Di Marco Tenuti (del 12/01/2012 @ 23:53:06, in MTB, linkato 880 volte)
Il paulista Eder Medeiros ancora una volta ci stupisce con un altro dei suoi effetti speciali, ossia far stare dritta sulla verticale una bici...
Guardatevi un po' il video qui sotto per capire il piccolo miracolo del giovane do Brasil. Per vedere qualcosa in più di questo mistero andare pure sul blog di Focus Bike Italia.
Di Marco Tenuti (del 18/01/2012 @ 09:07:13, in MTB, linkato 837 volte)
E' ancora della settimana scorsa la mia iscrizione alla Granfondo di Monteriggioni, seconda prova del Prestigio MTB 2012, inoltrata assieme ad altri due concorrenti veronesi.
Avrò per l'occasione due compagni d'eccezione, con cui ho corso in passato tante altre gare, e cioè Marco Zumerle e Simone Pasetto, che vestono i colori del Team Strazzer dal gennaio 2011.
Il duo dell'est veronese ha già corso in passato la gara toscana ed evidentemente il loro ricordo deve essere ancora molto forte ed importante, per aver inoltrato nuovamente l'iscrizione.
E' chiaro a questo punto, se non si fosse capito dalla colonnina di destra del mio blog, che il mio obiettivo stagionale è ancora quello di ripetere quello dichiarato e raggiunto nelle ultime due stagioni, ossia provare a conseguire il Prestigio MTB per la terza volta consecutiva. Solo che quest'anno la cosa sarà resa un po' più difficile dalla soglia minima delle stellette necessarie, 24 anziché 21 e questo costringerà in tanti a percorrere più percorsi marathon.
A dire il vero il circuito organizzato dalla rivista MTB Magazine comincerebbe già domenica 4 marzo, con la 7° edizione della Granfondo Olmo, a Celle Ligure, ma al momento non ho ancora preso in seria considerazione l'idea di partecipare, visto che il punteggio minimo - tagliando il traguardo in questa gara si porta a casa una sola stella - non fa pace per l'elevato costo della trasferta nella riviera di Ponente della costa ligure.
La gara di Monteriggioni, a giudicare anche dalle parole del Maga, si corre in un contesto assolutamente pittoresco e medievale, col Castello di Monteriggioni e fare da scenario per l'arrivo e per gli eventuali passaggi intermedi che dovrebbero essere stati già programmati dal Team Bike Pionieri.
La gara si sviluppa per 52 chilometri totali e circa 1600 metri di dislivello. Grazie a questo percorso, con coefficiente 101.23, si porteranno a casa 3 stelle, buon inizio per quello che verrà più avanti nel corso della stagione, che prevede tanti lunghi percorsi marathon.
Di Marco Tenuti (del 18/01/2012 @ 21:16:32, in MTB, linkato 952 volte)
E' una tegola sul ciclismo veronese - e non solo quello veronese - la notizia che è giunta stasera da Pieve di Colognola: Marco Zumerle, conosciuto anche nell'ambiente come Radu, si è rotto il terzo metacarpo della mano sinistra.
Per motivi di privacy non possiamo rivelare le circostanze e le modalità con cui è capitato il fattaccio.
Domani il medico ortopedico visiterà più accuratamente lo stato della frattura e farà effettuare l'immobilizzazione con una gessatura al posto dell'attuale fasciatura.
La prognosi non è ancora conosciuta, ma l'impossibilità di salire in bici per qualche settimana per consentire alla frattura di saldarsi adeguatamente farà sicuramente saltare la partecipazione alla prima gara dell'anno, ossia la Granfondo di San Valentino a Locara. Non lo ha dichiarato, ma siamo sicuri che per Monteriggioni sarà in forma strepitosa a bordo di un bolide con ruotone ancora in via di definizione.
Non mi rimane altro che augurare pronta guarigione al Compagno di Merende!
Non si tratta dei "soliti" freni idraulici per la mountain bike, visto che per quello è appena arrivata la rivoluzione del carbotecture, dove spicca tra tutti il modello MT8, ma il produttore tedesco stupisce tutti presentando la sua coppia di freni idraulici per la strada, precisamente per il triathlon e le bici da cronometro, dove vige un regolamento particolare dell'UCI.
Anche il sito stesso di Magura è già stato aggiornato con la novità: andate qui per vedere il video introduttivo, dove si può vedere il nuovo kit installato su una bici da crono Cervelo.
Di Marco Tenuti (del 20/01/2012 @ 10:51:48, in MTB, linkato 1125 volte)
Completamente rivisitato è in arrivo a febbraio 2012 il nuovo gruppo top di gamma di casa SRAM per la strada, cioè la nuova versione dello SRAM RED.
Sono stati rivisti un po' tutti i particolari, ma nulla è cambiato per quanto riguarda lo schema: si rimane sul "tradizionale" 2x10, e si lascia fare a Campagnolo e Shimano la sperimentazione dei comandi elettronici, rispettivamente a 11 velocità su Record e su Ultegra.
SRAM pare essersi concentrata ancora una volta sull'alleggerimento dei pesi, visto che il consenso è già stato ampiamente raggiunto sulla funzionalità, a giudicare dall'adozione delle squadre Pro Tour.
Oggi mi chiama la suocera infastidita non poco da continue chiamate al telefono fisso provenienti dal numero 02-367005. Appena si alza la cornetta, non si sente nulla e dopo qualche secondo la conversazione viene interrotta.
La cosa si ripete da qualche giorno con 3-4-5 telefonate al giorno dal mattino fino alle 9 di sera. La prima cosa che viene da pensare è che si tratti di uno scherzo "telefonico", o peggio ancora della classica telefonata di ladri che ci stanno spiando, per capire se siamo a casa o meno.
Non contenti, abbiamo provato a chiamare questo numero ed ovviamente nessuno risponde.
E' chiaro che un numero col prefisso 02, cioè zona di Milano, ed un numero così corto per Milano, 367005, contro le otto cifre di un numero di Milano, fa pensare che si tratti di un servizio automatico, di qualche marketing telefonico o customer care.
Cercando sulla rete tale numero si viene a sapere che si tratta di "importunatori" che chiamano per conto di Sky, i quali devono esibire le loro proposte commerciali "non sollecitate". Pare insomma che si tratti di un centralino elettronico "impazzito", il qualche fa partire automaticamente le chiamate ad una serie di numeri di clienti o di potenziali clienti allo scopo di proporre loro qualche offerta commerciale, solo che nel momento in cui il centralino elettronico trova il numero del destinatario libero, non aggancia immediatamente un operatore per esporre l'offerta in questione.
Per fare una buona cosa, bisognerebbe iscriversi al Registro delle Opposizioni e magari anche togliersi dalla rubrica, ma vediamo quanto andrà avanti ancora questa storia. Certo che da Sky, operatore più o meno unico del settore televisivo satellitare, meriterebbe una bella strigliata dal garante delle comunicazioni e della privacy.
Nei giorni scorsi sono incappato in un'incompatibilità tra la funzione glLineStipple dell'implementazione ATI di OpenGL ed il chipset grafico installato nel mio portatile, cioè la ATI Mobility Radeon HD 3470.
Purtroppo per me la Sony non autorizza aggiornamenti a tale chipset grafico, utilizzato anche per altri portatili in circolazione nel 2009, pertanto sono costretto a tenermi il driver 8.583.2.2000, rilasciato ancora il 14/5/2009, quando invece la ATI è già arrivata alla versione 11.12 dei propri driver ed il relativo gestore ATI Catalyst.
Ho provato anche ad utilizzare Mod Cat - Ati Mobility Modder, ossia un software che consente di craccare i file dell'installazione di ATI (ora di proprietà di AMD), in modo da riuscire nell'intento di installare i driver più recenti, bypassando così il controllo di Catalyst, ma al momento non ci sono ancora riuscito.
Son pertanto costretto a tenermi per un po' l'ATI OpenGL driver in versione 6.14.10.8501, che porta la data del 15/5/2009, le cui dimensioni sono di circa 10,8 MB. L'unica versione, alla data odierna, è decisamente più grande nelle dimensioni, 18,1 MB, ed è arrivata alla 6.14.10.11318 rilasciata al 10/11/2011.
Evidentemente in quei 7 MB in più di codice macchina ci sono sicuramente non solo il supporto di un più cospicuo numero di schede grafiche, ma sicuramente anche un workaround per gestire il problema in cui mi ritrovo.
Attualmente quando si va a disegnare linee o poligoni usando il mode glLineStipple e questi poligoni si sovrappongono ad altre facce, l'implementazione di ATI non solleva alcun bug, ma diventa pesantemente lenta, impiegando 2 o 3 ordini di grandezza per eseguire gli stessi compiti di rendering. E' praticamente inaccettabile, tanto che sto pensando di non usare tale prestazione di OpenGL, presente sin dagli esordi della più famosa libreria 3D cross-platform.
This week I incurred in an issue of glLineStipple implementation of ATI's OpenGL and the graphic chipset installed in my laptop computer, powered by an ATI Mobility Radeon HD 3470.
Sony doesn't let ATI release newer driver updates for such graphic board, used also with other notebooks on the market since 2009, so I have to keep driver 8.583.2.2000 released on 5/14/2009, although ATI reached release 11.12 for its drivers' collection and its ATI Catalyst manager.
I gave a chance also to Mod Cat - Ati Mobility Modder, which a modder that claims to jailbreak the ATI setup (formerly AMD), in order to install newer drivers and bypass the Catalyst pass check, but I wasn't able to succeed.
The latter 8 megabytes of machine code inside the DLL contain support for a more extensive list of graphic chipset, and even a workaround to circumvent the bug I can't fix.
At now when you draw lines or polygons using the glLineStipple mode, with some polygons overlapping other triangles, the ATI implementation doesn't throw any exception, but it hangs, taking about 100 or 1,000 times the standard rendering time. You can accept such performance decrease, so that I'm going to exclude such OpenGL feature, available since the first releases of the most cross-platform 3D library.
Di Marco Tenuti (del 21/01/2012 @ 16:03:32, in MTB, linkato 2038 volte)
Stamattina non c'era tantissima voglia di andare via coi grupponi, così alla fine la partenza ritardata alle 8.55 da casa, dopo aver pulito abbastanza rapidamente la bici e soprattutto aver tolto un po' di porcheria da catena, guarnitura e pacco pignoni, mi ha visto arrivare all'appuntamento intimo con l'Orlando alle 9 in punto. Pareva che arrivasse anche il Walter Bertini, ma l'Orlando era senza cellulare, dimenticato in giro per la provincia, come spesso gli accade, e così non c'è modo di sapere delle intenzioni del magrolino campione UDACE Junior 2011, così applichiamo alla lettera la regola "chi c'è c'è, chi non c'è non c'è, saluti e baci".
Il percorso suggerito da zio Paolo non era però niente da affrontare a cuor leggero: salita, salita e salita, ma non salite qualsiasi, non salite anonime, ma solo salite dure, salite ripide, salite erte, salite al limite, salite fuori soglia, salite tachè via.
Così dopo aver attaccato in zona uliveto di Salvagno poco fuori da Grezzana, ci ritroviamo a scalare le colline in direzione Romagnano, affrontando parecchi tratti che mi sono completamente sconosciuti. L'Orlando mi porta anzitutto a visitare la "Speranza", la quercia plurisecolare, che sovrasta gli uliveti di Redoro. Questa enorme pianta è accreditata di un'età di trecento anni, così decidiamo di farci una foto dove il "vecchio" è alle nostre spalle, mentre il nuovo avanza, anzi è in primo piano.
Da lì in poi Paolo mi spiega che stiamo transitando su proprietà di questo o quel signorotto di Grezzana, che questo è un pezzo di Legend 2009, quello uno della Legend 2004, un altro ancora di una Legend prima del 2000, altri pezzi ancora sono tratti di una gara XC organizzata a Grezzana nel lontanissimo 1993, vinta all'epoca da Filippo Belloni, quando era campione nazionale junior XC.
Dopo questa ubriacatura di tracce, storie e gare ci ritroviamo presto sopra la Gualiva e di lì a poco alla Pesa di Romagnano, ma l'ascesa verso Cerro Veronese la facciamo per una via poco battuta, che ci porta a salire ad Erbin e poi a puntare verso contrada Menegalli e poi verso contrada Prè dell'Acqua, dopo una serie di cappi dove - non so Paolo - io sono stabilmente fuori soglia, ma comunque arriviamo al Casal di Sotto ancora in condizioni accettabili.
Il tempo di assaggiare anche la traccia dell'XC Santa Viola 2007, a me caro perché pedalato in gara facendo coppia con Franceschino e poi dai Dossi Lavello raggiungiamo contrada Foldruna dove prendiamo l'ascensore veloce di via Rubele, ovviamente il tutto a 170 bpm per la gioia della Scalona, che si ritrova a fare un po' di velocità in salita al 10% di padella.
Scatta la pausa brioche al Bucaneve, che per motivi di privacy tralasciamo, visto che la nostra alimentazione e la dieta alimentare sono strettamente connesse alla nostra salute e condizione fisica e quindi trattasi di dati sensibili. Quando torniamo fuori, riprendiamo a trafficare con la Rockrider 8XC, che c'ha il BB King posteriore che non vuol sapere di star sù. E' già da qualche chilometro che continuiamo invano a buttare dentro aria, senza aver la fortuna che qualche bel grumo di slime verde si insinui nel pertugio.
Sul più bello dell'azione pompante, arriva l'enorme gruppo di "Pedala col Conte" senza Conte. Saranno stati almeno una quindicina, alché dopo essersi incrociati le pipe in segno di stima e cordialità, riprendiamo insieme la via verso il Vaio delle Cavazze.
Qui però il Recla, condottiero del gruppone, avanza sul versante sinistro del vaio in direzione verso valle, mentre lo zio Paolo in solitario prende il versante destro. Io sono costretto a fare marcia indietro e ricorrerlo per un buon chilometro in puro stile cross country e la mia azione pedalatoria viene premiata ricongiungendomi poco dopo.
Sosta a contrada Montarina per l'ennesima pompata al BB King e poi giù per la DISESA del Vaio di Cavazze. Tutto bello, tutto molto spettacolare, ma il BB King non gradisce molto e lo zio Paolo decide per la sosta e l'intervento risolutivo. Giù il tubeless dal cerchio, bella ripulita delle pareti interne con scoperta di un bel paio di spini, che stavano giusto aspettando una bella cameretta d'aria per penetrarla, ma l'Orlando, che è uomo di mondo, non concede loro questa soddisfazione.
Riprendiamo la spettacolare discesa, che non si presenta mai impossibile, anche se richiede una certa perizia ed una buona agilità per superare qualche piccolo gradino, soprattutto se si è in sella ad una rigida.
Dopo aver guadato il vaio, il paesaggio è incantevole: non si sente un rumore che sia uno, le rocce dentro il vallo sono popolate da tanti candelotti di ghiaccio, ma mettiamo la corona piccola e risaliamo sull'altro versante andando a raggiungere l'infinito single track che ci porterà praticamente in fondo al vaio, sulla strada asfaltata che collega Lugo a Lonico. Per qualche secondo anche la Scalona comincia a sfiatare dal Racing Ralph posteriore, ma lo slime verde fa il suo sporco lavoro e non perdo un colpo di pedale, prima di riprendere la tanto aspettata discesa.
Non contento Paolo - ma lo aveva in mente già dalla sera prima, quando aveva esposto il suo percorso - svolta a destra e mi costringe a pedalare sulla Lugo-Praole in direzione Praole. Ad un chilometro scarso dalla frazione svoltiamo a destra e ci buttiamo a capofitto in direzione Reolto di Stallavena. Anche questa discesa è completamente inedita per il sottoscritto: salita sporca, piena di rami e qualche "prengolo" di troppo, ma affrontabile anche qui con una certa perizia da chi ha una 29 rigida. Peccato solo per gli occhiali con lenti scure, che sto usando da qualche mese, trovati nel sacchetto di patatine, che fanno a pugni coi raggi solari che scendono dall'alto: la mia azione è rallentata solo dall'impossibilità di vedere decentemente la traiettoria da fare e non c'è altra scelta che soccombere.
Dopo esser sbucati in via Copernico a Stallavena, sosta tecnica in Turnover per rifornimento di camere d'aria. Si conclude così un bel giro, inframezzato solo dalla pausa brioches e dalle tante fermate obbligate dalla perdita di pressione del BB King di Paolo. I chilometri totali del giro di questa mattina sono poca cosa, cioè 36 km per circa 1100 metri di dislivello, ma la quantità di tracce inedite è assoluta. Archiviamo così una bella giornata di vera mountain bike, fatta ad un ritmo bello sostenuto e portiamo a casa la piacevole scoperta di parecchi "angoli" selvaggi e naturali a pochissimi chilometri da casa, che io non conoscevo proprio.
Di Marco Tenuti (del 21/01/2012 @ 16:42:43, in web, linkato 3686 volte)
Penso sia una novità delle ultime ore o alla peggio degli ultimi giorni, ma se cercate il nome di una città, di una frazione, vi mostra la località cercata ed l'eventuale confine associato.
Se provate a cercare Grezzana, vi mostra correttamente il confine comunale.
Se provate a cercare Alcenago, si inventa un confine, che pare essere più che altro il confine dell'abitato della frazione di Stallavena, più che Alcenago...
Se cercate invece Verona, naturale che compaia il confine comunale di Verona, mentre se cercate il testo provincia di Verona, anche qui fa il suo dovere.
Pare di capire che la funzionalità funziona bene in tanti casi; forse nei casi più particolari sbaglia, ma piuttosto che niente, meglio piuttosto.
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