Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Non voglio intavolare un'improbabile dissertazione che gira attorno al fatto che ultimamente faccio sempre più fatica a pedalare, non lo vorrei fare, ma la mia natura di ciclista amatoriale è quella di essere lamentoso: devo pedalare di più, ma non faccio abbastanza, devo mangiare meno, per trovare una forma migliore, devo migliorare in quelle situazioni, perché sono un po' carente e tutte manfrine di questo genere. Alzi la mano il ciclista amatoriale che, alla luce dei fatti, pensa di non fare abbastanza - esclusi quelli che escono almeno quattro volte la settimana...
Chi conosce le mie faccende personali, familiari e lavorative, ne conosce le ragioni e quindi ha elementi sufficienti per capire, però rimane il fatto che rimane il fondo della verità e che cioè io voglio ancora pedalare e divertirmi in bicicletta.
Succede che se stai però lontano dalla bici per due o ben tre settimane consecutive, per motivi diversi da qualche influenza o raffreddore, ti ritrovi in forte difficoltà dopo tutto questo tempo.
La prima cosa che sparisce istantaneamente è il fiato. Sali in bici, cominci a pedalare e finché la strada è piana, il battito cardiaco va su velocemente e la cosa non può che essere apprezzata positivamente. Tutti direbbero: "Eh, chiaro! Hai il cuore riposato, è normale che salga rapidamente di giri".
Quando però attacchi la prima salita, ti accorgi che le cose non sono così semplici. Non vai avanti, nonostante tu ci metta tutta la tua buona volontà. Infatti da metà gennaio in poi, ho provato più di qualche volta a fare "piccoli stelvi", ma i tempi sono lontanissimi da quelli che segnavo un anno fa, quando invece ero preso a valutare ben altri problematiche, cioè primariamente quelli di abbandonare la forcella rigida e a vedere quanto avrei perso in salita con un chilogrammo di più a bordo.
Se esci una volta ogni due settimane, i tempi si dilatano in salita anche del 20%, per cui ci si potrebbe mettere lì anche a fare qualche calcolo, per stabilire quale sia il livello di performance rispetto al proprio "top della forma", cioè quello in cui le cose ti vengono facili, in salita voli e non senti nemmeno la catena.
Se però... se però ti rimetti ad andare in bici perché le "condizioni al contorno" te lo permettono e la situazione meteo torna ad essere favorevole, come sta succedendo in queste settimane di marzo, cioè quantomeno si riesce a fare un'uscita nel corso della settimana lavorativa e magari riesci a combinare un lungo nel fine settimana, allora la musica cambia completamente.
Dopo la fase iniziale di sconforto e la difficoltà oggettiva di trovare una prestazione decente, le cose cominciano a girare per il verso giusto e torni a prenderci gusto, perché vedi che i "tempi impossibili" di una volta sono meno inavvicinabili, il fiato torna ad essere un po' più sostenuto, mentre il miocardio riprende a lavorare a frequenze più umane pompando anche più sangue alle gambe - e magari un po' meno al cervello.
Mi sono ritrovato a scrivere già un papiro sulla ripresa delle attività, ma vengo al dunque nella parte 2.
Basta che vi guardiate questo video, con immagini riprese la settimana scorsa, quando tanti team erano in Bahrein a fare quanti più test possibili.
I motori turbo sono molto più rochi e meno piacevoli di un aspirato che viene clippato a 18000 giri/min, ma accontentiamoci.
Presentata ieri al salone di Ginevra, la 695 biposto segna un nuovo traguardo tra le Abarth mai costruite in serie per la libera circolazione. Ora qualcuno deriderà questa affermazione, quella utilizzata da Abarth per il lancio di questa 695 biposto, "The fastest Abarth ever is coming", perché in giro è pieno di Abarth truccate, con ben altre cavallerie, comprese quelle che escono dall'officina di Negrente, però stiamo parlando di vetture di serie, non di tuning che in taluni casi si mangia il margine di affidabilità previsto per ogni motore o vettura di serie.
Grazie ai suoi 190 CV, erogati sempre dal suo motore Tjet da 1,4 litri (1368 cmc per la precisione) ed un peso alleggerito appena sotto la soglia dei 1000 kg (995), questa nuova versione a due posti della 500 si spinge nell'accelerazione da fermo da 0 a 100 km/h sotto la soglia dei 6 secondi: 5,95!
Andare sotto i 6 secondi per una macchina più o meno sportiva è sempre qualcosa di entusiasmante, senza arrivare a spingersi tra le supercar. Chiaro che il risultato è merito non solo della cavalleria, ma anche del peso contenuto, essendo di 5,2 kg/CV.
Pare insomma che a Torino e dintorni abbiano capito bene la faccenda e, oltre a curare le supercar come Ferrari e Maserati, la nicchia delle piccole supercar è altrettanto interessante e remunerativa, dopo aver visto già la Alfa Romeo 4C, che presenta prestazioni di per sè entusiasmanti, oltre ad un'equipaggiamento da vera supercar.
Vi lascio al portale specifico messo a punto dalla casa dello scorpione.
Sta arrivando in e-mail in questi giorni da più parti la richiesta di partecipare all’indagine gestita dall’Università di Torino circa l’uso degli integratori e dei farmaci. Io ho già compilato l’intero questionario. Se volete farlo anche voi, penso che l’iniziativa sia positiva per andare andare avanti nella consapevolezza e nella valutazione del problema del doping negli amatori.
Sotto riporto il testo integrale dell’email, dentro cui c’è anche il link per cominciare il questionario.
Gentile Marco,
La contatto per chiedere la Sua collaborazione ad uno studio sociologico organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell'Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università di Torino e coordinato dal prof. Daniele Scarscelli, ricercatore e sociologo.
Tale ricerca riguarda l'uso di integratori e farmaci per migliorare le prestazioni sportive da parte di atleti/e non professionisti/e nell'ambito della loro attività sportiva.
Si tratta della prima ricerca sociologica che si pone l'obiettivo di studiare le pratiche di consumo di tali sostanze. Siamo interessati a comprendere il valore d'uso che ogni atleta attribuisce alla sostanza che assume, ad analizzare l’interpretazione del fenomeno oggetto di studio e ad individuare quali sostanze gli atleti ritengono dopanti (ci potrebbero, per esempio, essere atleti che ritengono "illegale" l'uso di sostanze che la legge non proibisce e atleti che ritengono legale l'uso di sostanze che la legge proibisce).
Da quasi tre mesi è attiva una indagine online con la quale ci poniamo l’obiettivo di raccogliere informazioni da (speriamo!) un campione numeroso ed eterogeneo di atleti/e non professionisti/e attraverso un questionario online che può essere compilato in non più di 20 minuti.
Possono partecipare allo studio gli atleti non professionisti (maggiorenni) che pratichino un'attività sportiva (individuale o di squadra) a livello agonistico.
E' assolutamente garantito l'anonimato.
Confidiamo, inoltre, che la numerosità del campione renderà possibile uno studio esplorativo in cui si potranno comparare i profili degli atleti.
Per il buon esito dello studio è quindi fondamentale che il link del questionario venga pubblicizzato sia attraverso specifici siti consultati dalla popolazione di nostro interesse sia tramite il "passaparola telematico" (email, facebook, twitter, ecc.).
Tra i siti che hanno pubblicato la notizia dell'indagine vi è il blog su Repubblica online "A ruota libera”, sportpro.it, ultramaratonemaratonedintorni.com, runningforum.it...
Stiamo cercando in rete, attraverso i vari motori di ricerca, forum, blog e siti dedicati alle varie discipline sportive.
Facendo questa ricerca, abbiamo consultato anche il suo sito.
Mi sono permessa di disturbarLa, pertanto, per chiederLe se fosse possibile pubblicizzare la ricerca, con il relativo link per accedere al questionario online, nel Suo sito e/o nella Sua pagina Facebook, nonché attraverso altri canali di vostra conoscenza (mailing list, forum, contatti privati…).
Se vuole dare un’occhiata al questionario online, il link è il seguente:
http://survey.unipmn.it/index.php/549614/lang-it
Se Lei fosse interessata a collaborare alla diffusione del questionario online, sono a Sua disposizione per fornire ogni ulteriore informazione sul nostro studio.
La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.
Dott.ssa Giordana Gai
Premetto che le fat bike io le ho viste solo sul web e non ne ho mai vista una dal vivo, nè tanto meno ho avuto modo di provarla, ma sul web c'è qualcuno che la pensa diversamente sulla loro utilità.
Fat bike? No grazie! from carb1111 on Vimeo.
Sono passati ormai 8 mesi, ma ogni tanto guardo con soddisfazione qualche scatto dell'ultima più grande emozione con la mountain bike!
Al momento non sto nemmeno pedalando per una granfondo di 40 km, la testa a volte c'è, altre volte non c'è, ma bisogna solo aspettare che la natura torni a fiorire...
Nel 2014 metterò in cantiere qualcos'altro?
Spot forse troppo altisonante per introdurre la Maserati Ghibli al mercato statunitense, in occasione del Superbowl '14.
Per carità: i contenuti proposti possono questo ed altro, visto che siamo a livelli comparabili o addirittura superiori di Porsche.
Io rimango sulla mia convinzione che le vetture italiane non sono state affatto valorizzate nei decenni precedenti ed il corso Marchionne sta prendendo la giusta direzione. E' l'ora anche di vedere l'Alfa Romeo passare nel segmento premium... Forza Italia (dell'Auto)!
Se cercate su Youtube la parola pellettatrice o pellet, troverete decine e decine di video di persone che si sono ingegnate per costruirsene una in casa, magari utilizzando pezzi e accessori scartati da altri.
Sostanzialmente è necessario avere un motore elettrico più o meno potente, poi il resto è poca cosa, cioè vi serve un riduttore ed uno o più dischi traforati, su cui pressare la segatura e farla diventare "cilindretti di pellet".
Io ho messo questo, uno dei video più rustici, ma se guardate bene, trovate praticamente tutte le istruzioni per farsene uno.
Ah, una cosa che non passa certo inosservata tra i vari video, cioè le disposizioni di sicurezza, praticamente nulle nelle macchine faidatè: mi pare abbastanza ovvio che non è il caso di avvicinarsi col pugno pieno di segatura in prossimità del rotore...
Un aspetto non secondario da considerare è che tutte queste macchine partono dal presupposto di avere già la segatura di legno pronta, pertanto potremmo già fare qualche considerazione economica sulla produzione del pellet, visti i numeri in gioco:
- motore elettrico monofase da 1,5 kW
- produzione oraria tra i 15-25 kg/ora
- costo energia elettrica 1 kWh = 0,1 €
- costo di pressatura stimabile sui 0,6-1 €/quintale
Si impone a questo punto una ricerca su come fare a prodursi la segatura, a partire da scarti di legname, partendo da biomasse, ramaglia e altro tipo di legna in taglio più o meno grosso, visto che ridurla in poltiglia come la segatura non è proprio affar semplice e sicuramente costerà una cifra quantomeno superiore rispetto a quella della pressatura in pellet.
Alla prossima puntata!
Ottenere un feed RSS è cosa più o meno gratuita da tantissimi CMS, così come anche dal simpatico Dblog, che uso ormai da 9 anni per la gestione del mio blog personale.
Il mio blog è però pieno di articoli della natura più svariata e mi aiuto proprio con la suddivisione in sezioni per tenerli distinti, sia per le mie ricerche personali che per i visitatori del mio portale.
Purtroppo il feed RSS spara fuori tutto, senza dare la possibilità di filtrare alcune sezioni, cioè vengono mescolati, nel mio caso, articoli di giri in mountain bike con materiale di divulgazione scientifica o informatica.
Mi sono pertanto preso la briga di scrivere un piccolo filtro a partire dal file in ASP feedrss.asp, dando la possibilità di filtrare per sezioni, cioè di ottenere la lista degli articoli per un sottoinsieme di sezioni specificato attraverso la Request:
filteredfeedrss.asp?sections=[sezioni]
Dove il vostro sezioni dovrà contenere una o più sezioni opportunamente concatenate con la virgola, anch'essa codificata (%2C) per la Request:
[sezioni] = sezione1%2Csezione2%2Csezione3
Questo presuppone che non abbiate usato il carattere virgola proprio dentro alle denominazioni delle sezioni, altrimenti dovrete pensare a qualche altro carattere di separazione. Se pertanto volete pescare tutti gli articoli riguardanti il web e Windows dal mio blog l'http GET da effettuare è la seguente:
http://www.tencas.com/blog/filteredfeedrss.asp?sections=web%2CWindows
Se invece non specificate alcun parametro, esso risponderà con tutte le sezioni:
http://www.tencas.com/blog/filteredfeedrss.asp
Si potrebbe proseguire a svilupparlo, gestendo anche un meccanismo di esclusione di alcune sezioni, in modo da evitare che eventuali nuove sezioni rimangano tagliate fuori, ma ci penserò più avanti.
Questo il sorgente modificato:
Dim SectionWherePart
Dim SectionsRequest
Dim sectionKeys
Dim sectionKeysCount
WherePart = "(Articoli.Data <= '" & DataToStr(Date()) &
"') AND (NOT Articoli.Bozza)"
If (Request("sections") <> "") Then
SectionsRequest = ControlloSQLInjection(Request("sections"))
sectionKeys = Split(SectionsRequest,",")
For Each sectionKey in sectionKeys
If (sectionKeysCount > 0) Then
SectionWherePart = SectionWherePart & " OR "
End If
SectionWherePart = SectionWherePart & "([Sezione] = '" &
sectionKey & "')"
sectionKeysCount = sectionKeysCount + 1
Next
WherePart = WherePart & " AND (" & SectionWherePart & ")"
End If
SQLArticoli = " SELECT TOP "& Num_Max_Articoli &
" [ID], [Autore], [Sezione], [Titolo], [Testo], "
"[Data], [Ora] FROM Articoli WHERE " & WherePart &
" ORDER BY Articoli.Data DESC, Articoli.Ora DESC "
Se volete scaricare tutto il file, lo potete trovare qua. Potete metterlo tranquillamente nella radice di dblog, affiancato al tradizionale file feedrss.asp.
Oggi finalmente un pomeriggio non troppo denso di appuntamenti e ci scappa un giretto con la stradale sui soliti asfalti poco trafficati della Bassa Valpantena.
Oggi la dotazione tecnica prevede di avere le cuffiette alle orecchie, non principalmente per ascoltare la musica, ma per essere pronto a rispondere nel caso in cui qualcuno mi chiami, tra impegni famigliari, appuntamenti lavorativi e cantiere di Alcenago.
Ed infatti, neanche il tempo di partire e nel giro di cinque minuti ben due telefonate in arrivo, con la prima che mi costringe subito al dietro-front verso casa, per un'impellenza da sbrigare subito.
Il primo round si conclude pertanto dopo soli 7 chilometri, cioè la distanza per andare e tornare al cimitero di Marzana...
Col secondo round che parte all'incirca un'ora dopo, non sono interrotto da altri interlocutori, così riesco ad inanellare il giro bitumaro d'eccellenza che faccio molto spesso per fare fiato e per cercare di raggiungere un buon ritmo.
Musica a palla, anche se non è il massimo ascoltarla col fruscio dell'aria, ma mi pare che il battito se ne stia bello alto, così come la velocità media del giro che prevede di scendere da Marzana, via Vendri, Novaglie e Ponte Florio.
Passaggio in centro a Montorio e poi strada dei Fossi fino a Ferrazze. Alzo lievemente il ritmo alla Scimmia in modo da arrivare all'autovelox all'entrata di San Martino Buon Albergo e strappare la solita soddisfazione di vedere la cifra della velocità variabile tra 37 e 41 km/h e la scritta "Rallenta!" a ricordare che la ganassitudine può ancora fare qualcosa dove invece i pandori hanno fatto invece molti danni dopo le ultime festività.
Si, perché il mio morale è sempre più basso, ciclisticamente parlando, dopo il desolante esito della bilancia nei giorni immediatamente seguenti l'Epifania.
Il peso è sempre un pelo più alto rispetto all'anno precedente, la voglia di sacrificare la gola ed il palato ai piaceri della tavola è sempre più bassa, l'età che avanza dice che la prestazione velocistica in bici è sempre più difficile da raggiungere, cioè siamo alle solite, più o meno la stessa situazione che mi capita spesso di leggere nelle righe del Papataso.
Il rientro avviene via Mattarana, San Felice Extra e vallonato verso Santa Maria in Stelle, cercando sempre di tenere alta la media.
Media che si chiude ai 30,2 km/h, cioè una media decorosa per il periodo, col cuore che va presto ad andare molto alto, vuoi per lo scarso allenamento, vuoi per la preparazione ancora agli inizi.
Invece salta fuori che nel giro domenicale fatto assieme al mio squadrone Turnover, nonostante i primi 50 chilometri fatti a ruota del gruppo, tutto sommato la forma non è proprio sotto terra. Dopo aver portato a casa un 24'48" ciacolando col Luca Anselmi, mi ritrovo a dare perfino al cambio a qualcuno dei big come il Bosca, nel ritorno dal Lago passando per la Valpolicella e rientrando a Verona via Parona.
Questo vuol dire che saltando in bici una decina di volte al mese e cercando di pedalare per almeno 500 chilometri, si può sempre pensare di mantenere un minimo di forma che consenta quantomeno di portare a casa dei "lunghi" di una certa importanza senza tornare a casa "sfigurati".
Pertanto una bitumata non si nega mai a nessuno, mentre una salita in mountain bike fatta a tutta non è per tutti!
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