Oggi, si dica quel che si vuole, la giornata del B-day è cominciata coi migliori auspici ed è stata splendida dal punto di vista del cielo. Tutte le aspettative della vigilia sono state ampiamente soddisfatte e possiamo andare fieri di aver VISSUTO VERAMENTE anche questo mercoledì.
Prima di arrivare in zona Borgo Trento, ho perfino il piacere di agganciare a Poiano nientepopo' di meno che il Max Maga, in gran rispolvero in sella alla sua MTB in direzione casa, dopo un'uscitona di più di due ore.
L'appuntamento che avevamo concordato io e il Giando era a Ponte Catena per le ore 14. Il punto ritrovo è stato insomma il medesimo dove si vede spesso il manipolo dei ciclisti Evolution. All'appuntamento il Giando è già pronto sull'attenti, pronto a calarsi in questa avventura, in cui l'ho coinvolto ancora mercoledì scorso, quando invece il meteo stava imperversando su tutta l'Italia senza lasciare tregua. L'andatura è da subito molto turistica, vuoi perché ci va di fare una bella chiaccherata, vuoi perchè il venticello spira spesso al contrario e ci impedisce di fare media da cronoman.
Il Giando ben presto confessa di non aver carburato molto a pranzo - solo una brioche a quanto pare - e di tanto in tanto stenta lungo il tragitto giornaliero, ma il tutto è secondario per come la giornata si sta mettendo.
Il trasferimento in Valdadige avviene di buona lena con una velocità media dei 34 km/h. Evitiamo appositamente di attraversare i paesi di Volargne e Dolcé, ma preferiamo l'alternativa di Zuane, Belluno e Rivalta. Il soletto alto nel cielo fa ben sperare per la risalita verso Fosse e il pensiero cade spesso agli amici meno fortunati rimasti alle scrivanie per tutto il pomeriggio e così non lesiniamo a mandare i nostri contributi fotografici, sia dalla partenza, che poco prima di Affi e ovviamente all'attacco della salitona, dove manifestiamo tutta la nostra disapprovazione per l'iniziativa unilaterale intrapresa dall'Assessore, cioè il tentativo di accordo con la Provincia Autonoma di Trento, nel tentativo di arginare sempre più il dilagante fenomeno del B-day.
Da bravi comunisti io e il Giando ci dividiamo l'unico alimento in nostro possesso, una brioscetta martoriata nella mia tasca da più di un'ora, con la speranza che essa ci possa aiutare un po' a risalire la china. Neanche questo basta che il Giando dice per la terza volta che oggi non riesce a capacitarsi del perché della sua frequenza cardiaca così alta e subito un gallo cantò.
Io gli dico: "Caro Giando, te devi carburar co 'na bela pastasutta prima de inviarte su par la Peri-Fosse!" Non che io abbia esagerato a pranzo, con un bel minestrone di verdure e un toco de formaio, comunque el Giando, arrivato al settimo tornante el me rivela di aver visto San Pietro con le ciave. "Caro Giando, guarda che el deve ancora arrivar el nono tornante! Non l'è che te te confuso tra el settimo e il nono?"
E' evidente che gli ultimi raggi di sole che gli penetrano negli occhi e la brina ai lati della strada a partire dal nono tornante, fanno sì che lo scenario sia a dir poco allucinante. El termometro segna temperature ormai degne dei poli, ma non demordiamo e proseguiamo verso la meta. Tra l'altro in diretta live On The Blog il Pezzo sta seguendo esattamente la nostra posizione GPS, come possiamo intuire dal suo incitamento arrivato via SMS.
Lungo la parete poco dopo il nono tornante per me perfino l'ebbrezza di sentire la ruota posteriore slittare come una MotoGP: il Giando mi conforta dicendomi che no iè mia le ultime forze che me rimaste, ma una placca di ghiaccio su cui ho messo le ruote! Fatto sta che ormai intravediamo il tabellone in legno di Sant'Anna d'Alfaedo e anca stavolta la Peri-Fosse l'avemo portà fora.
Purtroppo arrivati in piazza a Fosse il nostro desiderio di entrare all'Ombra e farci una cioccolata calda è tradito dalle luci spente e la porta chiusa del bar ristorante. La temperatura è sempre più fredda: +3.1°C segna la stazione meteo a bordo della Focus del Giando e ogni minuto di sosta si rivela determinante per le condizioni dei nostri esili corpicini.
Non ci rimane altro che fare le ultime foto di rito, infilare l'antivento e buttarci giù in picchiata per il Vaio della Marciora dalla contrada Barozze fin giù a Bellori. Il Giando è uscito con un paio di guantini mezza stagione pret-a-porter 2008-2009, che si rivelano assolutamente inefficaci per riuscire a staccare in sicurezza, ma anche i miei piedi non scherzano affatto. Comunque non ci badiamo molto e resistiamo, anche se il nostro ritorno in Valpantena non è dei più calorosi con circa 4°C a Lugo e 6°C scarsi nella città di Grezzana.
Procedendo sempre a velocità di crociera dei 45 km/h arriviamo in quel di Marzana dove io e il Giando ci congediamo con queste parole papali papali: "Dopo aver vissuto intensamente e veramente per 3 ore, adesso è ora di far sponsar la bici e di vivere con le nostre famiglie".
No ve digo cosa è successo ai miei piedi, appena arrivato a casa, dico solo DIAOLETTI. Ma ho vissuto veramente anche oggi.
PICCOLO POSTSCRIPTUM: Ma il Maga che fine ha fatto nel pomeriggio? L'ho superato in bici alla rotonda dell'Esselunga di Borgo Venezia alle 13.50 e te lo ritrovo ancora lì alle 19 con tanto di lucette notturne? Maga!?! Vogliamo spiegazioni della tua nuova tabella di allenamenti!