Dopo parecchi giorni di acqua in quel di Rio di Janeiro, giovedì mattina abbiamo abbandonato la metropoli carioca in direzione Paraty. La scelta della strada non è stata delle più felici, ma ci siamo fidati ciecamente delle indicazioni di Google Maps, il quale ci ha fatto prendere l'autostrada Dutra in direzione San Paolo, anziché prendere l'autostrada litoranea che collega Rio a Angra Dos Reis.
Dopo quasi 100 km di autostrada, per uscire da Rio de Janeiro lungo l'Avenida Brasil e il toboga autostradale che porta da quota 200 metri sul livello del mare fino a quota 900, roba che salire da Stallavena a Boscochiesanuova è una passeggiatina al confronto, ci siamo ritrovati a fare un tormentone lungo 75 km da Barra Mansa fino alla BR-101, cioè la statale che porta da Angra Dos Reis fino a Santos. Una sequenza di curve a medio raggio dove ho avuto modo di mettere alla prova gli stomaci di tutto il mio equipaggio.
Poco male: siamo arrivati a Paraty e ci siamo ricongiunti coi nostri amici Nelson, Mercia ed Henrique, più che mai ospitali e accoglienti, solo che il tempo è rimasto incerto e piovigginoso per tutta la sera e la notte: la passeggiatina nel dopocena è stata caratterizzata da una pioggerellina talmente fitta, capace di entrare in qualsiasi tessuto ed indumento.
Entrare a Paraty sembra di entrare in una città d'altri tempi: le strade asfaltate sono pochissime, mentre quelle centrali della cittadina sono tutte lastricate o di pietra, che costringono una camminata a piedi o un attraversamento in macchina a qualcosa molto avventuroso, roba da sbloccare la forcella...
L'attività di monitoraggio bici è continuata per tutta la serata. Anche a Paraty imperversa una marca su tutti, cioè bici Caloi ovunque, che sembra essere il distributore e il produttore principale nello stato di Rio de Janeiro. Nel negozio principale di bici, ho addirittura ammirato una bici Caloi con carro completamente in carbonio e gruppo Deore LX, mentre la forcella era una SID Tora, cioè un nuovo record per la categoria Brasiliane.
Tutti a letto non tardissimo a condividere la notte con le zanzare del posto, non particolarmente velenose in fatto di punture ed iniezioni, ma sicuramente più che mai agguerrite nel non demordere in camera da letto. Tutta la notte l'abbiamo fatta sotto il lenzuolo con una temperatura ambientale ben oltre i 30°C.
Per fortuna che lassù il buon Dio ha chiuso il rubinetto dell'acqua e stamattina abbiamo goduto appieno del cielo nuvoloso e poco nuvoloso, concedendoci un'uscita col barcone di un paio di ore e mezza. Piccolo attraversamento della baia di fronte a Paraty e poi abbiamo fatto gettare l'ancora presso un isolotto a circa 7 km, dove abbiamo anzitutto guardato delle enormi "lagarto" appollaiate sulla roccia e poi ci siamo tuffati nell'acqua per fare un po' di snorkeling.
Pranzo eccezionale una volta tornati a casa a base di pesce, pesce cavallo lesso e pesce cavallo alla piastra, dal gusto molto saporito, il tutto preparato dalla cuoca Sida, la donna che ci ospita e ci segue in questi giorni di vacanza a Paraty.