Oggi leggero cambio di programma per il sottoscritto. Alla fine non porto con me la MTB in quel di San Giorgio di Boscochiesanuova, dove accompagnavo mio figlio Enrico per la sua prima lezione di sci alpino coordinata dalla Scuola di Sci di Bosco, ma approfitto della "Domenica Sportiva" del Paolo Orlandi e sfrutto il comodato gratuito della sua seconda coppia di ciaspole.
D'ora in poi è meglio che io metta per suo conto un annuncio stabile per tutta la stagione invernale rivolto a tutte le signore e signorine che vogliono farsi accompagnare in alta quota dal Paolo, vista questa sua proverbiale e rara disponibilità a pedalare, sciare, camminare, ciacolare, ciaspolare e rimorchiare con qualsiasi mezzo sportivo e non. A tutte le aspiranti, ricordatevi però di tenere sempre Paolo occupato nella ciaccola, altrimenti vi fa andare presto fuori soglia, come è capitato oggi al sottoscritto, nel cercare di rimanere "a rua" prima di arrivare in cima...
Partendo dal vero inizio della mattina, dopo una nutriente colazione a base di cereali e marmellata, io ed Enrico partiamo da casa verso le 8.25 e ci imbattiamo sia nel Conte Savoia che sta risalendo la Valpantena per andare a prendere il treno della Lessinia alla prima fermata, cioè quella della gelateria Ciao di Grezzana, e solo un paio di minuti dopo incrociamo il locomotore dell'Eurostar Turnover che sta partendo proprio dal capolinea, in via Carrara.
Purtroppo la lunga colonna di macchine che sale verso le nevi della Lessinia, rallenta parecchio la nostra corsa ed il trasferimento richiede quasi 15 minuti in più del tempo che si può fare con la Puntopower, e così succede che alle 9.05 io ed Enrico entriamo nella baita della scuola di sci di Boscochiesanuova per le formalità dell'iscrizione al corso, il ricevimento dalla casacca del gruppo dei "primaneve". Così ci ritroviamo sulla strada il buon Paolo e ci muoviamo sopra l'hotel Valon per vedere di aggregare Enrico al suo gruppetto. Anzitutto "standing ovation" per la maestra di sci, la Giorgia, di cui il Paolo - e non solo Paolo - ha apprezzato molto quello che si riesce ad intuire al di sotto della sua azzurrissima tuta da sci.
Sdoganato Enrico al corso, alle 10.20 siamo praticamente liberi di indossare le ciaspole e di puntare diritti verso Cima Trappola lungo il Valon. Attivati tutti i dispositivi elettronici, satellitari e non, Forerunner, Polar, iPhone e tutto quel che volì, il Paolo fa come sempre il passo e, dopo un avvio all'altezza di qualsiasi neofita della ciaspola, decide di puntare alla cima per una delle vie più ripide, tanto è vero che ci troviamo in cima - non proprio la cima più alta, ma quella appena prima - già alle 11.10, dove documentiamo il tutto con parecchie fotografie. Purtroppo niente videoclip perché la videocamera non ne vuol saperne di accendersi, probabilmente per la batteria scarica non caricata alla sera prima.
Quasi in cima mi accorgo però non avere più i miei superocchiali Kayak, per cui non c'è altra scelta che scendere per la stessa via da cui siamo saliti e la fortuna vuole che, non la prima, ma la seconda coppia di ciaspoladori che incrociamo, hanno trovato i miei occhiali e stanno puntando diritti anche loro verso Cima Trappola, per metterli come cimelio di guerra. Li intercettiamo, mi faccio dare i preziosi occhiali, ringrazio per la botta di vita che ho avuto nel ritrovarli e continuiamo a rotolare verso valle a forza di salti nella neve alta, improvvisando anche qualche "siolata" con le ciaspole, dove cerchiamo di arrivare in anticipo per la fine delle due ore di lezione di Enrico. Arriviamo infatti qualche minuto prima e ci scappa qualche altra foto.
Enrico è uno dei più grandi al corso, ma segue diligentemente le istruzioni, e non dovrebbe avere grossi problemi tra qualche lezione ad essere sufficientemente autonomo anche per gitarelle con gli amici e con gli zii Martina e Francesco.
A quel punto non rimane che il terzo tempo: ci buttiamo dentro al bar della Posta di San Giorgio per un cappuccino e poi di corsa verso casa perché nel pomeriggio c'è anche il Carnevale di Grezzana. Ancora una volta grazie a Paolo, per aver fatto apprezzare la ciaspolada di giorno con condizioni sia meteo che di luce eccezionali e che hanno fatto sì che l'esperienza della ciaspolada sia davvero esuberante. La prossima volta ci buttiamo giù dal Trappola con gli sci da discesa?