Eccomi, anche se in tarda notte, provo ugualmente a scrivere qualcosa su un'esperienza unica e che fino a qualche giorno fa avrei ritenuto impossibile per me.
Quest'anno è stata una decisione sofferta quella di partecipare alla 16h di Santa Viola, ma, proprio alla vigilia, ho accettato la sfida con me stesso, non prima però di essermi assicurato un DS esperto di Endurance, il Dottor Alimonti in arte Giando...questa scelta è stata veramente fondamentale per l'inaspettato epilogo.
Pian, inaspettato fino ad un certo punto, in quanto ero cosciente di essere in una buona forma fisica e reduce da belle prestazioni nelle gare fin qui svolte.
La mia speranza era quella di arrivare almeno nei primi cinque della categoria “ONLY”, anche se temevo cedimenti fisici per le molte ore da stare in sella.
Non ho ancora capito se eravamo in 25 o 32, noi “ONLY”, comunque, dopo il Briefing di Filippo e di Giando, sono entrato nella griglia di partenza e, scrutando gli altri numeri bassi, mi si sono rizzate le orecchie perché ho notato, e loro stavano facendo la stessa cosa, che c'erano almeno 5/6 personaggi che mi davano un po' di preoccupazione.
Alle 22,00 in punto siamo partiti e subito ho cercato di frenare il mio istinto che mi avrebbe fatto catapultare, come al solito, in avanti per recuperare posizioni...”Piano, Fabio, devi ricordarti delle 16 ore che hai davanti...non esagerar!!!”.
Mentre facevo questo giusto pensiero, che era anche il consiglio del mio DS, ho visto alcuni di questi soggetti di cui sopra partire come se avessero visto davanti a loro la Carfagna in succinte vesti...potevo io starmene lì a guardarli sparire nelle tenebre? Giammai!!! e cosi i buoni propositi sono stati accantonati velocemente.
Prime difficoltà: nella foga di stare appresso a due ONLY, ho perso, nell'ordine, il faretto sul casco e la borraccia. Panico, fortunamente, i faretti sul manubrio erano più che sufficienti per illuminare il percorso e, a metà del secondo giro, nella discesa tecnica, ho scorto una borraccia, persa da qualcun altro, e senza pensarci due volte, mi sono fermato e l'ho fatta mia.
Le prime ore sono state veramente tirate, nonostante il mio DS mi dicesse di calare visto che il numero 24 aveva già qualche minuto di vantaggio ed io stessi lottando con un bel tira e molla con il 20; lui in discesa mi staccava un po', però poi io lo sverniciavo con gli interessi in salita.
Il 20 ad un certo punto è crollato e si è fermato per un bel po', perdendo molte posizioni. Io ho continuato, seppure calando leggermente, nella vana speranza di agganciare il 24, fintantoché, verso le 1,00, d'accordo con Giando, mi sono fermato, fatto una doccia (calda!!!) e riposato, non dormito, per mezzora.
Sono ripartito, dopo essermi cambiato e da quel momento non ho più smesso di pedalare a parte alcune pause, consigliate sempre dal mio DS, per mangiare, bere e tirare un po' il fiato.
Mi sono sorpreso per come stavo pedalando, non avevo il cronometro, però ho tenuto sempre un buon ritmo, ovviamente per la categoria ONLY, non mi riferisco di certo ai missili terra-terra di quelli che correvano in team.
Giando mi teneva costantemente aggiornato sui distacchi, anche se qualche volta andavo un po' in crisi in quanto non capivo se avevo i diretti inseguitori a uno o più giri, comunque per non sbagliarmi, non mollavo assolutamente.
Momento magico è stata l'alba...uno spettacolo!!!
Un'altra cosa che mi ha fatto molto piacere e che mi ha dato la spinta per andare avanti, sono stati i continui incitamenti di tutti quelli che erano fermi per il loro turno di riposo...mi ricorderò per sempre le loro voci, per me sono e saranno sempre, indistintamente, degli amici. Grazie a tutti!!!
Ad un certo punto mi ha raggiunto il 24, Luciano Zattra, che praticamente, nonostante i suoi 4 giri di vantaggio, mi ha controllato standomi sempre a ruota e scambiando anche qualche parola. Per un bel po' di tornate è stato il mio angelo custode, poi, ad un certo punto, sentendo notizie allarmanti da Giando sul recupero del terzo e quarto, ho fatto un bel forcing per almeno 2/3 giri e lì ho staccato anche Luciano.
L'unico momento di crisi, l'ho avuto intorno alle 9/9,30, in quanto una voce nella mia testa continuava a dirmi che mancavano ancora cinque ore alla fine e io temevo di non farcela, dal momento che non avevo mai affrontato una gara di durata.
Quando ormai mancavano un quarto d'ora alle 14, mi sono fermato poco prima dell'arrivo con Luciano per attendere lo scoccare della fine della gara, ma ho visto passare Maurizio Ceroni, il terzo classificato, e, nonostante, i due giri di vantaggio, mi è stato consigliato di fare un altro giro insieme a lui per evitare sorprese...ora, con il senno del poi, mi è sembrata una proposta insensata, visto che avrei mantenuto ugualmente un giro di distacco, ma ho seguito il suggerimento e mi sono fatto il 60° giro, facendo anche l'unica caduta stupida e senza conseguenze...
Questa per me sarà la più bella vittoria, anche se sono arrivato secondo, della mia carriera agonistica e tutto quello che ho vissuto in questi due giorni sarà un ricordo indelebile.
Non mi stancherò mai di ringraziare abbastanza Giando, senza il suo aiuto non sarei mai riuscito ad arrivare in fondo alle 16 ore, e tutti quelli che mi hanno fatto sentire parte di un mondo magico, perchè questa è la Mountain Bike.
Grazie!!!