Di Marco Tenuti (del 04/09/2011 @ 23:23:39, in MTB, linkato 1249 volte)
Questi sono invece scatti d'autore, realizzati grazie ad un ottimo studio delle luci ed un'eccellente apparecchiatura fotografica. Si tratta delle foto realizzate da Nicola Tezza di Grezzana, che nel corso di quest'anno sta facendo l'apprendistato per conto di fotografi già "famosi" nel mondo della MTB, mentre stamattina ha lavorato liberamente, decidendo tutto su come fare le foto.
Se qualcuno vuole le foto in alta risoluzione, non ha che da chiederle a ennetiphoto@yahoo.it.
Di Marco Tenuti (del 04/09/2011 @ 13:19:22, in MTB, linkato 759 volte)
Stamattina sono tornato a fare il "fotografo" in una gara MTB e precisamente all'XC Grezzana. Non mi sono però fatto mancare nulla, cioè prima mi son sparato un caffé con l'Orlando a circa 20 minuti dalla partenza, ho scattato qualche foto durante l'assembramento nelle griglie, poi la fuga a cinque minuti dalla partenza, in modo da arrivare al GPM della gara prima degli Elite Turco e Finetto.
E' seguita la prima raffica di foto sul pezzo panoramico in salita, poi un bel "caolea" a 360° gradi completo sul pezzo più tecnico della gara, ed infine ultimo giro di foto, discesa delle Saponette e traino della prima donna.
Di Marco Tenuti (del 02/09/2011 @ 12:21:34, in rally, linkato 718 volte)
L'ho trovato sul sito di Quattroruote, anche se il tema non è quello serioso della più famosa rivista automobilistica italiana, quando quello umoristico delle tante boiate che si trovano sul web. In realtà questo bizzarro esercizio richiede anzitutto parecchia cavalleria e soprattutto un'eccellente sensibilità di guida e di conoscenza del mezzo che si ha a disposizione. Insomma non provate a farlo a casa vostra, ammesso che abbiate un soggiorno così grande, che riusciate a far entrare la vostra macchina in soggiorno e anche, magari, abbiate una vettura a trazione posteriore senza diabolici controlli di trazione non disinseribili!
Evidentemente questo facoltoso tedesco può permettersi anche questo con la sua AC Cobra: fare cerchi sul parquet in una delle stanze di casa. E tanto di cappello perché non ha toccato niente, nè tanto meno la colonna al centro.
Di Marco Tenuti (del 31/08/2011 @ 12:37:26, in MTB, linkato 1524 volte)
Stamattina la sveglia è scattata addirittura prima di quando vado a Padova. La forza di volontà c'era tutta, certo è che non ho anticipato troppo i tempi, una volta che mi sono svegliato, perché fuori era ancora buio e non era proprio il caso di uscire troppo presto e di farsi riconoscere come il solito battibistecche Turnover.
Sono salito dallo scivolo di casa alle 6.40, circa 10 minuti prima di quando parto con la Puntopower per Padova. Sulla provinciale le macchine girano ancora con le luci accese, ma l'alba è alle porte. Certo che gli occhiali neri sono troppo per vederci bene, ma scendo la Valpantena con una felice brezza alla spalle che mi soffia fino in via Carlo Cipolla.
Da lì in poi quel minimo di traffico che c'è prima delle 7.00 mi fa compagnia tra un semaforo e l'altro in direzione Lungadige Attiraglio. La gamba pare girare molto bene, così il percorso e l'andatura sono i soliti: si fa il tragitto di avvicinamento al lago per la diga del Chievo, la ciclabile per Bussolengo e l'immancabile salita del Flover, dove salgo molto agile ed alzo la frequenza cardiaca solo quasi arrivato in cima, arrivando si e no a 172 battiti, record di questi ultimi tempi, rispetto alle frequenze che tengo quando non sono allenato.
Se ne vanno speditamente tutte le frazioni fino a Lazise, dove ancora non c'è ancora un cane a farmi compagnia. Solo una breve sosta poco prima di Cisano per scattare la foto del giorno e leggere qualche SMS. Poi via di nuovo verso Bardolino, Garda e Torri del Benaco. Ogni tanto capita di imbattersi in una nuvola burrosa rilasciata da qualche bar o pasticceria, il tipico sapore delle brioches appena sfornate ed ancora calde. Ti verrebbe voglia di fermarti, ma verrebbero meno le buone intenzioni del giro, cioè tonificare la gamba e tenere a bada le calorie ingurgitate in questo periodo della stagione.
La temperatura è gradevole anche alle 8 del mattino, sono ormai a Torri del Benaco ed il semaforo sta per diventare giallo alla svolta verso Albisano. Penso dentro di me la solita cosa che fanno i ciclisti, quando si trovano in solitario ai piedi di una salita di una certa importanza: "vedo come sto dopo un paio di tornanti: se ho buone sensazioni, tiro fino in cima, altrimenti respirerò un po' di profumo di ciclismo".
Dopo aver sverniciato un altro paio di ciclisti di buon'ora ad una velocità almeno doppia - non facevano però parte della "mia" categoria - arrivo al primo tornante col cuore già a 170 bpm ed una buona velocità. Continuo con la medesima frequenza di pedalata e vedo che il cuore se ne sta alla soglia, mentre la velocità che riesco a tenere è sempre molto buona. Nonostante il mio peso non proprio esile, ho l'impressione di essere leggero e di riuscire a spingere un buon rapporto senza fare particolare fatica, cioè mi sento nella condizione ideale per quello che mi aspetta tra una decina di giorni, cioè la Val di Fassa Bike.
Arrivo ad Albisano dopo aver accusato un paio di cedimenti mentali, cioè quelli che ti fanno mollare un po' il gas, ma sul pezzo piano riprendo coraggio e torno ad insistere, lasciando però scendere il cuore fino a 165 bpm. Un grosso spavento nella strettoia di Albisano, dove sfilo di pochi centimetri un signore che è sbucato fuori all'improvviso dal negozietto di alimentari che c'è in piazza. La cosa però non mi disturba molto: ho già in canna il 34/15 e la velocità è di poco inferiore ai 30 km/h, che è già ora di sfilare i campi da tennis alla mia destra.
Confido molto nel pezzo da Albisano fino al bivio, non essendo particolarmente ripido: mi consente di erogare un buon wattaggio e di tenere sempre una velocità decente. Inoltre non mi metto a cercare sul Polar la maniera per sapere il tempo trascorso dall'incrocio di Torri del Benaco, visto che non lo so fare: un buon deterrente per non incappare anticipatamente nella delusione di sapere che il tempo che sto facendo è alto. Si può insistere fino al bivio. Anche qui per un paio di volte la voglia di mollare mi prende un paio di volte, ma la forza di volontà mi sta dicendo che il tempo dovrebbe essere comunque buono. Nel tratto finale il battito torna a 171 bpm ed infilo l'ultimo tornante a destra in cui posso osare qualcosina di più e tagliare l'ipotetico traguardo con un bel 177!
Il responso del cronometro: 22'36", non male Marcante! Passati quei 30 secondi per riprendere fiato, chiudo definitivamente le ostilità col mio corpo e scelgo un percorso alternativo per tornare a casa. Si scende fino a Costermano, poi si gira a sinistra verso Pesina, poi una svolta verso Ceredello di Sotto, poi ulteriore svolta per via Cristane e brezza alle spalle dal Porton fino al ponte di legno sopra Ragano, dove imbocco la ciclabile ed intraprendo una conversazione col Conte Savoia via SMS.
Arrivato ormai al Chievo, mi imbatto anche nel nullafacente di Davide Giardino in sella alla sua De Rosa 2011. Beato lui che vive di rendita... gli racconto che io devo fare così se voglio salvare dal lupo capra e cavoli, cioè uscire presto al mattino quando posso. Ormai in zona Chievo l'invito del Conte Savoia è formalizzato: mi aspetta in via Marconi per la brioche ed il cappuccino, che gradisco molto volentieri. Il ritorno verso casa avviene per Piazza Bra, il cui attraversamento non è propriamente indolore, per la quantità di gnocca che già gira su tacchi a spillo, nonostante siano poco più delle 10 del mattino...
Si torna a casa con 104 km fatti, un buon tempo sulla Torri-Bivio e 2446 kcal, stando al mio ciclocomputer: posso lavorare di gusto per tutta la giornata, vista la quantità di endorfine secrete dal mio corpo.
Pastroci, è così che Elisa chiama il piccolo Tommaso Marcante, fa oggi due mesi dalla nascita. E' la gioia di tutti noi, non c'è altro da aggiungere, se non quello di augurargli "Buon Complimese"!
Di Marco Tenuti (del 29/08/2011 @ 22:29:34, in MTB, linkato 1154 volte)
Tutti i riflettori del marketing della bicicletta sono puntati su Friedrichshafen, dove si terrà l'Eurobike.
E' praticamente certo che ogni produttore di bici presenterà tonnellate di bici da 29 pollici, per quanto riguarda la mountain bike. Si parte mercoledì 31 agosto fino a sabato 3 settembre, giorno in cui sarà aperto al pubblico e non solo agli specialisti. Martedì 30 agosto è il demo day, una giornata speciale dedicata ai test da parte dei media.
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