E' proprio vero che a volte mancano le parole per esprimere sentimenti e concetti che sono difficili da esternare. Altre volte invece sono gli stessi sentimenti e le emozioni ad essere così forti a togliere le parole di bocca; sono talmente forti che lasciano basiti.
Ci sono al contrario delle situazioni in cui le parole si sprecano e forse sarebbe il caso di parlare o di scrivere un po' meno, ma ci sono tanti momenti in cui bisogna anche saper leggere tra le righe, bisogna saper cogliere un secondo significato, un'intenzione più profonda che va oltre le semplici lettere di sterili parole.
E' così che stasera sono partito alla ricerca di una nuove dimensione letteraria, la terza. Ho provato un po' a cercare quel qualcosa che non sono riuscito ancora a carpire, ho provato a guardare tra le lettere, ho provato ad analizzare alla radice ogni parola, ma che dico, sono andato alla radice di ogni singola lettera per comprendere una volta per tutte cosa si celasse dietro ogni parola e sotto ogni lettera.
C'era una strana sensazione nelle ultime parole che ho scritto, c'era quel non so che che non riuscivo a realizzare fino in fondo e solo il senso dell'olfatto è riuscito ad aiutarmi in questa incontentabile ricerca cha spazia dall'indagine lessicografica arrivando a quella etimologica.
Cosa ci ho trovato? Il rigurgito di latte di Tommaso!
Di Marco Tenuti (del 11/02/2012 @ 00:26:59, in MTB, linkato 779 volte)
Il meteo prevede ancora freddo becco per il weekend che sta cominciando in queste ore e forse qualche precipitazione anche sul Veneto e la provincia di Verona.
Purtroppo niente a che vedere con i fenomeni nevosi che stanno imperversando nel Centro Italia, però dobbiamo accontentarci di vedere solo qualche fiocco cadere per terra.
Per tutta la giornata di sabato la temperatura non salirà mai oltre lo zero, stando alle previsioni elaborate da Il meteo su Grezzana. Si oscillerà tra la minima stimata di -4,3°C poco prima del sorgere del sole, fino ai -1,4°C dell'ora di punta, cioè le 14. Sono previsti fiocchi di neve già al mattino, mentre una buona probabilità c'è solo per il pomeriggio.
La buriana non risparmierà proprio tutti gli amici e i biker che cercheranno di affrontare il debutto stagionale a Locara, la Granfondo di San Valentino.
Non posso fare altro che augurare loro di trovare forti motivazioni per prendere il via alla gara e fare spalluccia se qualcuno, probabilmente più codardo, griderà all'insanità di correre una gara con tanto freddo. Semmai si potrà gridare al masochismo se domenica vedremo qualcuno a Locara partire con le gambe scoperte, ma si sa che si sarà sicuramente qualche irsuto che lo farà.
Per quel che mi riguarda, vedrò di essere presente col giaccone a scattare foto a tutti quanti e a condividere magari i momenti della partenza e dell'arrivo! Buona gara a tutti!
Di Marco Tenuti (del 11/02/2012 @ 09:51:57, in MTB, linkato 861 volte)
Siamo a circa 40 giorni dalla partenza, cioè la mia prima gara dell'anno 2012. La tessera UDACE 2012 ce l'ho già da qualche settimana, la visita per l'idoneità agonistica è stata fatta ancora due settimane fa. Le bici sono più o meno pronte, la gamba un po' meno, ma la voglia sta piano piano salendo...
Di Marco Tenuti (del 12/02/2012 @ 14:05:10, in MTB, linkato 1411 volte)
Stamattina ho visto i panni del fotografo e sono andato a Locara assieme al Compagno di Merende, fermo per un paio di turni per infortunio.
Il meteo era a dir poco proibitivo e assolutamente insolito per una gara di mountain bike. Neve per terra e neve dal cielo e temperature rigide. Per carità, niente di eccezionale per essere metà febbraio, ma sono stati in tanti, tantissimi i ciclisti a rinunciare alla partenza e a rifugiarsi come conigli in questo o quel baretto della frazione di San Bonifacio.
Vi lascio alla gallery su Picasa. Se qualcuno volesse ricevere le sue foto in alta risoluzione, non ha che da chiedermele privatamente in e-mail o su Facebook ed io farò il possibile per fargliele avere il più rapidamente possibile.
Più di un mese fa avevo sollevato la questione su come trovare un metodo per stabilire un punto interno ad un poligono qualsiasi. La questione era stata posta in questo articolo, anche se più di qualcuno aveva confuso questo tipo di problema col problema di stabilire se un punto si trovi o meno dentro un poligono.
Ripeto ancora una volta la questione: il problema algoritmico è proprio quello di trovare un punto completamente contenuto in un poligono ed il poligono può essere indifferentemente convesso o concavo. Il punto deve trovarsi internamente e non sul bordo, altrimenti basterebbe prendere uno qualsiasi dei vertici del perimetro o il punto medio di un qualsiasi lato.
La soluzione più elegante ed al tempo stesso molto pratica da implementare algoritmicamente si basa sul fatto che qualsiasi poligono è sempre suddivisibile in triangoli e, grazie a questa cosa, si può dimostrare per induzione che una soluzione valida al problema è il punto medio di una diagonale del poligono. E' chiaro che a questo punto la parte "difficile" è trovare una diagonale "interna" al poligono, cioè un segmento che congiunge una coppia qualsiasi di lati. Probabilmente in un poligono possono essere tante le diagonali completamente contenute nel poligono, ma ci limiteremo a trovare la prima.
Supponiamo per un attimo di pensare ad un algoritmo molto semplice per pervenire a soluzione:
ciclare da 1 ad n per costruire preventivamente l'insieme dei lati del poligono
prendere ad uno ad uno ogni vertice (i) da 1 fino a n, se n è il numero di vertici del poligono
prendere ad uno ad uno un altro vertice (j) da i+1 fino ad n, con cui andare a formare una diagonale di prova, che non deve appartenere all'insieme dei lati del poligono
prendere ad uno ad uno uno lato k nell'insieme dei lati costituenti il poligono
controllare se la diagonale di prova che congiunge il vertice i al vertice j interseca il lato k
se la diagonale di prova non interseca alcun altro lato, essa potrebbe essere completamente contenuta nel poligono, come potrebbe anche essere completamente esterna al poligono
controllare se il punto medio della diagonale di prova è dentro o fuori il poligono e se è dentro, abbiamo la soluzione al problema
Come potete vedere questa implementazione è relativamente semplice, ma tutto fuorché efficiente, visto che la sua complessità polinomiale è O(n3).
Arriviamo pertanto al dunque, cioè illustro rapidamente il metodo che è basato sulla dimostrazione che esiste sempre una diagonale interna in un poligono [O'Rourke 13-14]. L'idea è appunto che il punto medio di una diagonale interna è sicuramente interno al poligono.
La dimostrazione per induzione la possiamo fare considerando il numero di vertici/lati di un poligono. Se c'è la soluzione per un poligono di N lati, si può trovare anche la soluzione per un poligono di N+1 lati.
Nel caso del triangolo, base dell'induzione perché è il poligono con numero minimo di lati (3), la soluzione al problema la troviamo banalmente utilizzando il centroide tra i tre vertici.
Per un quadrilatero, se esso è convesso, abbiamo due diagonali interne, quindi sicuramente entrambe vanno bene, se invece il quadrilatero è concavo, abbiamo una sola diagonale interna, ma abbiamo comunque la soluzione. C'è da notare che una diagonale interna è proprio il lato che è condiviso tra due triangoli contigui di una possibile triangolarizzazione di un poligono, cioè basta considerare in una triangolarizzazione proprio uno dei lati contigui dei triangoli come diagonale interna.
Passiamo ora all'algoritmo:
individuare un vertice convesso v del poligono e consideriamo a e b i vertici adiacenti a v
per ogni altro vertice q del poligono:
se il vertice q è dentro il triangolo avb, calcolare la distanza di v ortogonale al segmento ab
tenere per buono il vertice q se la sua distanza è minima rispetto alle altre calcolate
se non esiste alcun punto q dentro il triangolo avb, allora considerare come soluzione il punto medio del segmento ab o il centroide di avb
se invece qualche punto q è dentro il triangolo avb, allora la diagonale qv è sicuramente interna ed in tal caso la soluzione è il suo punto medio
Nell'immagine qui a lato potete notare che il punto più vicino alla retta ab, non cade dentro al triangolo avb, quindi la soluzione al problema è proprio data dal centroide del triangolo avb o il punto medio del segmento ab, in quanto diagonale interna.
Potete notare che la complessità dell'algoritmo è O(n), quindi non si può desiderare niente di meglio dal metodo: esso è ottimale anche come performance.
Di Marco Tenuti (del 14/02/2012 @ 18:27:01, in MTB, linkato 810 volte)
Sabato mattina, causa addormentamento, ho ignorato completamente la sveglia delle 8.00, quella che avrebbe dovuto farmi trovare alla rotonda di Montorio all'appuntamento "Pedala col Conte", ma me la son presa con comodo, facendo colazione con Elisa ed i miei figli più piccoli e astenendomi volentieri dal congelamento per il trasferimento verso la cittadina ad est di Verona.
La voglia però di andare in MTB era intatta e, visto che il cielo non prometteva niente di buono con i primi fiocchi che si apprestavano a cadere a Grezzana, con un paio di SMS facevo cadere la maggioranza del Trio Piocio e mi accordavo con l'Orlando per un giro alternativo a quello del savoiardo.
Dopo venti minuti, lo zio Paolo era a casa mia armato della sua Rockrider 8XC in configurazione "all mountain" e guanti a doppio strato, per allontanare per quanto possibile i ghiaccioli ed il freddo buriano.
Salutata la mia famigliuola, si parte per il nostro giro e Paolo fa subito sapere che sarà un "giro riscaldante", cioè basse, bassissime velocità, ma caldo, sudore e frequenze cardiache belle alte.
E' così che attacchiamo una salita per me inedita, aperta da non molto stando alle parole di Paolo, cioè quella che sale dalle grotte degli Americani verso Slaìn, il cui inizio è collocato si e no duecento metri più a sud della ben più nota discesa omonima.
Lo strato di neve è già di cinque centimetri, ma il grip è ottimo e si sale subito di buona lena e con un livello cardiaco alto. Il BB King posteriore da 26" del Paolo stenta un paio di volte sulle pendenze più accentuate, mentre il gommone da 29x2,25 della Scalona non batte ciglio, se non fosse che il mio tiro è quello che è e dove Paolo invece riesce a passare indenne, io son costretto a spingere a piedi per "fiato esaurito".
In un breve lasso di tempo ci ritroviamo già attorno alla casa di Slaìn e proseguiamo spediti verso Campo Piano, dove abbandoniamo il bosco in favore dell'asfalto della provinciale che congiunge Grezzana a Montecchio. Da lì in poi tutto secondo manuale, cioè saliamo al Capitello San Vincenzo, segue la cresta single track dei Casotti e poi giù in discesa verso Salvalaio in tutta sicurezza. Ad Alcenago saliamo fino a Vigo per scegliere il bellissimo single track della Ria, da qui al Capitello San Giuseppe e poi a casa dei miei genitori per una breve pausa a base di grappa alla ruta e ginepro, mentre fuori i fiocchi cadono insistentemente.
Dopo aver riscaldato gli animi con lo spirito, ritorniamo in piazza alla Chiesa per affrontare la parte finale di una discesa dell'edizione 2010 della Verona-Boscochiesanuova, ossia il tratto dal Capitello San Giuseppe a Bosemai. Peccato che la discesa sterrata finisca presto: ci congeliamo per percorrere quel paio di chilometri che ci servono per arrivare in Turnover dove fare il punto della situazione.
Pochissimi chilometri pertanto lo scorso weekend, nemmeno sedici, e poco più di un'ora in sella alla bici, però la tecnica sia in salita che in discesa non è mancata, così come anche il divertimento: quando c'è la neve, è sempre garantito. Speriamo che si riesca nel prossimo weekend a pedalare molto di più in sella alle nostre mountain bike.
Di Marco Tenuti (del 14/02/2012 @ 18:45:28, in MTB, linkato 823 volte)
Domenica scorsa si sono visti a Locara parecchi concorrenti non tirarsi indietro alla sfida nella sfida, cioè quella di correre in gara contro gli altri concorrenti - andava in scena la quinta edizione del Trofeo San Valentino organizzato dal Team Ciclotazze - ma soprattutto quella non meno ardua di cimentarsi contro il freddo polare e la consistente precipitazione nevosa.
Sicuramente concorrenti portoghesi non se ne sono visti, se non qualche ciclista di appoggio all'organizzazione: tutti hanno preferito assistere a bordo strada, come il sottoscritto armato di fotocamera, o starsene saggiamente a casa.
Incurante delle intemperie, c'era però un "animale" alquanto insolito - per il look invernale Focus 2012, guanti e casco giallo fluò - che è partito con minimo vantaggio sulla testa della gara ed ha provato a resistere fino alla fine: sfilato a pochi chilometri dall'arrivo, il "Biondo", al secolo Davide Biondani, dal 2012 in forza al Team Focus Italia, se ne è partito da casa per raggiungere Locara, si è fatto tutti i 47 km del percorso di gara e poi se ne sarà sicuramente tornato a casa, per la bellezza di "soli" 85 km, stando a conti che ho fatto per conto mio.
Una domanda sorge spontanea: ma ci te l'ha fato far, Biondo?
Di Marco Tenuti (del 15/02/2012 @ 10:15:49, in web, linkato 2205 volte)
Ogni tanto cerco di mettere in allerta chichessia sul fenomeno del phishing, perché di tanto in tanto esso produce vittime, a differenza invece del panico generato dal falso allarmismo che si legge sempre più spesso sui social network, cose del tipo "se riceverete un messaggio di questo tenore dalla mia account, sappiate che non sono io, ma un potente virus che si è insinuato in Facebook".
Questa volta gli autori della trappola di phishing hanno usato la "fotocopiatrice", cioè hanno realizzato sostanzialmente una pagina identica a tutti gli effetti a quella necessaria per loggarsi alla posta elettronica di Libero.
A dire il vero, la pagina di destinazione dove siete invitati a loggarvi è identica a quella di Libero.it, mentre il messaggio e-mail di invito - io l'ho ricevuto stanotte ed il filtro preliminare di antispam sia del server di Libero che quello del mio client di posta elettronica non lo hanno intercettato, ma non è detto che lo riceviate anche voi - non è proprio formattato con la stessa grafica con cui Libero/Infostrada vi possono mandare qualche comunicazione.
Infatti il messaggio e-mail è costituito da testo:
Gentile cliente,
A causa di una lunga inattivita' il suo account verra chiuso in due giorni,
si prega di seguire la procedura di rinnovo tramite il seguente link.
Riattivazione account
Il messaggo e-mail non presenta alcuna immagine allegata che ricordi il logo di Libero.it e poi contiene alcuni errori grammaticali:
inattività è scritto con l'apostrofo anziché l'accento sulla a
verrà è scritto senza accento, nè apostrofo
il link punta al sito malevolo
il sito malevolo ha il suo form per carpire i vostri dati personali, mentre tutti gli altri link che esso contiene nella pagina sono link autentici del sito di Libero
Se vi capita una cosa del genere, ignorate SEMPRE il link ed EVITATE di cliccarlo, poiché non punta al sito di Libero.it, ma al sito malevolo, nel nostro caso "Web Casino Games". Per entrare nella webmail di Libero, andateci sempre autonomamente dal vostro browser.
Qualcuno a questo giro probabilmente ci cascherà più del solito, colpa anche del disservizio di Libero/Infostrada, i cui server di posta elettronica sono andati in tilt per almeno 12 ore lo scorso lunedì. Qualcuno penserà che Libero abbia perso qualche credenziale e qualche informazione relative alle account di posta elettronica e quindi qualcuno si sentirà sollecitato a ricomunicarle al provider del servizio. Sappiate che il provider del servizio non viene mai a chiedervi le vostre vecchie credenziali di accesso: fa molto prima ad assegnarvene di nuove!
Di Marco Tenuti (del 16/02/2012 @ 14:00:26, in MTB, linkato 788 volte)
Tra tutti i biday che non mi sono mai fatto mancare da quando sono "ciclista professionista", non ho mai fatto fatica come ieri, nel senso che non ero affaticato o stanco, ma era l'andare in bici una cosa sovraumana. Me pareva de esser Don Chisciotte contro i mulini a vento. A volte ti si insinua il dubbio che Eolo, la figura mitologica dei venti, sia lì sopra che guarda te, improvvido ciclista, e decida di farti impazzire, soffiandoti il vento in faccia, qualsiasi sia la tua direzione. Ben presto ho però capito che, per mia fortuna, non era così. Il senso era proprio unico ed io non ero sulla circonferenza dell'uragano a pagaiare controcorrente...
Ho sceso la Valpantena senza problemi, anzi con leggero vento a favore. Qualche cattivo presagio l'ho intuito all'attraversamento della galleria prima di Teatro Romano: una galleria del vento, che mi ha fatto pentire di non avere la Foil. Da Ponte Catena in poi, robe impossibili. Non mi era mia capitato di fare Lungadige Attiraglio alla velocità media dei 23 km/h ed essere fuorisoglia. La direzione del vento era proprio da ovest verso est, ma era qualcosa di veramente sostenuto. Mi son detto: "speriamo che continui così, devo solo guadagnarmi la costa del lago, così poi mi spinge a casa e speriamo di non esser sfortunato come Anonimo". Sul Lungadige nessuno nella mia stessa direzione: tutti nella direzione opposta con la coda fra le gambe. Evidentemente tutti stavano battendo in ritirata dopo averci provato.
Io, duro e puro, da bravo biker, ci ho creduto. Se ho portato a termine tante gare più o meno impegnative, porterò a casa anche questa, mi son detto. Ho però "mangiato la foglia" percorrendo la ciclabile verso Bussolengo: l'acqua del canale tendeva a crespare, cosa mai vista!
Solo che era impossibile stare in strada. Superata la località Sacro Cuor, a soli 4 chilometri da Lazise, ho rinunciato all'obiettivo di giornata, cioè Lazise e Bardolino e conseguente salita del Pigno. Era troppo rischioso cercare di andare a 30 all'ora con le raffiche di vento impetuose: per almeno tre o quattro volte mi son ritrovato a riprendere la bici storta dalla folata. E poi ti sfilano le macchine a velocità ben più sostenute. Per via del vento in direzione opposta, sarebbe logico starsene un po' al centro della strada ed evitando di rischiare di cadere giù dal ciglio della strada, però aumentando il rischio di essere sfilato dalle macchine. Non era il caso di insistere.
Così ho girato a destra ed ho fatto la strada interna verso la Colombara in direzione Calmasino. Appena me son girà verso Verona, me pareva de averghe sotto el Gruber: 35 km/h senza pedalare e pedalando un po' 45 km/h e giù dai cavalcavia anche i 55 km/h senza spinger troppo forte. Peccato che da Borgo Venezia fino a casa, mi son sentito di nuovo Don Chisciotte. In Valpantena la direzione era nord-ovest verso sud-est, quindi tornarsene a Grezzana era l'ultimo GPM di giornata.
Per gli amanti dei numeri, chilometri totali della tappa 70,7, frequenza media cardiaca di 154 bpm HR, 2038 kcal, velocità media penosa 27,7 km/h (media dell'andata di 26,1 km/h, contro i 31-32 km/h quando si è da soli), temperatura eccellente (12°C al sole).
Per esempio el Flover l'ho salito ad una velocità paragonabile a quella con cui si sale al Pian de Castagnè e si che il Flover andrebbe attaccato ai 30 km/h e andrebbe concluso almeno ai 23 km/h, non ai 15 km/h!
Arrivato a casa mi son pesato e se ne erano andati 2 kg lordi di sudore: il vento ti disidrata come una prugnetta della California. In compenso quando si ha il vento a spalle, la bici va dritta come uno schioppo.
Solo a sera apprendo dal TG3 regionale che proprio la zona del Basso Lago veronese è stata interessata da fenomeni ventosi e alcuni danni materiali ed anche ad alcune barche ormeggiate proprio a Lazise e Bardolino. Anche il quotidiano di Verona, L'Arena, riporta proprio un articolo nella versione online. Parrebbe proprio essere che ho corso un certo rischio a spingermi in zona Lago.
D'ora in poi dovrò chiedere all'Oracolo de Senago di sapermi dire qualcosa anche sul vento!
Di Marco Tenuti (del 18/02/2012 @ 00:24:34, in auto, linkato 1990 volte)
Girano sulla rete già da un po' di tempo alcuni rendering di come potrebbe essere l'M3 della sesta generazione, il cui nome in codice è F32 (F30 è il codename della berlina).
Probabilmente queste speculazioni andranno moltiplicandosi nei mesi a venire, visto che la Serie 3 in versione sia berlina che station è già stata presentata sul mercato, per cui la coerenza del desing della serie non dovrebbe essere disattesa.
La più muscolosa delle M3 probabilmente abbandonerà questa volta l'otto cilindri a V (codename S65) che non ha riscosso grandissimo consenso tra gli appassionati, vuoi perché alcune versioni turbodiesel della Serie 3 precedente, in primis la 335d, non hanno molto da invidiarle in fatto di coppia e accelerazione. La 335d, proprio in virtù dei 580 Nm, le consentono di scattare nello 0-100 km/h in 5,9 secondi.
Con l'edizione della F32 vedremo probabilmente una tremila benzina in versione triturbo, un'unità derivata dal propulsore che equipaggia l'attuale BMW M5 (S63 V8), per una potenza non molto superiore dall'attuale serie, cioè una trentina di cavalli in più che la farebbero arrivare a 450 CV, ma molto probabilmente una coppia notevolmente rivista verso l'alto, cioè dagli attuali 400 Nm verso i 600 Nm. L'ultima versione dell'M3 si attesta infatti a ben 680 Nm, grazie al suo 8 cilindri a V sovralimentato da ben due turbine.
I rumours parlano anche di un cambio a doppia frizione, cosa molto in voga tra le sportive di ultima generazione.
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