Per la prima volta nell'ormai consolidata nostra tradizione rallistica del gruppo dell'ART, avevamo deciso che saremmo sì andati in terra straniera per assistere all'evento rallistico, ma con l'intenzione non di vedere esclusivamente il rally, ma anche di fare un po' i turisti. E ci siamo riusciti anche abbatanza bene!
Mercoledì sera, appena atterrati col volo Ryanair da Orio al Serio, ci avviciniamo al ritiro bagagli e ci imbattiamo subito in alcuni nostri "compaesani": altri veronesi, come Canteri e Valbusa, sono lì anche loro in attesa di ritirare la macchina a noleggio.
Questa volta abbiamo optato per una macchina un po' più comoda, dopo la rocambolesca avventura dello scorso febbraio in Norvegia, quando hanno provato a rifilarci la BMW Serie 1: condurremo per cinque giorni una Opel Zafira, con la piccola complicazione della guida a destra. Per questo il nostro top-driver, Massimo Zaglia, asserisce subito che non è un grosso problema e sale subito in cattedra. La strada però per raggiungere Sligo è lunghetta e arriviamo solo all'una della notte, dove la simpatica Mary è ancora là più o meno sveglia ad aspettarci.
La sistemazione nel B&B a Boyle, nel Roscommon, è comunque piacevole ed accogliente e cadiamo subito nel sonno più profondo, consci però che già tra qualche ora ci aspetta lo shakedown, poco lontano da Sligo, a circa 45 km dal nostro B&B.
L'impatto però col breve tratto cronometrato utilizzato per le ultime messe a punto da parte dei piloti impegnati nel WRC e quelli del Produzione, è molto sintomatico, di quello che ci aspetta per i giorni a seguire: commissari e poliziotti presenti ovunque, pronti a scacciarci via da qualsiasi posto e molto solerti a cercare di farci camminare in mezzo ai campi. Beh, campi, dire che l'Irlanda è un'immenso stagno forse non è così fuori luogo... ci rendiamo comunque conto che sarà un rally impegnativo per i driver accorsi sull'isola del trifoglio verde: le strade, nonostante siano tutte asfaltate, presentano un manto quasi sempre bagnato, viscido e sporco di terra e fango, che lo rendono a dir poco insidioso.
Già nel primo pomeriggio, abbiamo modo di avvicinarci al grande Service Park, dislocato attorno all'Institute of Technology di Sligo, dove approfittiamo per fare qualche spesetta per i nostri amici e parenti rimasti a casa. Dopo aver pranzato con un piatto tipico locale presso lo Sligo City Hotel, torniamo verso il nostro bed-and-breakfast e, dopo qualche difficoltà iniziale con la connessione Wifi, ci rimettiamo in contatto con le nostre mogli, compagne e figli, manco ci trovassimo nell'altra stanza di casa.
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