Io e l'Orlando non possiamo nascondere di non aver avuto un po' di nostalgia per l'Avesani proprio ieri sera quando ci siamo ritrovati a Grezzana per trafficare con la catena nuova della mia Addict. Il Paolo voleva quasi quasi iscriversi al percorso rosso, però 40 Euro son pur sempre 40 Euro, così abbiamo deciso una volta tanto di farla da "portoghesi".
L'appuntamento è per le 7.50 in zona Quinto-Marzana: molto rapidamente ci trasferiamo in direzione Ponte Catena e proseguiamo fino alla rotonda sotto il ponte del Saval in attesa del gruppone del percorso medio, colore verde. Beh, gruppone non proprio: probabilmente circa 120-130 atleti sul percorso da 145 km. Appena passato il grosso degli iscritti ci accodiamo in coda con gli ultimi e cerchiamo di risalire immediamente a centro classifica, onde evitare di spendere troppo nello sfilacciamento della coda. Infatti per riuscire a rientrare nella scia che ti tira avanti senza far fatica, dobbiamo lanciare la bici ai 50 km/h e la media non è di molto inferiore per un bel po' di chilometri. Dobbiamo arrivare almeno dalle parti di Pescantina, perché l'ammiraglia si decida di calare la velocità di crociera da 47-48 km/h ad una più umana velocità sui 37-39 km/h.
Nel gruppo saluto la Francesca Lonardelli e scorgiamo un po' di Turnover del nuovo corso, cioè Betteghella e Baschirotto, che andremo ad affiancare un po' dopo della prima asperità di giornata, che fa probabilmente le prime vittime, cioè la salita di Ragano. Per noi due nessun problema a tenere i 30 km/h costanti fino in cima, tanto che ci ritroviamo abbastanza avanti nel gruppo, da dover ogni tanto indietreggiare. L'Orlando si mette perfino a fare spola tra Baschirotto e Betteghella per le comunicazioni di servizio: gli mancavano solo le borracce da portare da dietro fino al capitano!
Solo che arriviamo a Zuanne talmente presto che non ci pare neppure vero di aver già marciato per 40 km: la media fino a Zuanne, partendo da Quinto, è di 39 km/h! Dopo aver augurato ai nostri due compagni una buona gara su a Novezza, li salutiamo, mettiamo la freccia e cerchiamo di spostarci rapidamente in Valdadige in direzione Peri. Non siamo i soli ad avere questa pensata e dietro di noi si accodano almeno un paio di ciclisti, che tengono la nostra ruota fino alle porte del paese quasi al confine con la provincia autonoma di Trento.
Ai tappeti elettronici di Peri però ci fermiamo per una foto di rito e facciamo qualche considerazione sul tempo impiegato: i più forti del percorso giallo non sono ancora rinvenuti su di noi, così decidiamo di giocarci il vantaggio residuo, salendo al primo tornante e tentare di fare qualche foto decente.
Beh, foto decenti non sono proprio venute, ma passano alcuni dell'Avesani, scorgiamo Mattia Turrina, che salutiamo, mentre il Miglio è già attardato di qualche secondo, ma stringe i denti e prosegue senza salutarci. Con un'ottima gamba passano anche i biker Leo Luca e Alessandro Zanini, che son riusciti a stare col gruppo dei più forti fino a Peri, ma poi pagheranno un po' questo sforzo. Io e Paolo decidiamo pertanto di partire dietro ai primi 150-200 del percorso corto, gruppo che era arrivato compatto fino a Peri. Da dietro non rinviene praticamente più nessuno, mentre noi due, salendo, rinveniamo parecchi corridori, che forse hanno speso già parecchio fino a quel punto. E' così che accompagniamo Alessandro Zanini di Verona Bike fino al tappeto che termina il passaggio della cronoscalata. C'è da dire che io e Paolo ci siamo fermati al primo tornante, ma le stime parlano di una salita fatta in circa 44-45', continuando a chiaccherare con chichessia: una cosa davvero sorprendente per il mio peso non-forma, di 69 kg abbondanti!
A Fosse ci aspettiamo di essere immortalati dagli obiettivi del Papataso ed Anonimo ed invece con stupore, notiamo che non c'è nessuno ad aspettarci, così, dopo aver tentato invano di raggiungerli telefonicamente per sapere dov'erano, non ci rimane che battere in ritirata dentro all'Ombra delle Fosse, dove c'è un bel fighin, di cui si deve essere innamorato almeno un paio di volte il Fit, che serve cappuccino al sottoscritto, caffé normale a Paolo e mezza brioche alla marmellata ciascuno, si insomma, avì capio, abbiamo fatto due metà di una, perché una intera a testa era troppa...
Torniamo fuori e salutiamo l'Alberto e la Elena Grobberio del GC Grezzana. Intanto arriva la bella Laura Bogoni, nostra teammate, e poi finalmente anche alcuni reduci del PFC, cioè l'Anonimo Turnover, il Mario Claps, Diego Bertani ed un suo compagno Bcicli. Quattro ciacole, forse anche cinque e poi richiamo Paolo all'ordine: dobbiamo continuare l'Avesani corta e di chilometri ce ne sono ancora un bel po', anche se quasi tutti in discesa. Se ne vanno così rapidamente gli abitati di Ronconi, Selvavecchia, mentre Erbezzo sfila anche lui senza sosta, superando un sacco di gente attardata col numero giallo.
Le traiettorie dalla cittadina lessina fino a Bellori le impostiamo come ci pare e piace, lanciamo qualche volta le nostre bici ad oltre i 70 km/h, mentre a Lugo ci aspetta un bell'ariotto in senso opposto a quello di marcia. Poco male ci diciamo: a Stallavena abbandoniamo il percorso di gara, cioè la superstrada e torniamo per la provinciale interna. Mi dispiace aver negato la pausa spritz a Paolo al Ciao per le ore 12.00, ma devo andare dai miei a pranzo, così rimetto il 50/14 e corro rapidamente verso casa per una rapida sequenza bilancia-bagno caldo-crema rinfrescante-beverone di recupero muscolare.
Devo dire che oggi ho davvero avuto ottime sensazioni dalla bella cavalcata in coppia col Paolo: le ruote filavano sempre veloci, i rapporti erano sempre giusti e non ho mai fatto la Peri-Fosse così agilmente come oggi. Poi respirare il clima di gara fa sempre bene all'animo e alla testa, così non posso che pensare bene per domenica prossima, quando correrò ad Iseo in compagnia del Maga alla Gimondi Bike. Se solo fossi 3 kg in meno, sarebbe però tutta un'altra cosa...