Verso le 6.20 di stamattina, una zanzara si è messa a ronzare attorno al mio cuscino ed il mio beato sonno è stato interrotto sul più bello. Così ho indugiato un po' in bagno, poi ho deciso di vestirmi, nel mentre cui Tommaso reclamava ormai la poppata.
Alle 7.00 scarse non ho voglia di cercare la fascia cardiovascolare, chissà in quale cesta del bucato si trova: senza pensarci troppo ci si veste da bici, occhiali, borraccia di acqua di rubinetto, nessuna colazione, solo mezza banana da frigo in tasca, e via, si parte in direzione mare! No mare, scusate, lago! E' almeno 3-4 mesi che non vado sul lago di Garda!
Così la brezza della Valpantena mi spinge in via Cipolla in un men che non si dica. Da lì in poi però l'aria non è più a favore: se ne va però Teatro Romano, Ponte Catena, la diga del Ceo, tutta la ciclabile verso Bussolengo, il Flover in scioltezza e poi giù a menare nei vallonati di Sacro Cuor fino alla rotonda di Lazise, che rappresenta per me il giro di boa, oltre cui non è il caso di spingersi per oggi. Mi concedo solo un paio di minuti per la foto di cui sotto, tanto per dire "io c'ero"...
Al ritorno i vallonati fino a Bussolengo sono più impegnativi per via delle maggiori pendenze, scopro anche la difficoltà oggettiva di girare a sinistra nel traffico all'incrocio che porta a Pastrengo e Bussolengo anziché continuare in direzione Colà di Lazise, ma nel ritorno il Flover è in discesa e la brezza spira stavolta a favore. In giro, nè all'andata, nè al ritorno non c'è un cane in bici, non una ruota da ciucciare, nemmeno un segugio che mi ciuccia la ruota. Solo ormai sulla ciclabile verso Verona cominciano a vedersi un po' di amatori anzianotti, ma tutti nella direzione opposta.
Più o meno in centro a Bussolengo dò una controllatina al ciclocomputer, computer che dice 31,7 km/h da quando sono partito a casa: siamo in perfetta media Anonimo Turnover! Ma era 31,7 o 31,17 km la media di Michele? Non importa: la Addict scorre via e c'è solo insistere contro il tempo...
Da lì in poi il passo è sempre molto potente, anche se i rilanci lungo la ciclabile in direzione Chievo chiedono di spendere più del dovuto, ma la gamba è buona, del cuore non si sa nulla, ma le sensazioni sono buone e la fatica è tutto sommato contenuta.
L'attraversamento in zona Teatro Romano è altrettanto veloce, passata infine la galleria il tempo perfino di buttare giù un ciucciotto +Watt scaduto qualche giorno fa e via verso casa!
Entro in casa alle 9.05: tornare a casa con 64 km nelle gambe e trovare tutta ancora la famiglia che ronfa appaga non poco.
Mi è piaciuta molto questa cosa di uscire da solo per ben 64 km! Non escludo che per domani scatti di nuovo l'iniziativa "Sveiemose fora"!