Ieri sera ressa sul percorso cross country di Montorio, ultima prova dell'XC Verona 2011: forse ressa non è il termine più appropriato, perché ricorda un scontro verbale o fisico, ma la quantità di amatori della MTB veronese che si è vista sul circuito è stata davvero degna di una griglia di partenza.
Oltre agli organizzatori dell'evento, intenti a togliere ancora qualche ramo e spino di troppo, ossia gli amici di KM Sport, nelle persone del Fibi e di Davide Finetto, presenti in parecchi del Papataso Fans Club, ma non solo, come potete vedere nelle in qualche fotografia comparsa nel blog dell'Anonimo. La cosa è comunque battuta anche sul blog del Pezzo e quello del Conte, unanimi sul giudizio a questo percorso XC.
Ieri sera, mi sono ritagliato anch'io una pausa dagli impegni lavorativi che familiari, ed ho deciso di affrontare in compagnia degli amici questo percorso, più che altro per curiosità personale, che per il desiderio di iscrivermi alla gara, che si terrà domenica 25 settembre.
Oggettivamente il circuito non presenta tantissimo dislivello, quindi inanellare quattro o cinque giri non è sulla carta impossibile. Non è nemmeno impossibile dal punto di vista tecnico, anzi: ci sono solo due asperità degne di nota - che io ho fatto a piedi al mio primo passaggio, ma che vorrei tentare di fare senza appoggiare il piede a terra prossimamente - che richiedono un po' di abilità, cioè il dente del Forte, che ieri sera ho visto alcuni affrontare con un rapporto sufficientemente lungo da non impiantarsi quasi in cima e poi la salita delle Streghe, il cui attacco richiede una svolta secca a destra su un fondo abbastanza impervio, così come anche la parte centrale, che richiede di sgonfiare adeguatamente i pneumatici, per non rimbalzare troppo.
Quello che sfianca a mio avviso è il ritmo necessario per affrontare la gara: è tutto un cambio di ritmo, una cosa nervosa in cui le energie finiranno molto presto a mio modo di vedere. Non c'è tempo per tirare il fiato un attimo, o meglio, nel giro e mezzo che ho fatto ieri sera non sono riuscito a concepire un pezzo del percorso, dove uno riesca a rifiatare e ricaricare un po' le batterie per i successivi strappetti. Forse la discesa che porta alla salita delle Streghe e magari la "lunga" discesa che porta prima della risalita verso l'Amazzonia.
Poi per quel che mi riguarda, tutta la mia stagione "agonistica" è stata improntata al conseguimento del Prestigio, per cui ritmo relativamente "lento" e passo da turbodiesel, non certo quello di un benzina plurivalvole sempre al massimo dei giri. Va da sè che in situazioni del genere, non mi trovo proprio a mio agio, con l'attuale preparazione che mi ritrovo. Insomma un granfondista non ama queste cose, visto che sono richieste capacità di girare senza problemi a fuorigiri e magari anche il più possibile di essere quanto più leggeri. Insomma la gamba fotonica che spinge il rapportone costante per un certo lasso di tempo qui non paga, così come la resistenza endurance. Quello però che apprezzo è la spettacolarità di alcuni passaggi, primo perché adeguatamente tecnici ed in secondo luogo, perché assolutamente adrenalici, cosa che di tanto in tanto non si ritrova nè nelle granfondo, nè nelle marathon.
Tutte le indicazioni riguardanti relative all'ultima prova le trovate qui, sul sito dell'XC Verona: vi ricordo che le iscrizioni si chiudono stasera.
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