di mettere in calendario una data... sono proprio contento di avere raggiunto ancora la settimana scorsa il mio obiettivo annuale di 10.000 km percorsi in bici. Questa settimana natalizia, ma anche la successiva penso che la dedicherò come oggi a percorrere solo tracce divertenti, lasciando perdere sia frequenze cardiovascolari che velocità medie di percorrenza. Penserò solo a raggiungere i miei posti natii dove il contatto con la natura e l'avventura possa essere più che mai autentico e appagante.
Solo che il giorno di Santo Stefano lo danno già molto freddo, per cui temo che le rocce viscide e umide del Vaio della Marciora diventeranno ancora più impenetrabili e pericolose, quando tutto probabilmente diverrà gelato e la natura non potrà che avere ragione sui miei desideri.
Nei prossimi giorni state comunque sintonizzati perché non è finita. Siamo solo alla prima puntata di Valpantena Overland!
Su Picasa potete trovare la mia gallery di foto scattate oggi in prossimità del ponte di Veja. Non sono un granché, vuoi per la fotocamera integrata del telefono, vuoi per le condizioni di scarsa luminosità. Meglio andarci di persona a vedere quei posti!
Passaggio a ponte di Veja
Purtroppo non ho fatti altri scatti durante il tragitto di avvicinamento verso il ponte di Veja, ma sono sicuramente di interesse architettonico e ambientale l'intera frazione di Giare, nonchè la pineta della contrada antecedente. Di indubbito interesse paesaggistico anche le viste verso la bassa Valpantena e verso la dorsale di Erbezzo e il resto della Lessinia.
La prossima volta cercherò di portarmi appresso la reflex digitale, perché è un peccato non immortalare tutti questi posti coi colori tipici dell'autunno.
Oggi son stato precettato come i piloti Alitalia. Elisa deve preparare per la stanza per il megapranzo di domani su a Coda che terremo dai suoceri, per raggiunti limiti di spazio del nostro appartamentino, e quindi sono a casa coi bimbi a fare il bravo paparino, com'è giusto che sia.
Il Pezzo voleva che lo conducessi sul percorso del Valpantena Overland, ma con questa nebbia non è che ce ne abbia molta voglia, anche se sono praticamente certo che la nebbia c'è solo qui in bassa Padania. Adesso indago...
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Come potete vedere nella foto qui a destra, ghe un nebbione da paura, scattata qualche minuto fa dalla finestra del bagno, per cui stamattina la colazione prevede Nebbia spalmata sul pane, sperando che il pane sia dolce come il pandoro, assieme ad Enrico ed in attesa che Alice si svegli. A proposito: domani Alice compie un anno, quindi Tanti Auguri anche ad Alice!
Per tutta la giornata sono a disposizione della mia clientela, nel caso ci fossero necessità sopravvenute della vigilia di Natale.
Non escludo comunque che riesca a salire in bici nel primo pomeriggio... appena Elisa avrà completato i preparativi.
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