\\ Home Page : Articolo : Stampa
Debutta il farone fino a Bosco
Di Marco Tenuti (del 19/10/2012 @ 01:31:22, in MTB, linkato 787 volte)

Foto alla Pasticceria ValbusaCome da consuetudine, giovedì sono andato a Padova e le notturne o le partecipazioni a giri serali mi sono precluse, ma riuscendo ad incastrare bene tutto, son riuscito anche stasera ad uscire in mountain bike, dopo l'uscita Stop De Race della settimana scorsa con gli amici Focus, il Papataso ed il Radu.

Stasera ho chiesto all'Orlando se era disposto ad un secondo round in MTB dopo un'uscita in primissima serata col Conte e l'Orlando non ti dice mai di no perché "ogni lasciata è persa".

L'idea originale era quella di fare la Pissarota, poi la saggezza di zio Paolo mi ha fatto desistere in favore di un'ascesa bitumata verso Lughezzano.

Da subito ci rendiamo conto che il farone è un portento: si vede come essere a bordo di uno scooter. Si pedala in scioltezza senza alcun problema di visibilità e causa qualche problema avere di tanto in tanto Paolo dietro, perché il suo faretto sparato sul mio didietro causa un cono d'ombra che può essere fastidioso in certe manovre veloci.

Saliamo così in direzione Stallavena e poi verso Lugo, dove incrociamo un sacco di rallisti convenuti per una sessione di prove libere all'altezza della Pernisa.

Zio Paolo si fa una lampadaSi continua per Bellori e poi su a Lughezzano, dove svoltiamo a sinistra per la strada vecchia della Lughezzano-Bosco.

Arrivati all'incrocio di Calavedo, io insisto per proseguire verso Bosco e così ci ritroviamo su in piazza in tempi abbastanza rapidi, nonostante i nostri battiti cardiaci viaggino all'unisono e qualche sbuffo di troppo per la digestione lenta della cena fatta giusto poco più di un paio di ore prima.

Ormai all'altezza di Boscochiesanuova entriamo in una coltre di nebbiolina, che accentua enormemente la sensazione di freddo, tanto che il termometro montato sulla Scalona indica solo +7°C.

Il nostro abbigliamento non è propriamente invernale: indossiamo lo spolverino, scattiamo qualche foto di fronte alla Pasticceria Valbusa, tanto per ricordare questa piccola impresa di ottobre.

La discesa è una cosa che risolviamo rapidamente scendendo per via Ederle e sbucando al tornante del Filo.

Da lì in poi discesa dagli Italiani e poi nell'ordine Arzarè, Lughezzano e di nuovo Bellori.

In discesa scendiamo al buio come se fosse giorno: praticamente le stesse traiettorie! Velocità massima 60,8 km/h con le ruote grasse.

Come da tradizione arriviamo alla Carrara che ci concediamo un happy hour a base di crostata di marmellata di frutta e Mojitosoda: sono le 0.45, ma la cosa non ci disturba un granché.

Una bella seratina al fresco e la conferma che questa versione dell'SSC-P7 mantiene la carica proprio per tre ore, cioè quelle dichiarate, per cui al momento siamo soddisfattissimi dell'acquisto.

Debutta sulla Scalona il faretto SSC-P7