Eccomi puntuale con la mia cronaca della mia partecipazione alla Hubi Hard Marathon 2012, primo marathon della stagione 2012 secondo il mio calendario per conseguire anche quest'anno il Prestigio MTB 2012.
Stamattina la sveglia è alle 8.15 e fuori piove
Colazione presso il B&B a base di tè caldo e crostata alla marmellata, assieme a tutta la mia famiglia, a Franceschino e la sua morosa.
Per fortuna che alle 8.45 smette e ci prepariamo per andare in griglia. La cosa simpatica è che ci fanno partire in mezzo ad un campo impantanato per 50 metri e poi tutti su asfalto per 5 km. Malfer e l'altra speaker, quella con cui Malfer è spesso in giro, gira col tacco 12 per il campo infangato, ma ci annunciano che hanno tagliato il fango di Mangano e quasi 10 km di gara. Olè, le cose oggi potrebbero essere più facili del dovuto...
Si parte sotto un cielo plumbeo, ma pare tenere e quindi 3, 2, 1 via. Io parto dalla griglia d'onore e dopo 3 km sono ancora in culo agli Elite, dopo aver allungato ai 45 km/h per stare alla loro ruota. Peccato che le moto testa della gara si tirino via all'attacco della prima salita al 10%, così Celestino, Vastaranta & C. se ne vanno all'arrivo senza salutare.
Io mi avvantaggio su Franceschino per essere partito nella griglia prima della sua, così salgo un pelo più piano e vengo ripreso all'entrata del paese di Roppolo, dove c'è la mia famiglia a salutarmi. Approfitto per liberarmi dei gambalotti negli incitamenti di Enrico, Alice, Elisa (e Tommaso).
Dopo 3-4 km Franceschino non è più con me. Dopo un altro chilometro mi rendo conto che non sta più rivenendo e da allora vado col mio ritmo ganassa, sempre a limitatore e qualche volta un pelo oltre. Apprendo solo a fine gara che el "slongaion da Mizzago", come lo ha ribattezzato un nostro compagno di squadra, ha deciso di ritirarsi, perché non riusciva a stare in sella causa testicolo nerissimo per la botta presa venerdì o sabato, quando ha avuto il problema coi vecchi/nuovi pedali.
La gara è bella: non ci sono praticamente mai rampe impossibili. Dopo circa 15 km dalla partenza si entra in un single track INFINITO da sbogolo in salita. Anche la lunga discesa che faremo al ritorno sarà spesso un single track spettacolare. Niente da dire: il percorso è molto bello. Asfalto praticamente non ce n'è, a parte il lancio iniziale. Peccato che il percorso sia stato flagellato dall'acqua caduta nelle ultime 48 ore. Fango ovunque, tanto fango, pozzanghere grandissime, roba da tirare fuori i braccioli e nuotare. Per fortuna che non è il fango da Divinus, per cui siamo abbastanza irriconoscibili, ma i deragliatori non si impastano mai.
Cosa molto simpatica, al km 35, un addetto dell'organizzazione è pronto con canna dell'acqua a lavare il tutto e bomboletta dell'olio. La Scalona in 10 secondi torna come nuova (per 100 metri). Infatti si entra subito in un acquitrino fangoso, dove mancano solo le rane e le anguille.
Tutto fila liscio fino al km 45, quando si mette a piovere, prima leggermente e poi copiosamente. Poi su un single track infinito pieno di gibbosità, mi si inchioda il deragliatore anteriore su un cambio veloce dalla padella alla piccola. Non faccio su la catena attorno al telaio, però se ne vanno almeno 5 minuti per tentare di sbrogliare la situazione, quando una bella pacca risolutiva sul deraglio sblocca tutto e si riparte a tutta.
Mi avranno superato una decina di concorrenti in quella sosta, ma almeno 3-4 li riprendo quasi subito. Da lì in poi si arriva all'arrivo sperando di non avere altri problemi. Gli occhiali sono praticamente inutili, sporchi all'inverosimile. Ad un certo punto si attraversa finalmente l'abitato di Roppolo, segno che da lì all'arrivo mancano solo 4 km e 100 metri di dislivello in discesa. Faccio tutti quei chilometri da solo.
All'arrivo c'è Franceschino già lavato e stirato, che mi scatta alcune foto in cui sono in uno stato indecente per il fango. Le vedrete a breve. Tutte le classifiche le trovate qui: per me
89° assoluto e 16° di M2 su 285 arrivati sul Marathon, ma a giudicare dai pettorali dovevamo essere almeno in 4-500 sul percorso lungo della gara. Arrivo a meno di un'ora dal vincitore, Botero Salazar, a seguire nella classifica generale 2° Braidot, 3° Vastaranta, 4° Schweiggl, 5° Medvedev.
Il mio ciclocomputer dice 65,8 km totali, non 62 km come preventivato, ma "solo" 1145 metri di dislivello. Effettivamente tutte le gibbosità degli innumerevoli single track non sono scartate, ma ghe n'era da imbriagarse, fidatevi.
Posso ritenermi soddisfatto della prestazione in condizioni critiche. Anche la Scalona ha fatto la brava, a parte quell'ennesimo inchiodo del deraglio, fatto in un momento in cui cominciavo ad essere bello cotto. Ah pastiglie dei freni praticamente finite... dopo faccio un ordine sulla baia di pastiglie nuove Magura.
Con queste quattro stelle pesanti, passo a 9 stelle PRESTIGE 2012, avanti tutta.
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