Questa esperienza mi mancava ed oggi son tornato a casa da Laigueglia davvero arricchito per tante cose che riguardano la passione per la bici ed in particolar modo la MTB. Oggi c'era in programma da almeno un mese la mia partecipazione al Trofeo Laigueglia MTB Classic, in origine weekend di vacanza per tutta la famiglia, ma poi un contrattempo ha fermato Elisa e conseguentemente Enrico ed Alice. Così mi son arrangiato alla ricerca di un compagno di viaggio, che ho trovato abbastanza presto, cioè Tomas Zandonà del team Sant Luis Zen.
Anzitutto un percorso di gara non molto lungo, ma tostissimo, a parte i primi 10 km di lancio su asfalto puro a ritmo quasi da Milano-Sanremo. Un vero e proprio circuito XC sviluppato sulla collina a ridosso di Laigueglia e Andora. Qui si respira aria di ciclismo e di MTB ed è bastato vedere la quantità di gente disposta lungo la statale Aurelia nel corso di sabato per la Milano-Sanremo.
Dicevo che mi mancava un percorso MTB tutto saliscendi, con dossi, dossetti, pietre, salti, canalette. Mi mancava la vista mozzafiato dall'alto sul Mar Ligure con la città di Laigueglia in basso. Finire la gara pedalando sul bagnasciuga del mare, infine, non ha prezzo. Solo quello vale l'intera iscrizione alla gara!
Per il resto il percorso era nervosetto e decisamente tortuoso. La bici ideale era senza dubbio una 26": troppo stretto per una 29", anche a detta di chi l'ha usata, come Scubafox, con cui abbiamo condiviso il pasta party.
Le discese erano tecniche e un po' impegnative, soprattutto quando affrontate al secondo giro, quando la lucidità se ne era ormai andata. Infatti c'è scappata una mezza cappola in cui non mi son fatto nulla, ma che la dice tutta sullo stato di "spremitura del limone" che avevo raggiunto nel finale di gara.
Pietraie per qualche chilometro con decine e decine di ciclisti a lato del single track, fermi a trafficare con i loro pneumatici a causa di più forature.
Una gara che merita di essere fatta una volta nella vita, senza dubbio, ovviamente però in ottica di un qualche circuito come il Prestigio, in cui mi sono imbattuto io per il 2010.
A dirla tutta, anch'io ho forato, ma il lattice verde ha fatto un lavoro sublime e ho
continuato a menare! Non ho perso un secondo. Quando ho sentito lo sfiato d'aria improvviso subito mi ha preso uno scoramento, ma quando ho sentito l'aria smettere di uscire dopo 2-3 giri di ruota, subito mi son rinfrancato. Solo che dopo un chilometro devo aver forato di nuovo o forsa la tappatura del buco precedente non era sufficientemente sigillata ed è saltata, ma son bastati altri 3-4 giri di ruota e magicamente tutto è tornato definitivamente a posto, riuscendo così a portare a termine la gara, col Racing Ralph posteriore che aveva ancora le sue 2,5 atm finali. Viva i tubeless!
Il piacere inoltre di condividere due giorni col mio compagno di merende "temporaneo", al secolo Tomas Zandonà, compaesano del Miglioranzi a San Giorgio in Salici. Da sabato mattina abbiamo ciacolato, pedalato, mangiato, dormito all'unisono. E niente più, sennò cominciate subito a pensar male, voi che leggete. Per Tomas, a differenza del sottoscritto, un finale di gara in crescendo, che gli vale la 180° posizione assoluta, mentre per me si parla della 200° posizione.
Per la cronaca la vittoria dice che il cronometro veda un ex-aequo tra i ciclisti del team Semprelux Axevo, cioè Lazzaroni e Celestino, ma la vittoria va a quest'ultimo, in virtù di una lieve irregolarità commessa da Lazzaroni nel finale di gara. Io e Tomas abbiamo il piacere anche di scambiare qualche parola assieme al vincitore, una foto di rito e forse l'ingaggio per la Tre Valli domenica prossima.
Il piacere anche di aver salutato i simpatici ragassi del G.C.Fausto Coppi di Cesenatico, cioè Teora ed Achille, Cristiano Sartori del team Focus, la Silvia Rossi passata ai Strasagome e anche lei in corsa per il Prestigio 2010.
Per le classifiche complete vi rimando al sito di SDAM. Nei prossimi giorni arriveranno comunque tante foto e retroscena del mio weekend ligure!